"MIA MADRE HA PIÙ DI OTTANT'ANNI. MA PIÙ LA GUARDO E PIÙ MI SEMBRA BELLA" (E. DE AMICIS). FESTA DELLA MAMMA 2012 12.5.10.34
Oggi, leggendo i vari giornali, mi sono resa conto che la "Madre", in tutte le culture, è quella che regge il peso maggiore di questo sporco mondo. Assiste, sostiene, aiuta, consola, accarezza, rallegra, conforta, incita, spinge alla fraternità, dimostra di essere forte quando non lo è, è l'elemento pacificatore e sostenitore dell'umanità.
Il fatto più strabiliante che ho scoperto, è che la mamma oggi che ha settant'anni o ottanta, è ancora quella che regge la famiglia, la guida, la sostiene, la consola. Dove non c'è, avvengono i suicidi di tanti uomini che non ce la fanno da soli a reggere il peso terribile che oggi la nostra società, così ostile alla condivisione e alla fraternità, non gli mostra mai un volto amichevole, tantomeno quello di una mamma. Non abbiamo nulla da festeggiare, quando ci muoiano accanto tanti figli, contro il malgoverno, le guerre , le faide, e tutte le cose sporche che - purtroppo- subiamo nel nostro tempo-.
Che cosa - allora dire- per onorare le nostre madri?
Ciò che hanno scritto figli "amorevoli" nei tempi andati.
Voglio proprio cominciare da Gennaro ( mio figlio che mi scrisse le parole che seguono molti anni fa)
"Mamma, sei un rosa che non invecchierà mai." ( invece….)
E poi… grandi, amati autori di ogni tempo e luogo.
Auguri sinceri, con tante lacrime per quei figli che oggi lo Stato spinge a suicidarsi, perché non ce la fanno a far fronte ai loro debiti e- credo- non hanno avuto o non hanno ancora una mamma vicina che li possa confortare.
-MIA MADRE(Edmondo De Amicis)
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant'anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch'io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d'Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei...
dal sacrificio mio ringiovanita! (Edmondo De Amicis)
- CIO' CHE UNA MADRE CANTA ( Henry Ward Beecher)
Ciò che una madre canta
vicino alla sua culla,
accompagnerà un bimbo
per tutta la sua vita.
'NA PREDICA DE MAMMA ( Cesare Pascarella)
L'amichi? Te spalancheno le braccia
fin che nun hai bisogno e fin che ci hai;
ma si, Dio scampi, te ritrovi in guai,
te sbatteno, fio mio, la porta in faccia.
Tu sei giovene ancora, e 'sta vitaccia
nu' la conoschi; ma quanno sarai
più granne, allora te n'accorgerai
si a 'sto monno c'è fonno o c'è mollaccia.
No, fio mio bello, no, nun so' scemenze
quer che te dice mamma, 'sti pensieri
tiètteli scritti qui, che so' sentenze;
che ar monno, a 'sta Fajola d'assassini,
lo vòi sapè chi so' l'amichi veri?
Lo vòi sapè chi so'? So' li quatrini.
LA MADRE ( Giuseppe Ungaretti )
E il cuore quando d'un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
LETTERA ALLA MADRE ( Salvatore Quasimodo)
Mater dolcissima, ora scendono le nebbie,
il Naviglio urta confusamente sulle dighe,
gli alberi si gonfiano d'acqua, bruciano di neve;
non sono triste nel Nord: non sono in pace con me,
ma non aspetto perdono da nessuno,
molti mi devono lacrime da uomo a uomo.
So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti,
povera e giusta nella misura d'amore per i figli lontani.
Oggi sono io che ti scrivo." - Finalmente, dirai,
due parole di quel ragazzo che fuggì di notte
con un mantello corto e alcuni versi in tasca.
Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.
"Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti
che portavano mandorle e arance, alla foce dell'Imera,
il fiume pieno di gazze, di sale, d'eucalyptus.
Ma ora ti ringrazio, questo voglio, ell'ironia che hai messo sul mio labbro,
mite come la tua. Quel sorriso m'ha salvato da pianti e da dolori.
