Un nuovo 'macchinario' per l'Ospedale di Sondrio per curare i suoi malati di tumore

'Acceleratore lineare' per i 500 malati all'anno seguiti dal Reparto. Ci vogliono 2,4 milioni. Raccolta fondi lanciata da Cancro Primo Aiuto che ci metterà 100mila euro. L’AQST un milione

La Valtellina ha bisogno di un nuovo macchinario per curare i suoi malati di tumore. E' da questa considerazione che è partita Cancro Primo Aiuto per lanciare un progetto ambizioso: raccogliere 2.400.000 euro per acquistare un nuovo acceleratore lineare per l'Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna. E le istituzioni locali hanno subito risposto positivamente: la Provincia di Sondrio insieme al Comune capoluogo e alla Camera di Commercio locale che compongono il tavolo dell’AQST (Accordo Quadro per lo Sviluppo Territoriale) hanno messo a disposizione un milione di euro.

L’iniziativa è stata presentata nella sala consiliare della Provincia di Sondrio. Sono intervenuti il presidente della Provincia, Massimo Sertori, il sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna, Tommaso Saporito, e diversi rappresentanti di Cancro Primo Aiuto, il presidente Massimo Manelli, l’amministratore delegato Flavio Ferrari, il vicepresidente Plinio Vanini e i consiglieri Ezio Trabucchi, sindaco di Valdidentro, e onorevole Alessia Mosca.

A dar vita al progetto sono stati i consiglieri valtellinesi della Onlus guidati da Vanini, delegato a seguire le problematiche della provincia di Sondrio. L'idea è di coinvolgere tutte le forze del territorio, dalle istituzioni alle associazioni imprenditoriali, dagli istituti di credito alle organizzazioni sindacali e ai gruppi di volontariato. E per dimostrare la volontà di portare a compimento il progetto, i consiglieri valtellinesi di Cancro Primo Aiuto si sono già  impegnati a donare 100mila euro.
Inoltre, è stato aperto un conto corrente presso il Credito Valtellinese (Codice Iban IT62F0521611010000000019882 – sottoscrizione pro acceleratore lineare Ospedale di Sondrio) dov'è già possibile fare donazioni.

L'esigenza di un nuovo acceleratore lineare per la Valtellina si è resa evidente nei mesi scorsi, come ha ricordato il dottor Claudio Barbonetti, membro del Comitato tecnico scientifico di Cancro Primo Aiuto oltre che responsabile del Reparto di Radioterapia dell’Ospedale di Sondrio, quando la macchina principale in dotazione al reparto di Radioterapia dell’Ospedale di Sondrio è rimasta ferma una quindicina di giorni e i malati di cancro sono stati costretti ad andare fino a Lecco o a Brescia per non interrompere la cura. Alcuni, addirittura, hanno rinviato o sospeso la terapia. Situazione che potrebbe essere ancora più complessa in futuro, visto anche sia i carichi di lavoro della radioterapia di Lecco, unico sbocco vicino, si fa per dire, alla provincia Sondrio, sia i possibili ridimensionamenti dei reparti di radioterapia, in particolare proprio a Lecco. L'Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna ha attualmente in dotazione due acceleratori lineari che operano nell’ospedale di Sondrio: uno del 2008 e uno del 1998, usato solo per trattamenti minori. Infatti, non è stato in grado di sostituire il primo quando è rimasto fermo nei mesi scorsi. E i malati seguiti dal reparto sono circa 500 all’anno.

“I malati valtellinesi hanno gli stessi diritti degli altri – ha detto Ferrari – e non vorremmo si ripetessero più situazioni del genere. Perciò abbiamo deciso di portare avanti questa raccolta fondi”. E si è convinti che la risposta sarà positiva. “Su questo progetto vogliamo coinvolgere anche altre aziende – ha aggiunto Vanini, che è anche il presidente di Autotorino – Dare un contributo alla comunità in cui si vive è un dovere morale che ogni imprenditore deve sentire. E le premesse sono di buon auspicio”.

Già, perché poi il presidente della Provincia ha annunciato che l’ASQT ha proposto alla Regione di destinare un milione di euro, dei tre “risparmiati” quest’anno per la tangenziale di Morbegno, proprio all’acquisto dell’acceleratore lineare per l’Ospedale di Sondrio. “Ho appena sentito il sottosegretario della Regione Lombardia Ugo Parolo – ha detto Sertori – e mi ha comunicato che hanno approvato la nostra proposta”.

Se a questo si aggiunge l’impegno preso nei giorni scorsi da Marco Rocca, consigliere di Cancro Primo Aiuto e amministratore delegato di Mottolino – “Livigno farà la sua parte e raccoglieremo 50mila euro” – vuol dire che siamo già quasi a metà dell’opera. “Adesso tocca alla Regione fare la sua parte”, ha concluso il presidente della Provincia.
Non resta che incrociare le dita.
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Chi siamo

“Siamo solo uomini che aiutano altri uomini”. E’ questo il motto della Onlus Cancro Primo Aiuto, nata nel 1995 in memoria del senatore Walter Fontana. L'Associazione non ha scopo di lucro e propone iniziative nel campo dell’assistenza socio-sanitaria a favore degli ammalati di cancro e dei loro familiari.
Sostenuta da una novantina di sponsor, tra enti pubblici, associazioni imprenditoriali e soprattutto aziende private, Cancro Primo Aiuto estende la sua azione nell’ambito territoriale della Lombardia, in particolare nelle oltre 40 strutture ospedaliero-sanitarie in cui si è consolidata una collaborazione, distribuite nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.
Nel corso del 2012 hanno avuto rapporti con l’associazione 18mila pazienti per un totale di oltre 36mila prestazioni. Sono 31 i collaboratori sostenuti economicamente dalla Onlus e un centinaio i medici volontari collegati a Cancro Primo Aiuto, sempre a disposizione gratuita per i malati e le loro famiglie.
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