) UN PRANZO CHIAVENNASCO NEL SALONE PIURASCO DELLA SOCIETÀ DEL CASINO DI COMO 2) UNA NUOVA OPERA SUL MEDEGHINO PRESENTATA AL CASTELLO DI MELEGNANO
1) PRANZO
Ripetizione domenica 18 del pranzo storico chiavennasco a Como, già organizzato con successo lo scorso anno presso la Società del Casinò sopra il Teatro Sociale. Promotrice dell’iniziativa l’Accademia delle arti e dei commerci Santa Giuliana, che ha voluto così sottolineare i legami di Como con la Valchiavenna. Infatti uno degli ambienti della prestigiosa sede della Società del Casino di Como è il salone dello Zodiaco, copia fedele di quello cinquecentesco esistente nel Palazzo Vertemate Franchi di Piuro. Era stata eseguita dal modellatore varesino Angelo Menotti e dal pittore-decoratore legnanese Gersam Turri per rappresentare il territorio del comune e della diocesi di Como nel padiglione Lombardia alla Esposizione nazionale di Roma del 1911. Insieme alla copia della sala di Piuro, affrescata nel ’500 dai fratelli Campi di Cremona con scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio, l’arch. Federico Frigerio e don Santo Monti scelsero di portare a Roma anche il calco della statua di Plinio il vecchio che decora la facciata del duomo.
Chiusi i battenti della grande mostra, la copia del salone dello Zodiaco tornò a Como e fu donata al Comune, che nel 1932 la cedette alla Società del Casino. Qui, sotto la presidenza di Antonio Somaini, fu costruita una nuova ala per collocarvi il lavoro, ammirato dai commensali durante la degustazione della brisaola di Chiavenna, dei pizzoccheri bianchi, delle costine al laveggio, dei biscottini di Prosto, della torta di fioretto e della grappa di distillatori originari della valle Spluga.
Al prof. Guido Scaramellini, presidente del Centro di studi storici valchiavennaschi, il compito di illustrare anche quest’anno agli intervenuti la storia di Piuro, il borgo a pochi chilometri da Chiavenna sepolto da una frana nel 1618 con il suo migliaio di abitanti, e in particolare quella del Palazzo Vertemate Franchi, dov’è l’originale del salone della Zodiaco, oggi proprietà del Comune di Chiavenna e scampato alla distruzione in quanto si trova nella frazione Prosto non interessata dallo scoscendimento. La villa cinquecentesca, con chiesetta e con 30 mila metri quadri di terreno a vigneto, orto, giardino all’italiana, frutteto e castagneto, è una delle più interessanti della Lombardia.
2) MEDEGHINO
Lo chiamavano Medeghino perchè era un Medici, di nome Gian Giacomo, fratello del Papa. A capo delle Tre Pievi sul lago di Como, aveva il suo castello a Musso e, nel tentativo di estenedere il suo dominio, nel 1525 si impadronì temporaneamente di Chiavenna e, qualche anno dopo, tentò di fare altrettanto a Morbegno. La conquista di Chiavenna e di Morbegno sono state immortalate da due grandi affreschi eseguiti verso il 1540 nel salone delle battaglie presso il castello di Melegnano, dove il Medici, una volta perse le Tre Pievi, passò l’ultima parte della sua vita.
Proprio in questo castello sabato 17 è stato presentato un volume che ripercorre la vita avventurosa del Medeghino. Presente tra gli altri Guido Scaramellini, Presidente del Centro di studi storici valchiavennaschi, che è anche autore della prefazione.
Cristian Copes (x)
(x) Segretario del Centro di studi storici valchiavennaschi