APR TRIONFO PER “I TEP D’INA OLTA”
Il successo dello scorso anno, con oltre 7mila presenze, è stato confermato nella serata di domenica scorsa, quando la storica contrada Santa Maria di Aprica ha vissuto la pacifica invasione di turisti, valligiani e residenti, tutti desiderosi di tuffarsi in un clima antico, fra i mestieri di un tempo, la tradizione e il buon vino valtellinese, presenza garantita da quindici case vinicole con i loro stand. “I tep d’ina olta”, in italiano “I tempi di una volta”, la manifestazione a tutti gli effetti più importante dell’estate aprichese, si è rivelata anche quest’anno un trionfo di presenze e di divertimento. I contradaioli hanno saputo perfettamente ricreare ambientazioni passate, con gli allestimenti relativi alla lavorazione del maiale, alla battitura della falce, alla creazione dei cesti, al taglio della legna, per non parlare della preparazione dei pizzoccheri o del pan vino. Il Consorzio tutela vini Valtellina ha fatto il resto, insieme all’Associazione commercianti e imprenditori ed a Massimo Franzetti, che molto si è adoperato per la perfetta riuscita dell’iniziativa. L’inaugurazione è avvenuta sotto il campanile della chiesa, con il simbolico taglio della corda da parte degli anziani della contrada. Presente il commissario prefettizio Alberto Bussani, che ha fatto gli onori di casa, da notare anche la partecipazione dell’assessore al Turismo della Provincia di Sondrio Maurizio Del Tenno. “Contentissimo di essere qui - ha detto Del Tenno - per il secondo anno consecutivo a presenziare ad una manifestazione che ricorda quello che eravamo e che non dobbiamo dimenticarci. Ma adesso bando alle chiacchiere e tuffiamoci nello splendido clima di questa festa”. Una festa a cui non hanno voluto mancare i parroci di Aprica San Pietro e Santa Maria, don Augusto Azzalini e don Romano Trabucchi. E una festa che, alla seconda edizione, è ormai entrata nel cuore di tutti, ma soprattutto degli aprichesi, che la vivono come una sorta di momento di incontro e memoria. E così i giovani si sono uniti agli adulti ed agli anziani nell’assaggio dei vini, nella riscoperta dei mestieri, le corti vecchie si sono spalancate agli ospiti e la contrada ha manifestato tutta la sua ancora intatta bellezza. L’appuntamento, c’è da scommetterci, è per la prossima estate.
Marco Quaroni