ON. CROSIO, ACQUE: "OTTENUTO IL MASSIMO RISULTATO POSSIBILE" IL VIA LIBERA IN COMMISSIONE AL TESTO RISCRITTO IERI IN UNA RIUNIONE RISTRETTA 12.7.20.1
L'on. Jonny Crosio ha diffuso questa nota di grande interesse per i nostri problemi delle acque. Il testo:
"Saranno le Regioni, e non lo Stato, a indire le gare per il rinnovo delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche, e quindi a introitarne i ricavi; sull'offerta economica delle aziende prevarrà la compensazione territoriale, che si tradurrà nella realizzazione di opere accessorie; una percentuale del 20% dei canoni che le Regioni trasferiranno ai territori sarà utilizzata per ridurre il costo della bolletta elettrica di cittadini e imprese. E, in aggiunta, da fonti ministeriali, si è appreso che, con le nuove gare, la partita delle concessioni varrà il doppio di oggi: circa 400-450 milioni di euro. Questo l'esito della lunga trattativa, più un braccio di ferro che un confronto pacato, sull'articolo 37 del Decreto Sviluppo. "È stato difficile - sottolinea il parlamentare valtellinese Jonny Crosio, passato da una riunione a un incontro ristretto per tutta la giornata di ieri, fino a mezzanotte -, ma siamo riusciti ad ottenere un risultato importante, tutt'altro che scontato, per la volontà del Governo di garantirsi risorse tanto importanti in un momento in cui c'è la necessità di fare cassa. Ma in gioco c'era il futuro del nostro territorio, come di altri, non potevamo arrenderci. Credo che, in questa situazione, abbiamo ottenuto il massimo risultato possibile: un'assicurazione per lo sviluppo della nostra provincia, il giusto riconoscimento per quanto ci viene tolto".
Il via libera ufficiale è arrivato oggi con l'approvazione della commissione Finanze della Camera, ma il testo del nuovo articolo 37 del Decreto Sviluppo, che ridisegna il quadro delle grandi concessioni idroelettriche, è stato concordato e riscritto, al termine di un braccio di ferro durato ore, nel corso di una riunione ristretta alla quale ha partecipato il parlamentare valtellinese Jonny Crosio. Da una parte i parlamentari, oltre a Crosio il capogruppo della Lega Nord in Commissione Gianni Fava ed Erminio Quartiani del Pd, a sostenere i diritti dei territori, dall'altra i rappresentanti del Governo: i sottosegretari Claudio De Vincenti, allo Sviluppo economico, e Guido Improta, alle Infrastrutture. La riunione si è caratterizzata per i toni accesi e per i momenti di tensione che si spiegano con la ribellione dei parlamentari che non hanno accettato i diktat del Governo: "Non potevamo lasciar passare la loro linea che ci avrebbe penalizzato, ma abbiamo dovuto combattere per affermare le nostre idee. Ho trovato un valido alleato nel collega Quartiani che ha avuto un ruolo importante", commenta Crosio.
La riunione decisiva era stata preceduta, qualche ora prima, da un altro incontro riservato, concomitante alla seduta congiunta delle commissioni Finanze e Attività Produttive, presenti Crosio con il collega trentino Maurizio Fugatti, il sottosegretario De Vincenti e il presidente della commissione Finanze Gianfranco Conte. In quella sede erano stati definiti i subemendamenti presentati dopo che il Governo non aveva accolto gli emendamenti proposti dai parlamentari che recepivano le richieste del territorio e della politica. "Il Governo aveva riscritto l'articolo - ricorda Crosio -, ma ancora non ci piaceva, per questo motivo abbiamo dovuto presentare i subemendamenti e lottare per imporne il contenuto". Un lavoro di taglia e cuci con le parti arroccate ciascuna sulle proprie posizioni che si è concretizzato solo a tarda serata per definire il testo che è stato definitivamente licenziato nel pomeriggio di oggi nella riunione congiunta delle due commissioni.
Determinante per il positivo esito della vicenda è stata anche l'azione congiunta dei governatori di Lombardia, Piemonte e Veneto, Roberto Formigoni, Roberto Cota e Luca Zaia, che hanno sostenuto le rivendicazioni del territorio davanti al Governo attraverso una presa di posizione pubblica, nelle scorse settimane. Impegno e determinazione, su tutti i fronti, hanno convinto i rappresentanti del Governo in commissione ad accogliere le richieste del territorio.
COMUNICATO STAMPA DEL 20 LUGLIO 2012
On. Crosio, acque: "Abbiamo lavorato per il nostro territorio". Lunedì il parlamentare valtellinese interverrà nella discussione generale in aula
Il Decreto Sviluppo non può dirsi ancora chiuso, per le resistenze di partiti della maggioranza che spingeranno il Governo a chiedere la fiducia, ma le modifiche all'articolo 37 che tutelano il nostro territorio nella partita del rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche sono al sicuro poiché, per espressa volontà del presidente Giorgio Napolitano, che ha emesso un apposito decreto, gli articoli trattati nelle commissioni competenti andranno in votazione nella loro nuova formulazione. Il prossimo passaggio di un iter procedurale per il quale l'esecutivo ha stretto i tempi è previsto per lunedì prossimo con la discussione del Decreto Sviluppo nell'aula di Montecitorio. Per la Lega Nord è iscritto a parlare il deputato valtellinese Jonny Crosio, reduce dalla maratona di riunioni e incontri riservati che ha portato alla nuova elaborazione del contenuto dell'articolo 37.
"La discussione verterà sul contenuto del Decreto Sviluppo - anticipa Crosio -, ma io parlerò prevalentemente dell'articolo sul rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche. Lo farò in termini positivi perché il risultato ottenuto è, come ho detto ieri, il massimo possibile, considerando sia la formulazione originaria della norma sia la volontà del Governo di fare cassa. Oggi anche il singolo cittadino e l'imprenditore hanno la garanzia che una quota dei canoni pari al 20% si tradurrà in un risparmio tangibile sulle proprie bollette energetiche. Il mio sarà un discorso senza spunti polemici poiché, sempre, e ancora di più in questa fase, credo sia importante evitare toni che non portano nessun beneficio a noi ma molti ai nostri detrattori, che sono numerosi".
Il testo finale dell'articolo 37 del Decreto Sviluppo è il risultato di una prima revisione effettuata dal Governo e dal relatore sulla quale i parlamentari sono intervenuti con emendamenti e sub emendamenti che hanno condotto alla definitiva formulazione che ha recepito la volontà del territorio di giocare un suo ruolo nella partita delle concessioni idroelettriche.
"Il Decreto Sviluppo era un passaggio fondamentale - conclude Crosio -, e tutto il gruppo leghista alla Camera mi ha supportato, ma il nostro impegno non si esaurisce qui. Il movimento ha obiettivi molto più ambiziosi, contenuti negli emendamenti respinti dal Governo, che continueremo a perseguire per salvaguardare gli interessi del territorio contro i soprusi di uno Stato centralista".
Una curiosità in allegato: la formulazione definitiva dell'articolo 37 del Decreto Sviluppo uscito dalla riunione congiunta di ieri delle commissioni Finanze e Attività produttive, con le integrazioni scritte a mano dal sottosegretario Claudio De Vincenti, lette dal relatore Raffaello Vignali e approvate all'unanimità.