E non importa se ora ho qualche lacrima per te,
per tutti quelli che come te aspettano, e non sanno che cosa.
Ah, gentile morte, non toccare l'orologio in cucina che batte sopra il muro tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante,
su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi.
Ma forse qualcuno risponde? O morte di pietà, morte di pudore.
Addio, cara, addio, mia dolcissima mater.
LA MIA SERA ( Giovanni Pascoli)
"… Don… don e mi dicono Dormi!
Mi cantano Dormi! Sussurrano
Dormi! Bisbigliano Dormi!
Là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era…
sentivo mia madre… poi nulla
sul far della sera"
MAMMA SON TANTO FELICE ( Beniamino Gigli, tenore famosissimo negli Anni Cinquanta)
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore
forse non s'usano più,
mamma, ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita
e per la vita non ti lascio mai più!
Mamma... mai più!
Tra le tante cose che propone Internet, ho "piluccato" quello che segue:
Esiste un solo mestiere a questo a mondo…
Esiste un solo mestiere a questo a mondo… capace di creare piccole meraviglie e di trasformarla in grandi opere… la MAMMA!
…a mia madre…
Nel silenzio pensoso di atteggiamenti che fanno rumore, nella triste permanenza di rancori dove invece c'è bene e dove la semplicità è armonia , nel silenzio raccolto di una attesa che non pone domande..di un noi che non siamo e che ci amiamo..
Mamma…
Non vi sono parole per descriverla… non ne esistono…
Una persona fuori dal comune e fuori dalle righe… chi l'ha conosciuta sa di cosa parlo…
Lei ha lasciato la lezione più grande che potessi ricevere: il coraggio.
Il coraggio di vivere, il coraggio di tentare, il coraggio di morire…
Lei che era aggrappata alla vita con le unghie e con i denti…
LEI era una persona che adorava la vita, il profumo dei fiori, gli animali, si stupiva di qualsiasi cosa anche quella che poteva sembrare la più banale per gli altri, lei la osservava con attenzione e le dava un significato particolare e profondo… Come lei… una persona profonda… particolare… preziosa…
LEI che era di un altruismo unico e non si preoccupava mai di se stessa…
LEI che da 6 anni combatteva con QUEL male orribile che aveva fatto tutte le cure possibili e che era stata sotto controllo costantemente, armata di un coraggio e di un ottimismo invidiabili…
LEI che era un esempio per tutti, un esempio di onestà, di correttezza, di rispetto, di virtù, di onorabilità… Ma qualsiasi parola anche la più sdolcinata, la più poetica, la più bella, risulterebbe sempre banale dinanzi al suo essere…
Lei era lei… Non rara…ma UNICA…
Ma ora anche se mi ha lasciato tante lezioni di vita importanti, andare avanti senza di lei mi sembra impossibile… e come un uragano, un terremoto che spazza via cose e persone così è stato quel giorno per me… quando ti hanno strappato alla vita, hanno spazzato via tutto in me… e non mi sento coraggiosa nè niente di simile… ma solo svuotata…
Senza te mi sembra di impazzire… e fa troppo male… troppo male… mamma…
Mamma… da quel giorno mi sento come se mi avessero rubato l'anima… come se l'avessero calpestata ogni giorno, poco alla volta e con sempre più foga… fino a sfinirmi, perché è così che mi sento… ogni giorno sempre più stanca… sempre più sfinita…
Mamma… mi hai lasciata da sola ad aspettare, in un angolo, il tuo ritorno.
Mi sono fatta piccola e non ho emesso più alcun rumore in quest'anfratto di mondo che mi hai riservato nell'attesa di te.
