Frontalierato: tre iniziative della Provincia
La situazione del frontalierato anche alla luce del referendum svizzero dello scorso 9 febbraio è stata oggetto di un'ampia relazione dell’Assessore Snider che riportiamo quasi interamente data l'importanza del tema:
“Il mondo del frontalierato in provincia di Sondrio si sta confrontando con diverse problematiche che rischiano di avere forti ripercussioni sull’occupazione locale. Per tutelare migliaia di lavoratrici e di lavoratori che contribuiscono in modo determinante all’economia provinciale, occorre elaborare strategie e iniziative volte a favorire il reinserimento nel mercato del lavoro elvetico dei lavoratori frontalieri in difficoltà e che questo sarà possibile solo con l’inizio di un nuovo dialogo sociale tra Enti, Istituzioni e Organizzazioni della provincia di Sondrio e dello stesso Cantone dei Grigioni.
L’entrata in vigore dei nuovi regolamenti europei in materia di sicurezza sociale, anche nei rapporti con la Svizzera a partire dal 1.4.2012 (Art.65 del Reg CE 883/2004), ha comportato diversi cambiamenti e ha di fatto messo in discussione la Disoccupazione speciale frontalieri Legge 147/97 oggetto di una specifica mozione del Consiglio Provinciale.
L’aumento in Svizzera di lavoratori provenienti da altri Stati europei, spesso ben formati sia dal punto di vista professionale che linguistico, ha penalizzato le lavoratrici ed i lavoratori Valtellinesi e Valchiavennaschi, soprattutto quelli meno qualificati;
Per quanto riguarda la realtà provinciale i dati sono discordanti, in ogni caso si stima in 4-5000 il numero, di uomini e donne, che abitualmente varcano le dogane di Castasegna, Piattamala e Livigno per recarsi a lavorare nel Canton Grigione e circa 400 che si recano nel Canton Ticino ;
Purtroppo la Provincia di Sondrio non ha alcuna statistica ufficiale riguardante i lavoratori in Svizzera e i dati relativi ai ristorni delle imposte alla fonte non ci consentono di analizzare completamente il fenomeno per le numerose tipologie di permessi rilasciati in Svizzera: dimora di breve durata, (ex stagionale L) dimora, annuale (B), di domicilio (C), notifiche per contratti di lavoro di durata inferiore a tre mesi;
Al fine di poter analizzare al meglio il fenomeno del frontalierato in provincia di Sondrio, occorre poter disporre di dati statistici certi e aggiornati che facciano comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro nei vicini Cantoni anche al fine di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro;
Il recente referendum svizzero del 9 febbraio 2014, sul contenimento dei flussi di immigrazione, dove ha prevalso la linea del contingentamento dei lavoratori immigrati estesa anche a quelli provenienti da Paesi dell’UE, ha di fatto sollevato una delicata questione sui rapporti italo-svizzeri che da tempo covava, ovvero quella dei lavoratori italiani frontalieri, circa un 60 mila, interessati la fascia di confine con la Svizzera ovvero le Regioni Piemonte e Lombardia interessanti le province di Verbanio-Cusio-Ossola, Varese, Como e Sondrio.
Lo status di tali lavoratori è definito da accordi bilaterali Italia-Svizzera e da accordi tra la stessa Svizzera e l’UE che per l’immediato non sembra possono essere modificati, tuttavia il referendum in questione cambia, nel medio termine, le prospettive;
La tematica, per i riflessi sociali, economici e politici connessi è di grande attualità e investe Province, Comuni, Regioni, Stati e gli organi della stessa Unione Europea.
Sulla base di tale contesto l’assessorato provinciale al frontalierato, di concerto con l’assessorato al lavoro, ha ritenuto utile e opportuno organizzare una serie di incontri di approfondimento interessando le Autorità elvetiche, gli enti locali più coinvolti (Comuni e le Comunità Montane del Tiranese e della Valchiavenna) e gli stessi patronati provinciali al fine di
delineare un quadro conoscitivo di dettaglio circa le più importanti questioni in corso.
Opportuno dunque avviare una monitoraggio puntuale, anche in collaborazione con le Province limitrofe, che permetta di avere delle statistiche sempre più aggiornate ma anche far conoscere a tutta la comunità provinciale, in particolare a quella direttamente interessata, la questione del lavoro frontaliero.
Di qui la decisione dell’assessorato competente di realizzare tre iniziative tra di loro complementari quali:
la prima riferita alla organizzazione, registrazione e messa in onda di n.6 trasmissioni televisive (TeleUnica) di 20 minuti cadauna, dedicate ad uno specifico tema con la presenza di almeno due esperti per puntata (le tematiche sono riferite a: conseguenze del Referendum, la disoccupazione dei frontalieri, la pensione, la malattia, la gestione dei risparmi presso banche svizzere, le ricadute sulle realtà locali dei ristorni…);
la seconda riguarda la redazione di un opuscolo aggiornato “Linee Guida al lavoro frontalierato” circa i principali temi riguardanti i lavoratori frontalieri;
la terza riferita all’attivazione, su base provinciale, di una forma di monitoraggio e aggiornamento statistico sul tema del frontalierato;
sei trasmissioni TV per un costo massimo di € 9.000,00 fra registrazione, messa in onda – 3 volte al giorno per circa 50 giorni – creazione di un pannello scenografico
realizzazione dell’opuscolo aggiornato “Linee Guida al lavoro frontalierato” dal costo stimato di € 5.000,00
La Provincia ha dunque approvato le iniziative conoscitive riferite ai lavoratori frontalieri come dianzi descritte con, inoltre, l’avvio di un sistema di monitoraggio provinciale.