'DIO NON ESISTE' SUI BUS DI GENOVA: UNA NOTA DIRETTAMENTE DAL CIELO

Da lassù il primo comunicato-stampa della storia. Nessuna polemica. Osservazioni serafiche e divertite. Un interrogativo finale

Riceviamo dal Cielo e pubblichiamo la seguente nota:

"Negli ambienti elevati si fa notare che non ci sono soltanto preoccupazioni, tante in questo periodo, per quello che sta succedendo sul pianeta dell'uomo. Ci sono anche motivi per sorridere nel vedere, sempre con serafico distacco, che cosa la fertile fantasia, ispirata dal soffio creativo di Chi può, sia in grado di produrre.

E così si apprende, quassù, che sugli autobus di Londra e Barcellona si legge "Probabilmente Dio non esiste. Smettila di preoccuparti e goditi la vita". Ricorda uno studioso che mantiene qui la passione della storia che aveva quando era ancora in vita, come dall'archivio precedente al big bang - e siamo ben oltre i 13,7 miliardi di anni a cui si ferma la spiegazione umana! - risulti che anche allora si usava il termine "probabilmente" non sapendosi che cosa avrebbe poi deciso Lui. Lo si vide quando decise quel grande spettacolo pirotecnico da cui venne l'attuale Universo, quello dove c'è il pianeta dell'uomo.

'PROBABILMENTE'. Un avverbio, quello sugli autobus, che è tutto un programma. Ci si chiede, quassù, se un messaggio del genere non sia stato ideato da qualcuno che ricorre alle maniere forti per riaccendere le coscienze, per portarle all'esito opposto rispetto al messaggio, ad una rinnovata coscienza di Dio.

Sempre con serafico distacco, ma più divertito, si osserva inoltre negli stessi ambienti quanto, con enfasi di tipo mediterraneo, sta per essere messo sui bus di Genova: "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno". Nella città della Lanterna - per ricordare "i lumi" del XVIII° secolo - non c'è il 'probabilmente', c'è la certezza. Qui, guardando giù, sorrisi e colpetti di gomito si sprecano. Si attende con curiosità il seguito. Se è cattiva la notizia che Dio non esiste e la buona è che non ce n'è bisogno si attende di sapere dove riversare tutte le speranze che tanti invece oggi riversano su questo Dio, almeno fino al 4 febbraio quando inizieranno a girare per Genova i bus con la lieta rivoluzionaria novella.

In fin dei conti Dio è morto tante volte. Il 10 novembre del 1793, ad esempio, ci fu l'invasione di Notre Dame simboleggiando con una ballerina sull'altare, l'avvento della Dea Ragione. All'insegna della religione come oppio dei popoli Dio è morto, non per l'eternità ma neppure per un secolo, nella truffa di Karl Marx. Dio è morto quando i forni si sono aperti per milioni di persone. Dio muore spesso.

In fin dei conti si riconosce quassù che laggiù è molto scomodo pensare che Dio esista. Se non esiste, come finalmente, dicono ta cosiddetti razionalisti, si comincia a leggere sui bus, si può fare quello che si vuole. Godere la vita, innanzitutto. E' vero che insieme alle rose ci sono le spine e se queste arrivano è pur vero che oggi c'è il conforto di Dio. Se Dio sparisce cosa succede? Quassù la curiosità non manca. Si attende che i cosiddetti razionalisti spremano la fantasia e trovino un valido surrogato.

Lui non si pronuncia, ha ben altro di cui occuparsi. Tocca a noi. E noi ci modernizziamo: per la prima volta mandiamo giù un comunicato stampa. Con la preghiera, in chiosa, di diffondere questo interrogativo: se allora viene stabilito che Dio non esiste cosa ci sta a fare l'uomo al mondo?".

Il mondo è bello perché è vario. C'è spazio, e come, per tutti anche per i vari Odifreddi che cercano di rendere un incommensurabile servizio al mondo dichiarando, come allora a Notre Dame, che Dio non esiste. 'Probabilmente' non avranno miglior fortuna dei loro predessori. 'Probabilmente', s'intende.

friz

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