CONTRIBUTI CONTRO LE BARRIERE - NUOVE POSSIBILITÀ PER I DISABILI
La Regione Lombardia aveva dato un'interpretazione rigorosa della legge nazionale 13/89 "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati", la quale stabiliva di concedere contributi a fondo perduto per la realizzazione di opere direttamente finalizzate al superamento e all'eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
La questione riguardava appunto il concetto di edifici "esistenti" prima dell'11 agosto 1989: quelli successivi a questa data avrebbero dovuto essere costruiti in conformità alle norme e quindi senza barriere architettoniche da rimuovere.
I problemi sono sorti a causa dell'ambiguità della legge nazionale, che introduceva precise indicazioni solo per gli spazi pubblici e l'edilizia residenziale pubblica, mentre per gli alloggi privati si limitava al concetto di "adattabilità" nel tempo.
I disabili si ritrovavano così a vivere in case non compatibili con le loro necessità, senza la possibilità di ricevere aiuti.
Numerose sono state negli anni le segnalazioni di casi di persone palesemente discriminate da questa legislazione, che lamentavano di vedersi negato un diritto fondamentale.
La legge regionale 31 marzo 2008 n. 5 all'art. 3 modifica la legge precedente come segue: "la Giunta regionale eroga contributi ai soggetti aventi diritto per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche e localizzative in edifici già esistenti e, solo per gli interventi conseguenti all'adattabilità, anche per gli edifici costruiti o integralmente recuperati dopo l'11 agosto 1989".
Con questo quindi si pone fine alla discriminazione nei confronti delle famiglie dei disabili che si ritrovavano ad essere esclusi dai benefici.
Giovanni Bordoni (x)
(x) Consigliere Regionale