VINI E SAPORI DA PROVARE
VIP-Vino in Piazza 2007
Al Centro Le Volte, Piazzetta ex Enologica martedì 19 giugno
DEGUSTAZIONE DI VINI AUTOCTONI E PRODOTTI TIPICI VALTELLINESI dalle 17 alle 22 e Mercato dei sapori e dell’artigianato alpino dalle 10 alle 22 in Via Piazzi - Via del Gesù - Centro le Volte. Biglietto/carnet di degustazione 10 Euro (il biglietto dà diritto a 5 degustazioni di vini autoctoni o di prodotti tipici valtellinesi).
Il vino racconta...
Il vigneto è ancor oggi l’elemento più caratterizzante del territorio
sondriese.
Disegna il volto visibile della città sulla montagna e ne racchiude, come
un’anima, la vera cultura.
Ed infatti, proprio qui, la Valtellina produce alcuni dei suoi vini più famosi,
come il Sassella, il Grumello, premiati con i riconoscimenti DOC e DOCG.
Il vino racconta
Il vino racconta la storia, parla di un luogo, della sua gente, delle fatiche
e del lavoro.
Lo fa sia con chi lo ama, sia con chi non ne beve, perché il vino è vivo.
Tanto vivo che gli basta il colore e il profumo per farsi amare.
... un luogo
Autoctono…dal vitigno al luogo
Autoctono è una parola che sembra difficile, in realtà non è così.
Vuol semplicemente dire che “è di quel luogo”.
Quindi, parlando di vitigni, gli “autoctoni” della Valtellina sono
la CHIAVENNASCA, la ROSSOLA, la PIGNOLA.
Varietà tipiche del territorio Valtellinese che altro non sono, se non la
materia prima, insieme all’uomo, della qualità dei famosi Vini di Valtellina.
DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 22.00
Mercato dei sapori e dell’artigianato alpino, Via Piazzi – Via del Gesù - Piazzetta ex-Enologica
DALLE ORE 17.00 ALLE ORE 22.00
Degustazione di vini autoctoni e prodotti tipici valtellinesi Piazzetta ex-Enologica
Ingresso con biglietto di degustazione 10 euro (valido per 5 degustazioni di vini autoctoni
o prodotti tipici valtellinesi)
Le degustazioni dei vini sono a cura di Autoctono, quelle dei prodotti tipici sono curate dalll’Associazione De Gustibus, in collaborazione con i Consorzi di Tutela dei
Prodotti Tipici Valtellinesi
ETIMOLOGIA DEL NOME
Il suo nome, Chiavennasca, non ha niente a che fare con Chiavenna, famosa località della provincia di Sondrio, bensì deriverebbe dal termine dialettale “ciù vinasca”, ossia uva più vinosa, cioè adatta alla trasformazione in vino.
ORIGINI STORICHE
Pur non conoscendo con certezza l’epoca di introduzione di questo vitigno in Valtellina, si hanno notizie della sua coltivazione a partire dal XVI secolo.
DIFFUSIONE
La Chiavennasca è diffusa in tutta la Valtellina, specialmente nelle zone a DOCG: Grumello, Inferno, Sassella e Valgella. Come Nebbiolo, viene coltivato in diverse province del Piemonte e in Val d’Aosta.
Vitigni Autoctoni di Valtellina
CHIAVENNASCA BIANCA
Chiamata anche Bianca maggiore, quest’uva bianca è coltivata in Valtellina da almeno 250 anni ed era in passato diffusa anche nel Comasco e nei dintorni di Varese. Ora è presente a livello di reliquia in alcuni vigneti valtellinesi. Secondo alcuni Autori lontanamente imparentata con il Trebbiano, questa varietà presenta alcune analogie morfologiche con la Chiavennasca (da cui il nome), manifesta una buona resistenza al freddo, ma è sensibile agli attacchi di iodio e botrite. Necessita di una potatura lunga e ricca. Il vino che se ne ricava è di colore giallo paglierino, profumo fruttato leggermente aromatico, di media struttura, sapido e con buona acidità.
ROSSOLA
ETIMOLOGIA DEL NOME
L'etimologia del nome Rossola è facilmente riferibile alla colorazione rossastra degli acini che, durante l'invaiatura,non raggiungono mai la colorazione nera piena.
ORIGINI STORICHE
Nonostante in Valtellina la Rossola sia di antica tradizione (le prime notizie risalgono al XVI secolo), la sua origine non è chiaramente conosciuta.
DIFFUSIONE
La Rossola è diffusa esclusivamente in Valtellina.
Nerella Ceruti