PROGETTO FARE RETE: SU DROGA, ALCOOL E BULLISMO CONTINUA IL DIBATTITO CON MAMME E PAPÀ
Il mese di febbraio ha in programma altri due importanti momenti di incontro per approfondire le tematiche familiari.
"Genitori si diventa" è il titolo del Progetto FARE RETE, acronimo che sta a significare Famiglia Rete Rispetto Educazione Testimonianza Empatia, un mix di ingredienti per comprendere, in cinque mosse, il da farsi quando ci si trova in situazioni problematiche o - meglio ancora - per prevenirle.
Uno dei due incontri previsti per questo mese - il terzo della serie dopo quelli organizzati con il Dott. Giuseppe Colombo e con la Dott.ssa Mariangela Cederna - si è tenuto alla presenza di un attentissimo pubblico composto da mamme, papà e moltissimi fra ragazze e ragazzi, che hanno riempito il teatro "Quattro Torri" dell'Oratorio "San Giovanni Bosco" di Berbenno. Ha detto la sua Don Diego Fognini, tra l'altro responsabile della Comunità "La Centralina".
Non sono state certo offerte "ricette" valide per ogni situazione, ma sono stati evidenziati alcuni concetti base sull'educazione dei figli in famiglia, sottolineando in particolare alcuni punti ritenuti fondamentali.
Prima di tutto i genitori debbono "esserci", essere presenti e dedicare ai figli molto tempo, prendendosi effettivamente cura di loro. Sapere valorizzare i propri figli, e fare in modo che essi si sentano di avere davanti un futuro di gioia, che abbiano voglia di vivere il proprio futuro, è l'elemento determinante per riuscire poi a renderli maggiormente consapevoli e responsabili delle loro azioni.
Infatti, ad una prima analisi sembrerebbe la gioventù moderna non si aspetti oggi nulla di buono da questa società, che non è in grado di fornire loro risposte concrete, dare sicurezza, valori, speranza.
E quando i ragazzi si vedono senza speranza, poi è facile - soprattutto tra i più deboli di loro - che si chiudano in sé stessi, si disperino di fronte ad ogni avversità, e si affidino ad ogni tipo di appiglio: alcool e droga compresi.
La famiglia dunque deve innanzitutto garantire dialogo e serenità, supplendo alla "noia" del vivere quotidiano riaffermando i valori sacri della vita, e della gioia di vivere con gli altri, fare per gli altri, e ricevere dagli altri.
Don Diego, forte della propria esperienza di vita spesa al servizio della comunità in generale - ed in particolare all'interno della "Centralina" - ha portato la testimonianza di quanto è stato fatto per recuperare alla vita i "suoi ragazzi", affinché potessero avere anche loro - di nuovo - sogni per il proprio futuro.
Ed in questo senso ha sottolineato gli aspetti determinanti per tornare a sperare: l'importanza della vicinanza della famiglia, l'importanza di sapere imporre delle regole - ma anche di farle rispettare - l'importanza di non lasciarsi mai andare di fronte alle avversità della vita, ma sapere reagire anche chiedendo aiuto.
In questo senso vi è stata la toccante testimonianza di Ferdinando, un ragazzo pienamente consapevole di quanto gli è accaduto, e dunque per questo pronto a rimettersi in gioco, ad essere di nuovo utile, deciso a raccontare la propria storia affinché altri non cadano nel suo stesso baratro, dal quale egli è riuscito a salvarsi grazie all'aiuto della comunità.
Un'altra emozionante e coraggiosa testimonianza è stata quella di Elena, una mamma disperata, che con grande dignità ha fatto partecipi tutti i presenti del proprio dramma familiare, dell'incubo continuo di far fronte ogni ora delle proprie giornate alla disperazione di avere un figlio che si droga.
Questi interventi hanno suscitato un intensissimo dibattito, dal quale è soprattutto emersa la preoccupazione di ogni genitore di potersi trovare improvvisamente - nessuno escluso - in situazioni così gravi, che mettono a repentaglio un'intera vita fatta di sforzi e sacrifici, una vita che cambia all'improvviso portando con sé frustrazione e desolazione.
Sono intervenuti con riflessioni e domande anche alcuni ragazzi presenti tra il pubblico, visibilmente colpiti sia dall'intervento del relatore che dalle testimonianze dirette di chi vive i veri problemi.
Molti, da questo incontro, troveranno spunti per riflettere, ma soprattutto agire.
Il prossimo appuntamento è ora fissato per il 21 febbraio 2008, in cui la psicologa Dott.ssa Vilma Mauri approfondirà il tema del "Bullismo", cercando di fare interrogare i genitori su come e dove e da cosa può nascere tale negativo fenomeno oggigiorno sempre più preoccupatamene presente nella nostra società.
Ultimo appuntamento il 18 aprile 2008 sul tema "Diaologo tra genitori". Relatore lo psicologo Dott. Ezio Aceti.
Othilia (x)
(x) Associazione Culturale per le Pari Opportunità, iscritta all'Albo Regionale delle Associazioni Femminili