) CHI VA IN VACANZA? IL 10 E IL 14 AGOSTO MONITORAGGI CESCAT (x) A MILANO, INDICATIVI DELLA SITUAZIONE GENERALE - 2) L'ANDAMENTO DELLA STAGIONE TURISTICA 2009: REGGONO SOSTANZIALMENTE PARTENZE E PRESENZE (-2,3%), IN NETTO CALO IL FATTURATO (15%)

MILANESI PRESENTI ALLA VIGILIA DI FERRAGOSTO: 700-750.000 (DI CUI 260.000 ANZIANI E COMPRESI 60.000/70.000 "CLANDESTINI") PIU' 8-9% RISPETTO AL 2008 - NEL PONTE DEL 14-16 SCENDONO A 550.000 (210.000 ANZIANI). PIU' DEL 30% I NEGOZI E GLI ESERCIZI APERTI

Milano, 14 agosto 2009 - Anche alla vigilia di Ferragosto Milano è viva. Probabilmente i negozi e gli esercizi pubblici aperti non sono la metà in più rispetto allo scorso anno come anticipato da fonti comunali: ma un buon 30% sì, anche grazie agli incentivi predisposti dal Comune stesso che ha fatto proprio il suggerimento avanzato da Assoedilizia lo scorso anno. Si conferma così un trend in corso da tempo, che vede Milano allinearsi rapidamente alle consuetudini agostane delle altre grandi città europee.

Risulta da due monitoraggi lungo le vie dello shopping e del turismo effettuati dal Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia lunedì 10 agosto ed oggi venerdì 14 agosto. Questi i risultati.

Per quanto riguarda il numero dei milanesi in città, la settimana si divide in due: fino a giovedì 13 sono state calcolate 700-750.000 presenze, circa il 50% della popolazione, compresi 60-70.000 "clandestini" (più 8-9% rispetto al 2008). Venerdì, sabato - giorno di Ferragosto - e domenica, più di 550.000 (sono 800.000 durante l'intero mese di agosto e 1.300.000 i residenti iscritti all'anagrafe): i milanesi oltre i 60 anni presenti in città sono, sempre con riferimento ai due monitoraggi, rispettivamente 260.000 e 210.000. Sempre secondo l'elaborazione del CESCAT-Assoedilizia, si calcola inoltre una presenza di alcune decine di migliaia di turisti, italiani e stranieri, nei giorni presi in considerazione. In tutto agosto i turisti dovrebbero raggiungere le 300.000 unità, circa la metà di quelle registrate mediamente in altri mesi dell'anno che comprendono però il turismo d'affari.

Quale accoglienza la città sta offrendo ad abitanti ed ospiti nei giorni del "Natale laico estivo"?

I risultati sono positivi, confermando una tendenza quasi costante in questi ultimi anni: una Milano agostana sempre più viva e attiva: almeno in centro e lungo i grandi assi commerciali.

Assoedilizia ha effettuato i monitoraggi lungo le vie dello shopping e del turismo - Loreto, corso Buenos Aires, corso Venezia, Quadrilatero della Moda, San Babila, corso Vittorio Emanuele, Duomo, via Torino, via Orefici, piazza Cordusio, via Dante, Castello - aggiungendo via Padova.

Il flusso veicolare e pedonale, l'utilizzo dei mezzi pubblici, l'occupazione dei parcheggi, il numero di esercizi e negozi aperti, la presenza di bancarelle e chioschi nonché di mendicanti e ciclisti sui marciapiedi, rende la vita in centro molto simile a quella di ogni altro giorno estivo. Il fenomeno, sempre rispetto al 2008, diventa macroscopico per via Dante, piazza Cordusio, piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele che vede quasi tutti i negozi e gli esercizi aperti (nel 2008 era chiuso uno su tre). Il quadrilatero della Moda vede la maggior parte delle saracinesche alzate, un discreto movimento di stranieri e lavori di ammodernamento nei negozi di alcune grandi firme, il che fa bene sperare nella ripresa. Gli esercizi delle Corti di Baires (lo scorso anno un solo negozio e un solo bar in attività) risultavano quasi tutti aperti. Lo stesso per Matteotti-piazza Meda. Profluvio di cartelli che annunciano saldi dal 30 all'80% di sconto. Forze dell'ordine in evidenza.

Da sottolineare. Tra l'inizio della settimana di Ferragosto e il "ponte" presenze e aperture si sono ridotte di un accettabile 15-20%.

Via Padova rappresenta un caso a sé. "Conquistata" dalla comunità cinese, 4 esercizi su 5 aperti sono gestiti da cittadini extracomunitari (la grande maggioranza cinesi, appunto) che offrono agli abitanti ogni tipo di servizio: dagli alimentari al parrucchiere, al ristorante, al bar, alla riparazione di elettrodomestici. L'attività dei commercianti extracomunitari si estende d'altronde in tutta la città.

Anche se non strettamente connesso alle finalità del monitoraggio, Assoedilizia registra comunque lunghe file di saracinesche chiuse nella semiperiferia e in periferia (laddove sono meno presenti gli extracomunitari): ma nota pure una più consistente apertura di bar e trattorie, proprio per meglio rispondere alle esigenze dell'aumento della popolazione di Ferragosto. I supermercati, tutti aperti, sembrano rispondere a sufficienza ai bisogni primari dei cittadini delle periferie.

