TEATRO A SONDRIO: "NON C'E' PACE NELLA NOTTE DELL'EGOTISMO" 12.3.10.23
L'ultima, dissacrante pièce dell'accoppiata vincente di due big come Claudio Santamaria e Filippo Nigro, ha un po' spiazzato il pubblico del teatro "Don Vittorio Chiari" di Sondrio per la scomoda vicenda messa in scena in "Occidente solitario" di Martin McDonagh. Una storia ridondante di farciture scurrili che hanno appesantito la narrazione scenica rimarcando con crudezza il vuoto interiore di due farneticanti fratelli in eterno conflitto. Madonne bruciate nel forno della discordia, parricidi efferati per futili motivi, suicidi a catena. E chi più ne ha più ne metta per testimoniare lo squallore di una umanità ferita, senza arte né parte. Né alcun valore oltre quello del possesso e dell'apparenza. Ma quello che ha disorientato di più gli spettatori è stata la figura di Padre Welsh (un convincente Massimo De Santis), un prete allo sbando, alcolizzato fino alle midolla, che non sa che farsene della sua missione apostolica, visto che a nulla valgono i suoi goffi tentativi di metter pace in famiglia attorno ad un buon bicchiere di whisky.
Come se non bastasse, a mettere il dito nella piaga ci pensa un'avvenente ragazzina in fregola (l'effervescente e accattivante Nicole Murgia) che, con l'ondeggiare sbarazzino della sua minigonna che nulla cela delle sue belle grazie, tenta di sedurre i due germani in eterna lite, ma ancor più insinuandosi nelle spirali di una fascinazione che pesca nel torbido dei pensieri di un prete allo sbando. Eppure sarà proprio lei, nell'unica vera scena di pacata riflessione morale lungo il fiume, a raccogliere la testimonianza sofferta di un parroco inutile che dà il mal esempio e che non vede altra via d'uscita che il suicidio. Immorale la scelta, soprattutto per chi veste l'abito talare. Né a nulla varrà il suo testamento spirituale di affidare la sua salvezza o la sua perdizione dell'anima alla riconciliazione dei due fratelli.
Disarmante e spietato il finale.
Nello Colombo