ART. LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO AGLI SCHIERAMENTI POLITICI

Vogliamo un Paese 'a misura' di piccola impresa

Un Paese 'su misura' per 4.223.639 micro e piccole

aziende, vale a dire il 98,2% della realtà imprenditoriale

italiana, che danno lavoro al 59,3%

degli addetti, realizzano il 43,9% del valore aggiunto

e il 39,4% degli investimenti.

E' quanto sollecita Confartigianato ai leader

degli schieramenti politici in vista delle consultazioni

elettorali del 13 e 14 aprile.

Le priorità della Confederazione che sono sintetizzate

in un documento dal titolo "Più impresa.

Per crescere": ridurre la spesa pubblica, eliminare

gli sprechi, diminuire la pressione fiscale

su imprese e famiglie, liberare le imprese dai

costi della burocrazia, garantire la

governabilità, valorizzare il ruolo della micro

e piccola impresa.

Alla politica Confartigianato chiede di ascoltare le

nostre imprese. Perché sono quelle che trainano

l'occupazione del Paese: hanno creato 517.000

posti di lavoro in un anno, mentre le grandi aziende

ne hanno persi 117.000. La loro crescita significa

quindi crescita sociale ed economica di tutto

il Paese.

Ma proprio su queste imprese oggi si scarica un

peso fiscale eccessivo insieme ai costi più alti

dei ritardi e delle inefficienze del Paese. Soltanto

in adempimenti burocratici ogni anno le imprese

italiane 'bruciano' 15 miliardi e sprecano altri 2,3

miliardi a causa dei tempi lunghi della giustizia

civile.

Per restituire fiducia a cittadini e imprenditori,

per far crescere il Paese, la Confederazione sollecita

quindi nuove scelte economiche e culturali

che pongano la piccola impresa al centro

degli interventi per rilanciare la competitività.

Il tutto con la garanzia di riforme strutturali, a

cominciare dalla riforma elettorale che restituisca

agli elettori la possibilità di scegliere chi li rappreIMPRESA

ARTIGIANA On Line - Pagina 6 Roma, 3 aprile 2008

senta in Parlamento.

Confartigianato chiede quindi agli schieramenti

politici impegni precisi su una serie di scelte: . Sì ai fatti, no alla prassi degli annunci; . Sì al pragmatismo, no alle ideologie; . Sì a interventi 'su misura' per la realtà imprenditoriale

italiana composta per il 98%

da piccole aziende, no a interventi per un

modello di impresa 'a taglia unica'; . Sì alla libera iniziativa imprenditoriale,

no all'abitudine al posto di lavoro pubblico

garantito a vita; . Sì all'assunzione del rischio e all'innovazione,

no all'assistenzialismo; . Sì alla flessibilità, no alle rigidità del mercato

del lavoro; . Sì alle liberalizzazioni e alla concorrenza

che abbatte i costi a carico di imprese

e famiglie, no ai mercati protetti e alle loro

tariffe, no alle rendite di posizione; . Sì al coraggio del rinnovamento e del cambiamento

tanto necessario al Paese, no

all'autolesionismo e alle tesi del declino.

Su queste scelte, Confartigianato valuterà la capacità

della politica di recuperare la fiducia

degli elettori, di uscire da un orizzonte

autoreferenziale, di imparare a guardare ed

ascoltare la realtà sociale e produttiva del Paese".

Ecco, nel dettaglio, le proposte contenute nelle

linee-guida indicate da Confartigianato.

1. VALORIZZARE IL RUOLO DELLA MICRO

E PICCOLA IMPRESA . Introduzione dell'obbligo della valutazione

d'impatto sulle MPI (Micro e Piccole Imprese)

di ogni nuova normativa. . Creazione di un' Agenzia per le MPI (Micro

e Piccole Imprese) presso la Presidenza del Consiglio,

operante in stretto collegamento con il Mi nistero

dell'Economia e con il Ministero dello Sviluppo

Economico e con il compito di elaborare proposte, di

concerto con le parti sociali, finalizzate a favorire lo

sviluppo delle imprese con meno di 20 dipendenti. . Elaborazione di un Rapporto annuale sulle

MPI del Presidente del Consiglio, che faccia il punto

sullo stato delle Micro e Piccole Imprese.

