LE BIMBE DI TEREZIN - OPERE DI ANGELO RUGA

Sondrio, Palazzo Pretorio 21. 4 - 29. 4.2007, orario di apertura: lunedì-sabato 10-12/15-19 - Vernice della mostra sabato 21 Aprile alle 17 a Palazzo Pretorio in Sondrio.

La mostra è presentata da:Francesco Guicciardi Presidente della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, Nicoletta Goldschmidt psichiatra, Bianca Ceresara Declich Presidente dell’ISSREC

Fausta Messa, Coordinatrice della mostra

Info: Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea

Presentazione

La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese ha sempre avuto attenzione per i valori espressi dalla Resistenza, che in Valtellina ha avuto un eroico protagonista nel colonnello Alessi, di cui conservo un prezioso ricordo personale, in quanto con lui collaborarono nella Resistenza i miei genitori.

Ho particolarmente apprezzato l’opera svolta dalla signora Rachele Brenna, per conto dell’Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e sostenuta dalla nostra Fondazione, a favore della formazione dei giovani ai valori della Resistenza nella direzione di una loro presa di coscienza del significato prezioso e del rispetto di ogni persona umana, accompagnando le classi nei luoghi ove si sono svolti gli eventi più drammatici e incontrando i testimoni di quei fatti. Tutto ciò rientra pienamente nell’attenzione della nostra Fondazione rivolta alla crescita civile e morale delle giovani generazioni ed al rifiuto della violenza e di ogni discriminazione.

In questa direzione abbiamo pienamente condiviso la proposta di organizzare a Sondrio una mostra delle opere del pittore Angelo Ruga dedicate ai bambini di Terezin e all’Olocausto, che cade particolarmente opportuna per la ricorrenza del 25 Aprile.

Le opere di Angelo Ruga sono di una straordinaria forza espressiva: in quei volti di bambini drammaticamente privi di lineamenti, occhi, bocca, a simboleggiare con una terribile evidenza tutto l’orrore dell’Olocausto, immergendoci in quella spietatezza senza limiti che ci fa pensare, con immensa tristezza, a quello che quei bambini avrebbero potuto essere e non sono stati, all’amore che avrebbero potuto dare e non hanno dato, a quello che avrebbero potuto fare e non hanno fatto per se stessi, per gli altri e per l’umanità intera se si riflette che molti geni che hanno dischiuso nuovi orizzonti all’umanità sono ebrei.

Con l’Olocausto l’umanità si è immersa nel più profondo abisso morale che mai dalla sua origine abbia toccato e chi abbia visitato il museo dell’Olocausto di Gerusalemme lo può constatare, nessuna celebrazione è sufficiente per renderne pienamente l’orrore.

Tuttavia oggi vediamo chi osa negarlo e questo ci deve rendere più rigidi nel lottare per i valori espressi dalla Resistenza: la tolleranza, l’accoglienza, la solidarietà, ma anche la vigilanza contro ogni sopraffazione o discriminazione basata su razza, religione, cultura. Purché il rispetto sia reciproco e restino intangibili i sacrosanti principi stabiliti nella nostra Costituzione Repubblicana, conquistata a caro prezzo.

Per questa ragione questa mostra riveste un valore di formazione morale e civile, di particolare significato in un momento storico in cui i semi della violenza sembrano risorgere in varie regioni del mondo, talvolta sottovalutati, anche nel nostro paese, in frazioni che appaiono marginali, ma contro cui la vigilanza deve sempre essere alta nella difesa appunto di quei valori che rendono elevata e nobile l’avventura umana, espressi dalla nostra Costituzione, frutto della Resistenza.

Francesco Guicciardi (x)

(x) Presidente della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese

Francesco Guicciardi
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