Ora mi sorridi in immagini statiche, foto incorniciate con le quali adorno casa… ma quanto fa male poterti vedere solo così ormai…
Mamma… il faro della mia vita… ora vago senza meta nell'oscurità che diventa sempre più fitta… Mamma.. mi hai lasciata da sola ad aspettare, in un angolo il tuo ritorno… Mi manchi sempre di più… Torna da me… Senza te non ce la faccio… il male di vivere si è impossessato di me… Sono trascorsi 4 anni, 4 mesi e 4 giorni, ma a me sembra appena successo e lo shock è ancora più forte di allora…
La mia vita era a colori quando c'eri tu, ma ora è buia e di un silenzio assordante che non mi fa vivere…
Questa rosa era come te… rispecchiava il tuo essere…
Mamma…
Carla novembre 27th, 2011
Mamma… non riesco a convivere con questo dolore, con quest'assenza che ogni giorno mi dilania sempre di più…
Eravamo così vicine… come mai lo eravamo state… anni di litigi, prese di posizione stupide… anni trascorsi litigando invece di goderceli insieme… ma negli ultimi anni era diverso, eravamo finalmente sulla stessa lunghezza d'onda, viaggiavamo sullo stesso binario, come mai in passato…
Ci eravamo ritrovate finalmente… ed invece?!?
Sei stata strappata alla vita tu che alla vita eri aggrappata con le unghie e con i denti…
Tu che eri la persona più coraggiosa, generosa, solare, umile e pura che io abbia mai conosciuto…
Maddalena… un nome come tanti il tuo ma una persona come poche… non rara, ma unica… singolare…
Ora come si fa?!
Ora che tutto è diventato silenzioso senza te… un silenzio assordante che mi lacera il cuore e l'anima…
Mi manchi… ma dire solo che mi manchi sarebbe troppo riduttivo…
Il 24 luglio, quel giorno maledetto, saranno 4 anni che ti hanno portata via… e mi sento peggio del primo giorno, mi sembra di impazzire…
Non ce la faccio così mamma… ti prego torna da me…
So che non è possibile e so che ci sei sempre, anche se in un altro modo, ma non è così che ti vorrei accanto, ho troppo bisogno di te ancora e così non ce la faccio…
Mi hai lasciato preziosi ricordi ed altrettanto preziosi insegnamenti e so che non vorresti vedermi e sapermi così affranta, ma non posso farne a meno… non ce la faccio… anche se ogni giorno mi sforzo, credimi, ma non riesco a capacitarmene, è una realtà troppo scioccante, troppo cruda, troppo amara…
Ogni notte mi addormento sperando di svegliarmi il giorno dopo e vederti di nuovo lì con me… ma ogni volta il risveglio è sempre più amaro e sempre più doloroso…
Ti amo mamma e ti amerò per sempre…
Senza te non è vita…
IL VERO ANGELO DELLA MIA VITA ERA MIA MADRE (Ombra novembre 14th, 2011)
Dove sono gli Angeli quando hai bisogno di loro?
Il vero angelo della mia vita era mia madre: nulla era mai troppo per lei.
C'era quando sentivo il petto chiuso, mi portava dal medico, mi confortava quando desideravo morire, sedeva accanto al mio letto quando avevo gli incubi.
Auguro a tutti di avere un angelo così; fa sentire tanto bene sapere che c'è qualcuno che ti ama incondizionatamente.
TANTI AUGURI MAMMA (Camy ottobre 10th, 2011).
Tantissimi auguri alla mia MAMMA…. Ti ringrazio per avermi messo al mondo, per esserci sempre, per capirmi con uno sguardo o un mio tono di voce, per accettare che non ti dico mai TI AMO, per capire i miei sorrisi quando sono sinceri o quando nascondono qualcosa, per saper che sono molto forte ed anche molto fragile ed amarmi lo stesso… Per tutto questo GRAZIE!!! Ti amo MAMMA.
CERA RIVA ( Ombra settembre 11th, 2011).
