Sanità, Sondalo. CGIL NO, CISL SI

Si riceve e si pubblica:

Come già sottolineato, all'assemblea del 2 febbraio a Sondalo non era presente il Segretario provinciale CGIL FP anche se erano comunque presenti altri sindacalisti della stessa organizzazione sindacale che non hanno "ritenuto di intervenire quando si è capito che si voleva fare del populismo".

Viene poi attaccato Grassi e gli altri partecipanti all'Assemblea pubblica asserendo che "tutti gli imitatori di masaniello applaudono".

Il tiro dell'intervento di Armanasco si sposta su altri argomenti che non erano quelli della pubblica Assemblea, rivendicando poi "se si vuole attaccare l'Azienda, non ci sono remore, e non siamo certo secondi a nessuno. A noi interessa un po' di più difendere e migliorare i servizi pensando al futuro che tirare la volata ad un nuovo Direttore Valtellinese. Come l'esperienza dimostra, di asini e di incapaci ce ne sono in Valtellina come altrove".

Peccato che sono solo parole al vento!

I fatti sono eloquenti da soli!

Sovvengono due detti, uno sugli asini e l'altro 'non ragioniam di lor, ma guarda e passa'
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Di ben diverso tono l’intervento della CISL Confederale che “è da sempre convinta che l’alveo della discussione, non populista, non demagogica ma di merito debba essere il tavolo Territoriale composto da Provincia, Conferenza dei Sindaci, Organizzazioni sindacali, AOVV e ASL.
Un percorso già condiviso in occasione della riunione del 9 gennaio e che, finalmente, prende
corpo il 17 febbraio p.v. dopo che i sindaci hanno avuto modo di trovare sintesi in occasione della
Conferenza convocata per il 12 febbraio p.v.
La Cisl Funzione Pubblica è a tempo impegnata a rimarcare come, nell’ambito di AOVV, non
esista solo un problema di metodo di confronto (sicuramente importante) ma vi siano anche aspetti
gestionali ed organizzativi quotidiani che rappresentano una grave criticità che va affrontata
quanto prima in quanto hanno una ricaduta diretta sui lavoratori e sulla qualità del servizio che loro
erogano.
Spesso esistono atti concreti, scelte, che non sono portate all’attenzione dell’opinione pubblica ma
che inesorabilmente predefiniscono il futuro di un servizio, di un reparto o di un ospedale.
Il sostanziale blocco nel reclutamento di figure importanti come i Primari, le Caposala prefigurano
accorpamenti di reparti ma anche la chiusura su altri servizi deve farci riflettere: senza operai,
senza ausiliari o senza cuochi inevitabilmente ci si incammina verso servizi dati in appalto dai
quali, inevitabilmente, non ci si può certo aspettare la stessa qualità (la lavanderia di Sondrio
insegna…).
Condividiamo pienamente il Comunicato della CISL Confederale che stride fortemente con quello della CGIL sindacalmente incomprensibile.
'Noi sondalini'

Dalla provincia