"ISLAM IN ITALIA, ISLAM IN EUROPA: PROVE TECNICHE DI INTEGRAZIONE"
La Fondazione Melazzini, col patrocinio del comune di Morbegno, propone un incontro volto a dare una panoramica generale di quelle che sono le problematiche che l'Islam pone alle democrazie europee ed in particolare all'Italia. "Islam in Italia, Islam in Europa: prove tecniche di integrazione" sarà il tema che, giovedì 16 aprile alle 20.45 presso il Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno, affronteranno i relatori Alessandro Ferrari, docente di diritto canonico e di diritto ecclesiastico presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi
dell'Insubria, e Paolo Branca, docente di islamistica presso la facoltà di lettere e filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L'immigrazione è un fenomeno in costante crescita sia in Italia, come pure nel resto dell'Europa: si avverte
allora l'esigenza di riflettere sui temi legati alla convivenza e all'integrazione.
L'incontro offrirà la possibilità di comprendere quali sono le problematiche sociologiche e giuridiche sollevate dalla presenza dell'Islam in Italia e in Europa. «L'Islam - spiega il professor Ferrari - incontra paesi che hanno già una certa liberà
di culto. In un percorso di integrazione, tutti devono compiere un cammino e l'islam europeo arriverà ad avere caratteristiche proprie dei luoghi dove giungerà. Attraverso un processo di adattamento, sarà diverso da quello dell'Arabia o di altri
luoghi ove è diffuso». Durante l'incontro, introdotto e moderato da don Battista Rinaldi, verranno analizzate anche le strategie di integrazione delle comunità musulmane nei contesti italiano ed europeo, ponendo l'attenzione su come vengano affrontate le questioni relative alle moschee e agli imam.
«Partiremo - prosegue Ferrari - da una constatazione: si rischia di ritenere l'Islam non integrato o una religione anti-occidentale, soprattutto dopo la tristemente famosa data dell'11 settembre 2001 che fa ancora guardare l'Islam in chiave sicuritaria.
Spero che, al termine della serata, le idee potranno essere più confuse riguardo a questa affermazione e si potrà guardare a questo fenomeno con degli occhi meno spaventati. Il problema italiano è fondamentalmente quello di una incapacità di gestire la differenza religiosa: ogni comune che si trova ad avere una domanda per la realizzazione di una moschea, si inventa i motivi più diversi per negarne le concessioni». Secondo il professor Ferrari, si può quindi pensare di andare verso un autentica conciliazione tra la religione musulmana e i sistemi socio-giuridici dei nostri paesi occidentali.
«L'islam - conclude - è ormai una religione europea che ha il diritto di fruire di tutte le possibilità che i diritti europei riconoscono alla libertà religiosa. Naturalmente il godimento dei diritti implicherà l'assunzione di doveri, ma non si potrà partire da questi ultimi senza riconoscere i primi». Lo stesso incontro proposto a Morbegno, verrà replicato anche lunedì 20 aprile,
presso l'aula magna dell'Università dell'Insubria di Varese, alla presenza del Ministro dell'Interno Roberto Maroni.
Nostra nota
"Ogni Comune si inventa ecc. ecc." sostiene l'esimio professore. Teniamo a sottolineare che a Sondrio é successo l'inverso. Si é inventata una impossibile soluzione in un condominio quando tutti hanno riconosciuto - a Sondrio c'é la civiltà - il diritto per loro ad avere la moschea ma in posto adatto e non certo in un edificio nel quale una presenza fino a 300 persone é incompatibile chiunque sia il soggetto richiedente, amatissimi alpini compresi
(ndr)