Quand'ero bambino e mi capitava di sentirmi triste, mia madre mi guardava con tenerezza e, con un breve sorriso, mi diceva: "Vieni qui, facciamo cera riva". In piemontese, al posto di viso, volto, diciamo cera. T'las na bela cera vuol dire infatti hai un bell'aspetto. Riva, invece, vuol dire 'vicino'. Cera riva significava insomma stare guancia a guancia, sia pure per pochi secondi, senza fiatare. Allora la tristezza evaporava come per miracolo e io potevo staccarmi da quell'abbraccio, guardando riconoscente mia madre e allontanandomi felice. Da grande, i motivi per fare cera riva si erano fatti più consistenti ma stare cera riva non era più, da sola, la soluzione. Succedeva anche a mia madre di sentire quel bisogno di stare vicini. Allora ero io a proporglielo. "Dài, mamma, facciamo cera riva". I problemi non svanivano, ma la vicinanza delle nostre guance continuava a produrre quell'effetto un po' magico. Oggi che mia madre non c'è più, quel cera riva mi manca, perché era solo con lei che potevo farlo. Si può voler bene, amare qualcuno appassionatamente. Ma quel legame, profondo e antico come nessun altro, si è dissolto e vaga nello spazio. Io non saprei più dove andarlo a trovare(Ombra settembre 11th, 2011).
_ "Figlio mio, vivi in modo da non doverti vergognare di te stesso, dì la tua parola in modo che ciascuno debba dire di te che ci si può fidare; e non dimenticare che dare gioia ci dà anche gioia. Impara a tempo che la fame dà sapore ai cibi, e rifuggi la comodità perché rende insipida la vita. Un giorno dovrai fare qualcosa di grande: a tale scopo devi diventare tu stesso qualcosa di grande."( NEALE DONALD WALSCH, F. Nietzsche, Frammenti postumi).
- Se vogliamo che i nostri figli stiano bene con se stessi, dobbiamo aiutarli. Se desideriamo siano sicuri di se stessi, dobbiamo smettere di controllarli con la paura. Se ci aspettiamo che rispettino gli altri, dimostriamo loro il rispetto che meritano. I bambini imparano dall'esempio.
(hon Gray, Gli Uomini Vengono da Marte Le donne da venere, I Bambini dal cielo).
-Ieri è trascorso. Domani deve ancora venire.
Noi abbiamo solo l'oggi.
Se aiutiamo i nostri figli
ad essere ciò che dovrebbero essere oggi,
avranno il coraggio necessario
per affrontare la vita con maggior amore.
(Madre Teresa di Calcutta, Gioia di Amare)
- Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell'essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra(Alessandro Baricco, Questa storia).
-È sempre più forte di me. Lo è sempre stato. Perché a lui basta una parola per farmi male. Anzi, anche meno: una parola non detta, un silenzio, una pausa. Uno sguardo rivolto altrove. Io posso sbraitare e dimenarmi per ore, passare alle ingiurie, mentre a lui per stendermi basta una piccola smorfia, fatta con un angolo del labbro( Fabio Volo, Il tempo che vorrei).
-L'evoluzione del rapporto tra madre e figlio, come ogni relazione che si instaura con un altro da sè , non è pianificabile, ma deve essere costruita e coltivata giorno per giorno, al di là di ogni possibile aspettativa
( MAMME E POI ?, JOLANDA STEVANI).
_ Figlio chi t'insegnerà le stelle
se da questa nave non potrai vederle?
Chi t'indicherà le luci dalla riva?
Figlio, quante volte non si arriva!
Chi t'insegnerà a guardare il cielo fino a rimanere senza respiro?
A guardare un quadro per ore e ore fino a avere i brividi dentro il cuore?
Che al di là del torto e la ragione contano soltanto le persone?
Che non basta premere un bottone per un'emozione?( Roberto Vecchioni, Figlio e autore poetico e musicale dei nostri tempi).
STORIA di UN BAMBINO CHE STAVA PER NASCERE
Un bimbo che stava per nascere si rivolse al Signore:
«Mi dicono che domani mi farai scendere sulla terra. Come potrò vivere così piccolo e indifeso?».
«Fra tanti angeli ne ho scelto uno per te. Lui ti proteggerà. - rispose
Dio. E continuò: Il tuo angelo canterà per te parole dolci e tenere,
con infinita pazienza e tenerezza ti insegnerà a parlare».
Ma il bambino chiese con apprensione: «Come potrò parlare ancora con te?».
«Il tuo angelo unirà le tue manine e ti insegnerà a pregare». Rispose Dio con dolcezza infinita.
«Ho sentito dire che la terra è abitata da uomini cattivi… Chi mi difenderà?». Chiese il bimbo preoccupato.