In conclusione, le abitudini dei milanesi sono mutate. Progressivamente il periodo di vacanze si stempera nelle altre settimane e negli altri mesi dell'anno (come testimoniano le abbronzature in circolazione) e a Ferragosto Milano diventa sempre più abitata, lo confermano diversi indicatori legati alla vita quotidiana della città.

Peraltro, come abbiamo ricordato, occorre considerare la presenza (non risultante nelle statistiche) degli irregolari, in continua crescita in questi anni e certamente non inclini ad andare in vacanza. Bisognerebbe ragionare allora con riferimento ad una popolazione ufficiosa di circa 1.400.000 abitanti.

Non ci si dimentichi però che la maggiore presenza in città è dovuta, oltreché al cambiamento dei costumi, anche all'impossibilità di uscirne per motivi economici: troppe tasche non contengono risorse per svaghi e vacanze.


2) L'ANDAMENTO DELLA STAGIONE TURISTICA 2009: REGGONO SOSTANZIALMENTE PARTENZE E PRESENZE (-2,3%), IN NETTO CALO IL FATTURATO (15%

Roma/Milano 22 agosto 2009 - Con l'80% degli italiani che entro lunedì saranno rientrati dalle vacanze il Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia, in collaborazione con l'Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi, anticipa l'andamento della stagione turistica estiva 2009 che non verrà sostanzialmente modificato dall'attività del settore in settembre. In sostanza, si è evitato il crollo temuto durante i primi mesi dell'anno e si è confermata la tenuta ("solo" un meno 2,3%) almeno nel numero di partenze e presenze - con punte di eccellenza in Sicilia, Emilia-Romagna e Puglia e nella Liguria del Levante, ad esempio -, se non nel fatturato, che cala del 15%. "Ma - afferma il Presidente di Amici dei Grandi Alberghi avv. Achille Colombo Clerici - in tempi di crisi e di posti di lavoro a rischio; e se l'Italia vuole mantenere o migliorare la propria posizione internazionale scesa dal 1970 ad oggi dal primo al quinto posto nella classifica mondiale, occorre un deciso cambiamento di strategia, a cominciare da incentivi pubblici, come hanno già fatto i governi di Francia, Spagna, Grecia, Croazia e di altri Paesi. Seguono l'integrazione della politica per il turismo con quelle dei trasporti, dei beni culturali e dell'ambiente: nonché un coordinamento unico che superi la frammentazione di competenze tra Regioni e una miriade di strutture di promozione locale".

L'estate 2009 è stata caratterizzata dal mantenimento di una tendenza in atto da anni: aumento delle vacanze brevi (fino a 3 notti, 49%) che già dallo scorso anno hanno percentualmente superato le vacanze lunghe oltre 7 notti (44%) mentre quelle molto lunghe (oltre 22 notti) sono state il 7%. I vacanzieri sono stati ospiti di parenti e amici per il 33%, di alberghi (29%), di altre strutture (campeggi, agriturismo ecc., 14%), in seconde case di proprietà (13%), in camere e abitazioni d'affitto (11%). Per spostarsi oltre i due terzi (69%) hanno utilizzato l'auto, il 17% l'aereo, il 14% il treno.

Le mete. Il mare per il 64%, la montagna 15%, città d'arte 12% (tra queste Firenze soffre della "concorrenza" di Roma mentre Venezia perde qualche punto), laghi, campagna, terme 9% (in flessione). Preferite le coste tradizionali - Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Veneto - cui si aggiunge prepotentemente la Puglia con incrementi anche di oltre il doppio, rispetto allo scorso anno, in talune località -; in flessione la Campania e le isole del Golfo, resistono Sicilia e Sardegna. Per la Lombardia, discorso a parte: si colloca ai primi posti della classifica su base annua ma per il turismo d'affari, che pure ha ceduto oltre il 10%, pur mantenendo inalterata l'attrattività per quanto riguarda alcune zone dei Laghi e dei monti.

Italiani all'estero, calo del 5% circa. Mete preferite Francia, Spagna, Croazia, Grecia. Stranieri in Italia: alla diminuzione di Giapponesi, americani, russi, inglesi e dei cittadini dei Paesi dell'Est Europa con percentuali che vanno dall'11 al 20%, si contrappongono gli arrivi di austriaci e tedeschi (più 17%).

Ma il turismo è un fenomeno complesso e, come un cristallo dalle mille facce, presenta mille dati diversi. Il più rilevante è che ad un aumento o a un mantenimento delle presenze non corrisponde necessariamente un aumento od un mantenimento del giro d'affari che calano, mediamente, del 15-18% rispetto al 2008 (viaggio, vitto, alloggio, divertimenti, spesa pro capite da 860 a 725 euro). Ne risentono particolarmente gli alberghi, nonostante abbiano abbassato le tariffe anche del 30%, e i tour operator. Migliaia i posti di lavoro a rischio (7% del totale) dopo il boom di assunzioni degli anni scorsi (oltre 150.000 unità in più rispetto al 2006).

Assoedilizia -Benito Sicchiero

(x) CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio

Assoedilizia -Benito Sicchiero
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