LA PIAZZA DI CORTENO GOLGI SU CUI SI AFFACCIA IL MUSEO DEDICATO AL PREMIO NOBEL, GLORIA LOCALE E ITALIANA, SARA’ RIQUALIFICATA DA VALTELLINESI
Un gruppo di progettazione valtellinese si aggiudica il concorso di progettazione per la riqualificazione di piazza Marconi a Corteno Golgi, in provincia di Brescia. L'equipe di progettisti sondriesi guidata dall'architetto Mario Vigo con la partecipazione dell'ingegnere Christian Rocca e la collaborazione del neo laureato in architettura Simone Cipolla si è imposto sulla concorrenza con un progetto convincente e armonioso che riordina gli elementi urbanistici del nucleo storico del paese camuno che ha dato i natali al Premio Nobel per la Medicina del 1906 Camillo Golgi. Proprio il Museo dedicato al celebre scienziato si affaccia sull'angolo della piazza oggetto dell'intervento.
Il progetto consiste sostanzialmente nel rifacimento del manto di pavimentazione della piazza con la realizzazione di sedute create mediante solidi lapidei emergenti dalla pavimentazione che disegnano i nuovi percorsi pedonali che vengono a crearsi con la previsione di collegare la piazza mediante una scala ed una rampa ad un'area sottostante, attualmente occupata da orti incolti, che dovrebbe mutare la destinazione urbanistica per assolvere la funzione di spazio pubblico multifunzione.
La linearità e la sobrietà del disegno ne fanno un progetto moderno ed elegante, ma allo stesso tempo funzionale e mirato a generare un contesto di socializzazione per gli abitanti del paese.
Estratto dalla relazione allegata al progetto consegnato per il concorso
Descrizione dello stato di fatto
Dall'analisi dello stato dei luoghi emerge che Piazza Marconi si trova in posizione centrale nel paese di Corteno Golgi, ed occupa un ruolo strategico all'interno del tessuto urbano.
La forma irregolare trapezoidale della piazza è delimitata a nord da una cortina di edifici allineati in modo irregolare sulla strada carrabile di accesso, a est dalla facciata della chiesa, a ovest da un edificio in corso di ristrutturazione e a sud da uno spazio aperto attualmente occupato da aiuole e dal monumento ai caduti.
Gli accessi principali alla Piazza avvengono da via C.Golgi a est e da via Brescia a ovest; la prima carrabile a senso unico verso la piazza e pavimentata con porfido a blocchetti e carreggiate in lastre lapidee e la seconda asfaltata e a doppio senso di percorrenza.
L'edificio a ovest prevede una nuova destinazione commerciale al piano terreno; questo comporterà probabilmente un aumento della presenza di attività sociali.
Sul lato Sud la piazza è aperta visivamente verso una serie di lotti destinati a prato stabile con presenza di tettoie e piccoli orti per i quali il PRG prevede la creazione di un nuovo spazio urbano qualificato.
Gli elementi architettonici significativi sono il fronte della Chiesa, la presenza del Monumento ai Caduti e del Museo di Camillo Golgi, nell'angolo nord-orientale della piazza.
Il Monumento e le aiuole circostanti sono attualmente in condizioni di trascuratezza.
Il terreno presenta un andamento semi pianeggiante con pendenze ridotte in corrispondenza dell'imbocco di via Brescia.
Il Monumento ai Caduti con il suo contorno di regolari aiuole è posto in posizione centrale sul lato sud.
La pavimentazione attuale è realizzata con blocchetti in porfido che formano diversi disegni.
In generale gli elementi architettonici e l'attuale pavimentazione generano uno spazio urbano non ben definito, senza percorsi principali, e senza una continuità verso gli spazi adiacenti. Inoltre non essendovi attualmente elementi di arredo urbano che consentano la sosta, ne risulta uno spazio urbano vuoto che non facilita la socializzazione, elemento invece tipico di una piazza di questo genere.
Il progetto
Il Progetto generale di riqualificazione architettonica della Piazza Marconi consiste sostanzialmente su delle scelte incisive che volgano ad una netta regolarizzazione degli elementi presenti e ad una nuova adesione a delle linee guida dettate dagli sviluppi urbanistici del centro abitato. A questo proposito lo studio effettuato tiene in considerazione la futura nascita della piazza delle Erbe a sud dell'attuale muro di contenimento, a questo si collega e proprio dalla sua localizzazione ne trae le linee guida spaziali. La lettura ad una scala urbanistica produce una prima riflessione sull'andamento degli assi spaziali che ne risultano naturalmente alterati dall'allargamento dello spazio della piazza Marconi ad un suo coinvolgimento con la futura nascita di piazza delle Erbe. I due spazi in uno sviluppo futuro non possono che essere considerati una entità unica; il progetto prevede infatti in primo luogo il loro collegamento tramite una scala ed una rampa accessibile ai diversamente abili ed alle biciclette.