Dio, guardandolo con tenerezza gli rispose: «Il tuo angelo ti difenderà a costo della propria vita».
«Ma il mio cuore sarà sempre triste, Signore, perché non ti vedrò più!». Disse il bimbo con molta tristezza…
«Il tuo angelo ti parlerà di me e ti indicherà il cammino per ritornare
alla mia presenza; sappi, però, che io sarò ogni istante accanto a te!».
In quel momento si diffusero delle voci e dei rumori ed il bambino angosciato gridò a gran voce:
«Signore, sto scendendo verso la terra! Dimmi ancora una cosa: qual è il nome del mio angelo?!?».
E Dio sorridendo rispose: «Il nome non importa, tu lo chiamerai…mamma!»( Chiara giugno 2nd, 2011).
LA CASA NON POGGIA LE FONDAMENTA SUL TERRENO….(Ombra maggio 16th, 2011).
…. ma su una donna( Proverbio messicano).
IN QUANTO DONNE ABBIAMO DENTRO DI NOI L'AMORE TOTALE( Ombra maggio 8th, 2011)
Alle donne: Voi e io, in quanto donne, abbiamo dentro di noi una ricchezza eccezionale, l'amore totale.
Ne vedo esempi magnifici tra la nostra gente, nelle nostre povere donne che, giorno dopo giorno, affrontano le sofferenze e le accettano per amore dei loro figli.
Ho visto madri rinunciare a così tante cose, persino elemosinare per dare ai figli quello di cui hanno bisogno.
Eccovi alcuni libri- per quelli/e a che hanno voglia di leggere-
Madre Teresa - La Gioia di Amare
365 meditazioni quotidiane
Autori Vari
L'ABBRACCIO* David Grossman ( Stefania maggio 8th, 2011)
«Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico», spiegò la mamma, «e anch'io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola».
«Allora abbracciami», disse Ben stringendosi alla mamma.
Lei lo tenne stretto a sé. Sentiva il cuore di Ben che batteva. Anche Ben sentiva il cuore della mamma e l'abbracciò forte forte.
«Adesso non sono solo», pensò mentre l'abbracciava, «adesso non sono solo. Adesso non sono solo».
«Vedi», gli sussurrò mamma, «proprio per questo hanno inventato l'abbraccio».
David Grossman, L'abbraccio
La mamma ( rosamary maggio 7th, 2011)
Vorrei prendere per mano tutte le mamme del mondo per farne un variopinto girotondo,e mano nella mano con i loro bambini insegneranno al mondo ,cosa vuol dire amore …..e la gioia di stare vicini. La mamma ,è come il sole illumina e da calore, sa proteggere e donare al proprio bimbo la sicurezza di crescere nell'amore.
MAMMA ( carmine vsk maggio 7th, 2011).
…MAMMA ..dolce parola che ti rallegra… e sempre ti consola…
…MAMMA… parola AMATA da tutti sempre INVOCATA…
…da piccolo vedere il tuo SORRISO ha trasformato la mia vita in PARADISO…
…sfioravi i miei CAPELLI e io guardavo i tuoi OCCHI sempre BELLI…
…quante volte ti ho SOGNATA e nel bisogno INVOCATA…
…ti sento vicino al mio CUORE e capisco che e' AMORE…
…MAMMA…,ti prego, fa' che resti sempre vivo in ME l' AMORE che ho di TE!!!!
MAMME E POI ? JOLANDA STEVANI
Secondo uno stereotipo diffuso, essere madre significa vivere totalmente in funzione dell'altro, abbandonare ogni pretesa egoistica, sacrificarsi ogni giorno senza alcun corrispettivo ed essere serbatoi inesauribili di affettività positiva.L'immagine materna, come una moneta, presenta due facce: una corrisponde alla madre, buona e diligente, in una parola PERFETTA; l'altra alla madre cattiva e inadempiente , per fortuna almeno in psicologia molti eccessi di questo tipo riguardanti la figura materna sono stati accantonati e le pretese di perfezione hanno subito un ridimensionamento… Ancora oggi, la donna che diventa madre sembra costretta a conformarsia un modello di perfezione, una sorta di mito di wonder woman fuori dalla portata delle "mamme terrestri" che però continua ad essere in auge: lo slogan che accomuna e vincola, in un filo di continuità , tutte le neomamme passate e presenti, è il seguente: "una madre deve essere perfetta e felice". L'evoluzione del rapporto tra madre e figlio, come ogni relazione che si instaura con un altro da sè , non è pianificabile, ma deve essere costruita e coltivata giorno per giorno, al di là di ogni possibile aspettativa.
