IL LIONS CLUB SONDRIO HOST SI TINGE D'ORO. AL PROF. REMIGIO MORATTI IL LIONS D'ORO 2012, PRESENTE IL CARDINALE COCCOPALMERIO LIONS D'ORO

Presente il Governatore uscente Guerini Rocco e il prossimo, il sondriese Gualteroni. Nuovo club Leo (giovani). Nuovi soci. Riconoscimenti a Benetti per il suo terzo posto al mondo per gli scambi giovanili e a Giudici e Schena che hanno portato il guidon

Una 56esima Charter Night col botto, sabato 9 giugno, quella del Lions Club Sondrio Host che accresce il suo impegno sociale grazie ad una squadra si è arricchita di due nuovi soci (Edoardo Semeria e Marcella Fratta) e di un nuovo Leo Club, costola del Lions Club, denominato "Abdua", che attinge alle radici della nostra valle aduana sin dalle sue sorgenti a Premadio dove un gruppo di intraprendenti giovani del mondo del volontariato hanno formato la nuova compagine che opera nell'area sociale e degli scambi giovanili. Non a caso tra i tanti premiati della serata c'è stato il socio Flaminio Benetti, 3° al mondo in una speciale top ten di settore per gli scambi giovanili. Tanti i premiati della serata di gala al Grand Hotel della Posta, da parte del magniloquente Danilo Francesco Guerini Rocco, governatore distrettuale, che ha lasciato il posto al nostro valente Norberto Gualteroni, sotto l'occhio vigile dell'onnipresente Paolo Baroni, gran cerimoniere, che si è assunto il difficile onere di succedere alla presidenza del club. Tra i prestigiosi ospiti della serata il Lions d'Oro Cardinal Francesco Coccopalmerio, appena insignito dell'onorificenza di cittadino onorario di Tirano dinanzi alla Basilica di Madonna, che ha assistito compiaciuto alla cerimonia d'investitura dei nuovi soci e del nuovo Lions d'oro.

"Amo la Valtellina perché, come molti sapranno, la mia patria materna è Sernio, dove da bambino ho frequentato la I elementare e ho fatto la Prima Comunione - ha detto l'alto prelato della Curia romana - Sono sinceramente ammirato per le finalità sociali di questo club che afferma valori non solo verbali di onestà civica e fede reale. Sernio, durante la mia fanciullezza, viveva appieno i rigori della guerra, ma era un paese ricco di sentimenti: c'era una grande unione tra tutte le famiglie, era un paese unito, in cui torno volentieri ogni anno, d'estate , o in occasione delle Sante Cresime".

Sollecitato, il cardinale, presidente pontificio del Consiglio dei testi legislativi, un dicastero della curia romana che si occupa di diritto canonico, non esita poi a fare il suo commento sugli scandali che hanno scosso ultimamente il Vaticano: "Lo spionaggio c'è sempre stato. Dappertutto. L'unico disappunto è che fenomeni di questo tipo vengano utilizzati malamente da una parte della stampa per fini denigratori nei confronti dell'intero Vaticano. Si tratta di magagne strumentalizzate che mettono in ombra quel tanto che c'è di buono e che opera per il bene comune di tutti".

Il premio "Lions d'oro" che afferma il culto dei valori umani e sociali dando un giusto riconoscimento a chi si è particolarmente distinto in vari ambiti è andato a Remigio Moratti, il luminare sondriese , direttore scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia. Un centro di cura e di ricerca avanzata, tra i più prestigiosi al mondo, dove la quotidianità è l'avamposto di difficili trapianti, e il futuro è l'estrema propaggine per le cure tumorali e l'Alzheimer, con un'équipe medica invidiabile e macchine avveniristiche ammazzacellule maligne.

Chiusura della serata con la commozione del presidente Host, Maria Agnese Bresesti, artefice di un'annata prospera e prodiga d'impegni, che ha dato lustro a tutti i soci presenti e a quelli che non ci sono più, con un ricordo toccante al dottor Santino Mainoli. Un omaggio dovuto al medico oculato e all'autore raffinato e pungente. Un club prolifico e generoso, il Lions Club Host, che crede fermamente in un codice etico di grande portata che punta su valori inderogabili, con service contro la cecità nel mondo anche attraverso l'addestramento di cani guida, il progetto "libro parlato", o per debellare malattie, soprattutto infantili, in ogni angolo del nostro pianeta. L'affratellamento universale predicato dal loro inno europeo della nona beethoveniana non è soltanto un simbolo, ma qualcosa di più vero e importante che evidenzia l'intento di riequilibrare le sorti di chi ha la disavventura di vivere sull'altro piatto della bilancia. Quello pendente.

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