Si assume come fulcro il centro del lato settentrionale della futura piazza delle Erbe, che risulta disassato rispetto all'andamento attuale di piazza Marconi; tale scelta progettuale forte determina un nuovo disegno dei percorsi ed evidenzia una naturale propensione della piazza ad assumere una forma tripolare con i fuochi in corrispondenza dell'imbocco di via Golgi, di via Brescia e di piazza delle Erbe. Proprio l'area contenuta all'interno di questo triangolo vuole diventare il luogo principale di socializzazione per i cittadini di Corteno Golgi: non vi è infatti per natura luogo più congeniale alla confluenza e alla sosta di individui che non un luogo lambito dai flussi primari. Questi flussi non sono soltanto eterei ma assumono un carattere di fisicità con il disegno della pavimentazione in blocchetti di porfido, che fanno riferimento alla storia del centro abitato e che sono disposti come se fossero definiti dal passaggio delle persone. All'interno di quest'area emergono dei blocchi lapidei essenziali che, rastremati su due delle estremità, danno l'impressione di sorgere dal terreno. Il senso di questi elementi è l'invito alla riflessione o alla socializzazione a seconda dell'esigenza. La prossemica, disciplina che studia la percezione dello spazio personale e sociale, osserva che la distanza sociale tra le persone è corrispondente alla distanza fisica tra di esse e distingue quattro fasce di distanze interpersonali: la distanza intima che è quella del contatto fisico, la distanza personale (tra amici, stimata tra i 45 e i 120 cm), la distanza sociale (tra conoscenti da 1,2 a 3,5 m) e la distanza pubblica (per le pubbliche relazioni oltre i 3,5 m). Il dimensionamento e il disegno dei blocchi di pietra è stato calibrato in modo tale da permettere ciascun tipo di distanza fisica, per cui anche da permettere ed agevolare le relazioni interpersonali; per esempio la figura a doppia elle posta al centro, se vissuta al suo interno, permette una distanza personale o sociale, se vissuta al suo esterno può garantire una distanza sociale o pubblica. La pavimentazione viene completamente ripensata. In parte riutilizza il materiale preesistente per le due strisce che disegnano il triangolo dei flussi principali sopra menzionato e per la pavimentazione di via Brescia. Per il resto della piazza è stato studiato un lastricato con cromatismo bicolore ottenuto tramite la diversa lavorazione e direzionalità perpendicolare alla facciata della chiesa per evidenziare l'importanza che assume l'edificio sacro nel contesto urbano. Completano il disegno della pavimentazione le bordature di pietra utilizzate come elemento di collegamento alle altre pezzature, quattro fasce pavimentate con serpentino lucido ed una fascia in corrispondenza della delimitazione fra strada e piazza sul lato nord che accoglie i tombini per la raccolta delle acque; questa delimitazione è rafforzata anche da elementi emergenti che svolgono la doppia funzione di barriera dalla sede stradale e di punti luce.
All'interno della piazza sono attualmente individuati alcuni posti auto, delimitati da segni deteriorati sulla pavimentazione. L'intenzione progettuale intende preferibilmente delocalizzare dalla piazza il traffico automobilistico in altro luogo ad eccezione solamente di sporadiche esigenze al servizio dei residenti o degli esercenti. Il luogo ideale ad accogliere le automobili è la zona a sud della chiesa. La percorribilità carrabile è garantita lungo il lato nord mentre nella zona centrale si predilige la pedonalità indisturbata dal rumore e dall'ingombro dei veicoli a motore.
Il progetto di riqualificazione mira ad eliminare il dislivello fra le due piattaforme, attualmente ben evidentemente caratterizzato dal muro di contenimento. La vegetazione, attualmente accanto al monumento, viene rimossa per ampliare la piazza e posizionare la scala e la rampa di accesso alla piazza delle Erbe. Dalla scomposizione dei volumi per collocare la rampa si ottengono due vasche triangolari inerbite, in cui collocare due nuove piante che concorrono al mantenimento dell'ordine alberato esistente. La scalinata ha un carattere monumentale ed è pensata suddivisa in partenza dall'alto in due rampe di scale che si uniscono a metà per concludere in tutta larghezza all'approdo nella piazza delle Erbe. Al centro su un blocco isolato sorge imponente e visibile da ogni posizione il Monumento ai Caduti, che proprio per le suddette esigente stilistico-funzionali viene posizionato come spartiacque in corrispondenza del punto di giunzione delle due piazze; così diviene punto di orientamento, un vertice trigonometrico sul terreno, un segno importante come monito perpetuo per le generazioni future.
Red