Una volta divenuta madre, il valore di una donna come persona sarà valutato in base all'adempimento del suo ruolo di genitore.
Festa della mamma( Terry Di Vetta maggio 3rd, 2011)
Per te che mi hai dato tanto amore,
per te mamma ho colto questo fiore,
è un semplice fiore di prato,
ma saprà dirti quanto ti sono grato.
Il tuo è l'amore più grande,
che arriva al cuore anche se sei distante.
Sempre pronta ad accogliere e a perdonare,
a comprendere e a consolare.
Della casa sei la regina,
in ogni stanza, non solo in cucina.
Il tuo "tocco" come per magia
dona luce, calore e armonia.
Mamme,
belle con ogni espressione,
la loro bellezza dimora nel cuore,
sia nella gioia che nel dolore.
In questo giorno a te dedicato,
e per tutti gli altri che non ho dimenticato,
un abbraccio, una tenera carezza,
Mamma, solo tu sei la mia certezza!
Il cuore di una madre ama senza riserve( rosamary maggio 2nd, 2011)
Il cuore di una madre ama senza riserve , per una madre non esiste misura nell'amore, è totale è amore assoluto, potrà cadere il mondo la mamma è il conforto la mano ,il viso che cerchiamo sempre, anche da vecchi. Mamma la parola che diciamo per prima, ed è l'ultima sulle nostre labbra quando da soli ci troveremo alla fine del viaggio….. cercheremo il conforto di quelle braccia che ci sapevano stringere e scacciavano la paura,e tornando bambini bisognosi di rifugio in quelle braccia amorose e accoglienti, ci abbandoneremo con un sospiro fiducioso e felice.
POESIE FESTA DELLA MAMMA
E' difficile, molto difficile non far parlare i cuori per la festa della mamma, sicché, anche controvoglia, aggiungo alle tante "espressioni augurali" queste ultime- sperando che qualcuna sia accettata dalle tante mamme che nel 2012 soffrono per tanti disastri economici e sociali che si riversano sui loro figli.
Festa della Mamma
Per la tua festa dolce mamma
ho raccolto i fiori più belli del nostro giardino
ho colorato il disegno più speciale
ho cercato tra i ricordi la storia più bella.
Tutto questo per fartene dono,
anche se, il fiore più bello, i colori più accesi,
e la storia più speciale nella mia vita,
sei tu, mamma!
Auguri, è la tua festa!
Stephen Littleword, Aforismi
*
La mamma
La mamma non è più giovane
e ha già molti capelli
grigi: ma la sua voce è squillante
di ragazzetta e tutto in lei è chiaro
ed energico: il passo, il movimento,
lo sguardo, la parola
Ada Negri
*
Il sonno di un bambino
Il sonno che scende
su gli occhi di un bimbo,
sa, qualcuno, di dove venga?
Si, dal villaggio delle fate,
all'ombra di foreste illuminate
dal chiarore delle lucciole…
Di là viene a baciare
gli occhi del mio bambino.
Rabindranath Tagore
*
Dalla finestra
Dalla finestra vedo un fresco prato,
vedo la strada, il campo seminato,
e gli alberi nel sol della mattina,
le case nuove e la bianca chiesina.
Volan gli uccelli in lieta compagnia,
su per l'azzurro del cielo profondo;
canta con dolce voce mamma mia
E questo è così bello, è proprio il mondo!
Giuseppe Fanciulli
*
Supplica
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un 'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senz'anima.
Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo; ed è la confusione
d'una vita rinata fuori della ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
Pier Paolo Pasolini
E, per tutti i figli del mondo: per sempre!
Maria de falco Marotta & Team