UCT - PIERINO COTTI: SUBITO L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA DELL’AUTOTRASPOTRO DA PARTE DEL GOVERNO

“Ad oggi - osserva il Presidente provinciale FAI (x) Cotti - sta diventando sempre più grave ed insostenibile per noi autotrasportatori la situazione che si è creata a livello nazionale, che vede l’attuale Governo assolutamente fermo sull’attuazione della riforma dell’autotrasporto iniziata durante il Governo Berlusconi”.

Tutto il lavoro di mediazione e confronto portato avanti negli scorsi anni che aveva dato vita alla tanto attesa riforma e ai relativi decreti attuativi sembra ora svanito nel nulla; infatti a livello centrale tutto è stato bloccato adducendo come spiegazione la “solita” mancanza di fondi.

“Il disinteresse del Governo – continua Cotti -, la non attuazione della riforma, il mancato rispetto del Protocollo di Intesa sottoscritto un anno fa, non fanno altro che andare ad indebolire ulteriormente una categoria che è stata fin troppo paziente nelle trattative e che si trova a dovere fare i conti con uno scenario economico sempre più critico, caratterizzato da un costante e significativo aumento dei costi di gestione”.

La preoccupazione riguarda tutta la categoria a livello nazionale: Conftrasporto (la principale confederazione del mondo dei trasporti e della logistica della quale fa parte anche FAI) ha già preso una ferma posizione a livello centrale proclamando lo stato di agitazione, che prevede anche, se la posizione del Governo non cambia, il fermo dei servizi di trasporto e manifestazioni di sensibilizzazione da attuarsi entro il 30 ottobre prossimo.

“Il nostro auspicio – sottolinea Cotti – è che in tempi brevi si possa arrivare ad una soluzione di questo spiacevole stato di empasse; mantenere gli impegni già presi e portati avanti dal precedente Governo è la naturale e concordata prosecuzione che deve avere la questione. Arrivare alla contestazione aperta, al blocco della circolazione dei mezzi, è purtroppo l’unico modo rimasto a nostra disposizione per portare l’attenzione su questa critica situazione e chiedere una soluzione che già da tempo avrebbe dovuto essere attuata. Siamo assolutamente consapevoli del forte rischio di paralisi dell’attività economica che ci sarebbe per il paese nel caso ci vedessimo costretti a muoverci in questo senso, ma, allo stesso tempo, siamo certi della correttezza dei presupposti che stanno alla base della nostra scelta”.

Beatrice Martelli

Beatrice Martelli
Dalla provincia