2. 'LIBERARE' L'IMPRESA DA COSTI E VINCOLI

sui fronti del fisco, della burocrazia, delle

liberalizzazioni e della giustizia: . FISCO: - Ridurre la pressione fiscale sulle

imprese e le famiglie; - Semplificare gli

adempimenti contabili; - Intensificare l'utilizzo del

contrasto di interesse, che ha dato ottimi risultati

nelle ristrutturazioni in edilizia, per allargare la base

imponibile e combattere l'evasione; - Riequilibrare il

carico fiscale, incentrando la tassazione personale

sulla famiglia; - Rispettare lo Statuto del contribuente,

evitando il ricorso a norme di carattere

retroattivo. . BUROCRAZIA: - Eliminare i controlli preventivi

da parte della Pubblica amministrazione

a favore di rigorosi controlli pubblici successivi

mirati a verificare il rispetto da parte delle imprese

delle norme a tutela degli interessi pubblici; -

Privatizzare e liberalizzare l'istruttoria amministrativa,

consentendo alle piccole imprese di accedere

alla Pa attraverso le Agenzie per le imprese, soggetti

privati operanti sul mercato dei servizi all'impresa;

- Rafforzare il centro unico di governance a

livello nazionale della strategia di semplificazione

degli adempimenti amministrativi a carico delle

imprese, con un forte coordinamento delle autonomie

locali laddove interessate. . LIBERALIZZAZIONI: - Liberare cittadini e imprese

dai pesanti costi derivanti dai mercati protetti

e dalle rendite di posizione, liberalizzando i settori a

bassa concorrenza: banche, assicurazioni, servizi

pubblici, energia, utilities, professioni. In Italia

la spesa media di un conto corrente bancario è

di 182 euro l'anno, più che doppia rispetto alla

media dei Paesi Ue. Tra il 1995 e il 2007 i premi

assicurativi in Italia sono aumentati del 131,3% -

vale a dire più di quattro volte l'inflazione (31,8%) -

a fronte di un aumento medio del 30,8% nell'area Euro. . GIUSTIZIA: - Risolvere i problemi all'origine

dei ritardi del nostro sistema giudiziario che impediscono

agli imprenditori di esercitare i propri

diritti e sottraggono loro 2,3 miliardi di euro l'anno.

La durata media dei procedimenti civili, tra il

I e II grado, è di quasi 5 anni. Quella dei fallimenti

è di oltre 8 anni. Un procedimento in materia di lavoro,

tra primo grado e appello, dura in media oltre 4

anni, al pari di una controversia in materia di fisco.

3. VALORIZZARE IL LAVORO INDIPENDENTE

ed offrire nuove opportunità di occupazione. . SCUOLA E FORMAZIONE : Innalzare la

qualità della formazione professionale e prevedere

efficaci forme di alternanza scuola-lavoro, potenziando

un contratto di lavoro a contenuto formativo

quale l'apprendistato. . RELAZIONI SINDACALI: No al sistema contrattuale

'a taglia unica', sì al federalismo contrattuale,

un modello più adatto a rispondere alle aspettative

di sviluppo delle imprese e dei lavoratori nel territorio.

A questo proposito, la prima e più innovativa

esperienza è stata realizzata proprio nell'artigianato

con la riforma del sistema contrattuale siglata 2 anni

fa dalle Confederazioni artigiane e dai Sindacati, che

valorizza la contrattazione a livello regionale perché

è quello il luogo in cui si realizza e si distribuisce la

produttività nelle Micro e Piccole Imprese.

IMPRESA ARTIGIANA On Line- Pagina 7 Roma, 3 aprile 2008

IMPRESA ARTIGIANA On Line - Quotidiano della Confartigianato Imprese

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n. 342/2004 del 05/08/2004

Il peso delle MPI, Micro e Piccole imprese con meno di 20 addetti

anno 2005 - valori in Mln di €

Imprese Addetti Dipendenti Fatturato Valore

aggiunto Investimenti

MPI (< 20 addetti) 4.223.639 9.681.104 4.317.666 1.036.791 278.565 42.356

> 20 addetti 78.730 6.648.596 6.506.697 1.619.054 355.291 65.070

Totale 4.302.369 16.329.700 10.824.363 2.655.845 633.856 107.427

incidenza %

MPI (< 20 addetti) 98,2% 59,3% 39,9% 39,0% 43,9% 39,4%

> 20 addetti 1,8% 40,7% 60,1% 61,0% 56,1% 60,6%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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