ANCHE IN VALTELLINA SIAMO IN GUERRA, BLITZ E CI FANNO FUORI LE PIANTE. I DISGRAZIATI AGGRESSORI SONO I "COLPO DI FUOCO"
Da Lombardia Notizie la notizia che riprendiamo, commentiamo, integriamo.
Il "Colpo di fuoco" torna ad aggredire le piante di pere, mele e biancospino, con nuovi focolai nelle province di Como, Varese e Monza e Brianza e anche da noi. Si tratta di un batterio originario del Nord America, l'Erwinia amylovora, più noto come "Colpo di fuoco batterico", per i sintomi che si possono riscontrare sulle piante infette: rami e frutti che da un giorno all'altro appassiscono, come se fossero stati bruciati.
SERVE SUBITO DISTRUGGERE LE PIANTE
A lanciare l'allarme, dopo attente verifiche di laboratorio su campioni di materiale vegetale, che presentava i sintomi della presenza del batterio, è il Servizio fitosanitario della Regione Lombardia. "In alcuni Comuni delle province di Como, Varese e Monza e Brianza, aree finora indenni al 'Colpo di fuoco' - spiega l'assessore regionale all'Agricoltura -, sono stati individuati focolai di questo terribile batterio, la cui presenza per la sua velocità di contagio e di propagazione impone per legge di procedere alla distruzione delle piante contaminate. E' inoltre prevista l'applicazione di severe misure di contenimento, indispensabili a proteggere il patrimonio verde della nostra regione e il lavoro dei tanti vivaisti che operano sul nostro territorio".
COLPITI I MELETI DELLA VALTELLINA
Particolare preoccupazione desta anche la manifestazione di focolai segnalati nei meleti situati in Valtellina. Nelle aree dichiarate contaminate, oltre all'obbligo di bruciare in loco le piante infestate, scatta anche il divieto di movimentazione al di fuori dell'area contaminata stessa. "Il Servizio fitosanitario - prosegue l'assessore - controlla il nostro territorio attraverso una rete di piante-spia distribuite su tutta la Lombardia con una maglia di 3 km. Per evitare l'epidemia è tuttavia fondamentale intervenire tempestivamente, per eliminare ogni fonte di infezione a maggior tutela delle piante sane circostanti. L'appello è quindi a tutti gli agricoltori, ai florovivaisti e ai cittadini a vigilare sulle proprie piante e a segnalare ai nostri esperti (servizio.fitosanitario@regione.lombardia.it) l'eventuale presenza del 'Colpo di fuoco'".
I COMUNI LOMBARDI SOTTO ATTACCO
L'elenco dei comuni dove questo disgraziato Erwinia amylovora tenta di imperversare é lungo. Aree contaminate: dopo Mantovam (tutta la provincia ad esclusione del Distretto vivaistico di Canneto sull'Oglio, dove il Servizio Fitosanitario ha definito una Zona indenne dalla malattia) abbiamo 3 Comuni in Monza e Brianza- 24 a Como, 3 a Varese e a Lecco, qualche pianta a Milano città.
QUATTRO QUELLI VALTELLINESI
Il disgraziato ha preso di mira piante in Tresivio, Dazio, Tirano , Villa di Tirano.
NON C'E' DIFESA. OCCORRE PREVENIRE (E BRUCIARE)
Il colpo di fuoco batterico, arrivato da noi nel 1991, è la più grave malattia batterica delle rosacee, famiglia che comprende, oltre la rosa, 2000 specie fra cui la gran parte degli alberi da frutto. Sintomi: fiori e germogli avvizziscono e anneriscono, ripiegandosi a uncino; le parti legnose presentano cancri dai quali vengono emesse delle goccoline di essudato batterico. I rami e i tronchi infetti, se scortecciati nelle parti sane vicine ai cancri, sono di colore rosso-olivastro.La disseminazione del batterio avviene soprattutto tramite vento e pioggia: l'infezione penetra nelle piante attraverso le ferite (foglie cadute, gemme rotte, lesioni varie) e i fiori (soprattutto secondari). Condizioni ideali per l'infezione da E. amylovora sono l'umidità elevata e la pioggia con una temperatura compresa tra i 15 e i 30°C.
La difesa contro l'E. amylovora non è solo una necessità per le aziende, ma è anche un obbligo di legge, imposto dal d.l. n. 356 del 10/09/1999, che prevede anche la segnalazione del batterio al servizio fitosanitario della propria Regione. Vediamo dunque come difendersi da questo pericoloso batterio. L'attività di prevenzione è molto più importante degli interventi fitosanitari. La legge sopra citata impone di osservare le seguenti misure preventive:
•Controllo attento e costante delle piante per individuare il prima possibile eventuali sintomi.
•In caso di sintomi, asporto immediato degli organi colpiti (con taglio a 70 centimetri dal sintomo, utilizzando attrezzi disinfettati con sali quaternari di ammonio). I rifiuti vanno bruciati (il batterio vive infatti anche nei rami tagliati); le piante colpite al fusto vanno completamente estirpate.
•Corretta gestione dello sviluppo della pianta: evitare squilibri nutrizionali e potature esagerate.
•Asporto manuale delle fioriture secondarie (che sono la più naturale via di penetrazione dell'Erwinia amylovora).
•Utilizzo di materiale vivaistico sano.
GUERRA TOTALE
La guerra ha una posta importante. La nostra frutticoltura, e più in generale tutte le piante minacciate richiedono una guerra totale, senza quartiere. I frutticoltori, ma non solo loro, devono esercitare la massima attenzione per capire dove il disgraziato sta attaccando. E poi il fuoco, subito.