UN ELOQUENTE SERVIZIO SUGLI SCANDALOSI PRIVILEGI DELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE
Aprica, 12 febbraio 2009. È andato in onda venerdì 6 febbraio all'interno di "Costume e Società", trasmissione di RaiDue, un eloquente servizio sui privilegi delle cinque Regioni italiche a Statuto Speciale. Vi si parla degli inauditi e, per molti, ingiustificati favori di cui godono le "cinque sorelle del club" Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna.
Ciò a maggior ragione in un periodo come l'attuale, in cui l'economia italiana in generale e quella in specie turistica delle nostre zone in particolare (zone del tutto omologhe a quelle di tre delle "fortunate" regioni a statuto speciale) soffre una difficile crisi per colpa degli sconvolgimenti finanziari planetari. Il servizio, di ca. 3' (il secondo della trasmissione) è interamente ascoltabile e visibile su http://www.tg2.rai.it/rubriche.asp?id_r_cerca=2
Lo abbiamo anche trascritto di seguito per chi non potesse collegarsi al sito RAI.
Presentatrice: «La loro origine ha motivazioni storiche complesse. Parliamo delle Regioni a statuto speciale, che sono diventate, per alcuni analisti, sinonimo di sprechi e privilegi».
Servizio: «Valle d'Aosta, Trentino, Friuli, Sicilia, Sardegna, territori che fanno parte di un piccolo club, quello delle Regioni a statuto speciale. Un rango che permette ai cittadini che ci vivono di avere privilegi e agevolazioni che il resto degli italiani nemmeno si sognano. Qualche esempio? Cominciamo dalla scuola, in passato si è parlato del caro libri, ma per tutti i trentini i libri di testo sono gratis per tutto il ciclo della scuola dell'obbligo, dai 6 ai 18 anni. Poi ci sono le borse di studio per chi vuole andare all'estero, che coprono vitto e alloggio. Gli insegnanti a Trento e Bolzano sono pagati il 30% in più. Come mai? Grazie all'indennità bilinguismo. I trentini che vogliono mettere su un'impresa hanno addirittura una sovvenzione a fondo perduto che può arrivare al 70%. In Friuli e Valle d'Aosta ci sono agevolazioni speciali per il mutuo sulla casa e le fasce di reddito più basse in provincia di Bolzano hanno un prestito sulla prima abitazione che va da 59 a 119mila euro ad interessi zero. In Valle d'Aosta ogni residente ha diritto a 800 litri di benzina esentasse, mentre a Trieste i prezzi sono agganciati alla Slovenia e i carburanti scontati. In tutte le Regioni a statuto speciale il bollo dell'auto si paga meno perché senza imposta regionale. A fronte di questa lista che potrebbe continuare, non sorprende che molti Comuni abbiano tentato di passare da una regione all'altra».
Stacco su tg2 di repertorio: «94% di sì nel referendum in otto Comuni dell'Altopiano di Asiago per passare dal Veneto al Trentino»; «Cortina, referendum sul passaggio dal Veneto al Trentino Alto Adige, netta vittoria dei sì, ma il passaggio non sarà automatico».
Riprende il servizio: «Esiste addirittura un'associazione che si batte, come si può leggere sulle pagine del suo sito internet, per rendere più semplice e democratica la procedura per il trasferimento di uno o più Comuni da una regione all'altra. Privilegi come questi sono possibili soltanto grazie ad una spesa straordinaria. Basta dare un'occhiata ai dati per rendersi conto della differenza che c'è tra le cinque sorelle del club e le regioni ordinarie. Le quote devolute dallo Stato centrale sul totale delle entrate tributarie regionali sono dell'86% a Trento, dell'85,3 % a Bolzano, del 79,4 % in Valle d'Aosta, sfiorano l'80% in Sicilia (79,9%), e lo superano abbondantemente in Sardegna (85,5). Ben più bassa la media delle altre regioni ordinarie, ferma al 49,2%. Spendono molto più delle altre le Regioni a statuto speciale, specialmente per i dipendenti pubblici: ancora una volta i dati parlano chiaro, in Valle d'Aosta, su mille abitanti, 76 lavorano per la pubblica amministrazione, una cifra che scende a 72 in Trentino, a 69 in Friuli, a 66 in Sardegna e a 60 in Sicilia. Sempre al di sopra della media delle regioni ordinarie (56). E alcuni fortunati, come i dipendenti della regione Sicilia, ricevono anche un'indennità di presenza, 400 euro in più solo per andare al lavoro».
Antonio Stefanini