DOCCIA FREDDA PER IL LICEO MUSICALE ALL’ISTITUTO PERPENTI: IL GOVERNO HA SORPRENDENTEMENTE DETTO NO

Con il decreto ministeriale del 31 maggio, il neo ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha infranto il sogno degli studenti sondriesi che si erano iscritti al Liceo Musicale attivato dall’Istituto Lena Perpenti a partire dal prossimo anno scolastico. La Provincia, che aveva all’odg della Giunta il proprio parere, già favorevole, che si sarebbe aggiunto a quello già espresso dal Csa di Sondrio, è stata costretta suo malgrado a bloccare la pratica.

Una vera e propria doccia fredda per l’Istituto Perpenti che con largo anticipo, proponendo già ora un corso di musica, si era attivato coinvolgendo nel progetto la Civica Scuola di Musica della Provincia di Sondrio e il Conservatorio di Como, informando genitori e alunni e raccogliendo le iscrizioni, ottemperando a quanto prescritto dalla normativa. L’attivazione del Liceo Musicale avrebbe consentito ai nostri studenti di prepararsi adeguatamente e di spostarsi a Como soltanto per sostenere gli esami al Conservatorio. Un’opportunità caldeggiata da molti, considerate le difficoltà legate alla distanza della nostra valle dalle città sedi di Conservatori. “Come Amministrazione Provinciale – spiega l’assessore all’Istruzione Laura Carabini – avevamo da subito appoggiato il progetto dell’Istituto Perpenti in quanto ben strutturato e considerato risposta concreta ed efficace alle esigenze dei nostri ragazzi. Eravamo pronti a sostenerlo perché tale innovazione rappresentava una sicura svolta per gli studi musicali in provincia di Sondrio. La decisione del nuovo Governo appare quindi incomprensibile e immotivata, in quanto la modulistica presentata dall’Istituto Perpenti non era fuori tempo, né priva di programmi didattici puntuali e precisi per lo svolgimento dell’anno accademico 2006-2007. Il provvedimento del governo Prodi non ha solo vanificato gli sforzi dell’Istituto Perpenti, l’intervento dell’Amministrazione Provinciale e di tutti gli enti che hanno aderito al progetto, ma ha creato un vuoto nell’insegnamento didattico. I nostri ragazzi saranno quindi obbligati ad uscire dalla provincia per ottenere un’adeguata istruzione musicale, con conseguenti gravi disagi per gli spostamenti e oneri aggiuntivi non di poco conto per le famiglie più deboli economicamente”.

CS

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