Sanità valtellinese e Riforma, dibattito

Pubblichiamo la lettera debitamente firmata con richiesta di sottoscrizione con pseudonimo, cosa che facciamo. Ci sono spunti da dibattito nel quale ovviamente non entriamo. S'intende che vi fossero interventi verranno pure pubblicati tal quali (ndr):
“L'articolo del Segretario Cittadino di Sondrio Dr Gian Piero Frassi Funzionario amministrativo dell'ASL di Sondrio sulla sanità della provincia di Sondrio impone alcune osservazioni:
 1) Fino ad alcuni anni fa diciamo fino al 2005 la sanità provinciale godeva di buona salute. In ogni ospedale vi erano delle strutture complesse con dei medici qualificati per cui la nostra popolazione si rivolgeva per le cure alle nostre strutture con tassi di fuga molto bassi, in linea con quelli delle aree alpine.
2) L'ospedale di Sondalo aveva un bacino d'utenza regionale e per alcune specializzazioni mediche nazionale  e rappresentavano dei centri di eccellenza.
3) Negli ospedapi di Morbegno e Chiavenna vi erano dieci strutture complesse che lavoravano a pieno ritmo.
4) l'Ospedale di Gravedona era gestito da una congregazione religiosa e aveva una dimensione zonale con le specialità di base dato anche il bacino d'utenza di circa 10-15 mila abitanti.
 
Cos'è accaduto negli ultimi 10 anni alla nostra sanità.
1) Gli ospedali di Chiavenna e Morbegno sono stati privati delle più importanti strutture complesse ( ne è rimasta solo una: la   Chirurgia di Chiavenna)
2) il tasso di fuga è triplicato con punte del 35%  nei distretti di Morbegno e Chiavenna .
3)La nostra gente non va a farsi curare fuori per interventi di alta specializzazione, come vuol fare credere il Segretario della Lega Nord,. ma per i tumori alla mammella, per le protesi d'anca , ecc ecc. che potrebbero essere eseguiti egregiamente anche in provincia a patto che si riducano le liste d'attesa (fino a poco tempo fa per una protesi d'anca bisognava aspettare un anno)  per cui non si capisce il concetto di Hub-Spock se  non per gli interventi di cardiochirurgia ( settore dove questo concetto viene già applicato  (e forse dovrebbe esserlo ancora di più)  ,e  che si investa sui medici. Nell'ultimo piano di organizzazione aziendale sono state chiuse ('complice' la Lega Nord)  14 ( diconsi quattordici) strutture complesse medico-chirurgiche (abbiamo battuto il record nazionale) e aperto 3 strutture complesse amministative (sic): mandiamo gli amministrativi a curare gli ammalati !!!
4)  In questa situazione molti medici sono andati via portando con sè i loro pazienti.
5) Nel frattempo  l'Ospedale di Gravedona ha cambiato di proprietà : non più le suore ma un gruppo romano . Da allora Gravedona è diventato un Policlinico, con accreditamenti regionali. Vedansi Neurochirurgia, Chirurgia Vascolare: Cardiologia- emodinamica, 120 posti letti in più per la Riabilitazione sottratti all'Ospedale di Sondalo, ed essendo bassa la popolazione di riferimento e quindi anche scarsa la casistica per forza ha dovuto allargarsi nei distretti di Morbegno e di Chiavenna  ma anche Sondalo che nel frattempo avevano drasticamente ridotto l'offerta sanitaria . Questo giochino l'ha fatto la Giunta Regionale spogliando il nostro sistema sanitario a favore del privato. Non c'entra nulla la concorrenza tanto decantata dal Segretario.
Perchè anche la sanità provinciale non può avere dei centri di eccellenza e di elevata specializzazione ? Basta offrire a bravi medici le giuste opportunità e non disincintivare i professionisti che attualmente operano con abnegazione presso l'AOVV.
 Il Presidente Maroni è venuto in Valtellina a dire che ci vuole come il Canton Grigioni e Bolzano.
 In queste realtà la sanità è autonoma, caro segretario, con una spesa sanitaria che è tre volte quella che la Regione ci riconosce.
Ma poi non si comprende come il Dr Frassi smentisca tutti i sindaci della provincia di Sondrio che volevano un ambito sanitario provinciale.  Non una richiesta fuori posto perche l'ASST della Valcamonica comprende solo gli  ospedali di Esine e  di Edolo con 100 mila abitanti, quella di Lecco, oltre l'ospedale cittadino quello di Merate.
Forse che qui la Regione non vuole una buona sanità e forse che ci sono politici locali che fanno i veri interessi della loro popolazione ? Perchè in tutte le realtà territoriali tutti gli amministratori difendono il bene salute che ha un elevato valore sociale ed economico.
“Un cittadino che spera  si possa migliorare”

Dalla provincia