CONSORZIO OBBLIGATORIO DEGLI OLI USATI, L'AMBIENTE RINGRAZIA
Oli lubrificanti usati, rischi e opportunità: questo il tema della conferenza stampa che si è svolta a Sondrio martedì 8 in piazzale Lambertenghi, nella sala conferenze a bordo del tir di CircOLIamo, alla presenza del Vicepresidente del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, Luciano Tulli, del sindaco Bianca Bianchini e dell’assessore all’ambiente Silvio D’Aschieri.
L’evento rappresenta la prima tappa della campagna educativa itinerante CircOLIamo organizzata dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, che a partire proprio da Sondrio, nell’arco di un anno toccherà tutti i capoluoghi di provincia italiani allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul corretto smaltimento dei lubrificanti usati e ottimizzarne la raccolta.
Laura Fraccaro
1. Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati
Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU) è la prima agenzia ambientale nazionale dedicata alla raccolta differenziata: nato con Decreto del Presidente della Repubblica 691 del 1982, in ottemperanza alla direttiva comunitaria 75/439, ne fanno parte le imprese che, anche in veste di importatori, immettono sul mercato oli lubrificanti. E’ un esempio positivo di collaborazione pubblico-privato: opera sotto l’indirizzo e il controllo di 4 ministeri (Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare; Sviluppo Economico; Salute; Economia e delle Finanze) mentre la responsabilità gestionale è affidata ai privati. Operativo dal 1984, il COOU è un soggetto giuriDICO di diritto privato senza fini di lucro. Coordina l’attività di 73 aziende private di raccolta e di 4 impianti di rigenerazione diffusi sul territorio nazionale, e si occupa anche della informazione e della sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle tematiche della raccolta e del corretto riutilizzo degli oli usati. I costi sono annualmente ripartiti tra le imprese consorziate, in modo proporzionale alla quote di mercato detenute.
2. Gli oli lubrificanti usati
Definito dalla legge “rifiuto pericoloso”, l’olio usato, se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, può trasformarsi in un potente agente inquinante: basti ricordare che, se versati in acqua, 4 chili di olio usato possono inquinare una superficie grande come un campo di calcio.
L’olio usato è anche un’importante risorsa economica dato che il riutilizzo favorisce, infatti, il contenimento delle importazioni di idrocarburi: nel 2006, oltre l’80% dell’olio raccolto dal COOU è stato avviato a rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti reimmesse poi sul mercato, mentre circa il 19% è stato avviato a combustione in appositi impianti quali, ad esempio, i cementifici. Solo minime quantità sono state termodistrutte in quanto irreparabilmente inquinate.
3. Risultati operativi del Consorzio
Nel primo anno di attività il Consorzio raccolse circa 50 mila tonnellate di lubrificanti usati, poi le quantità aumentarono fino ad arrivare, nel 2006, al quarto record di raccolta consecutivo: delle 544 mila tonnellate di olio lubrificante che si stima siano state immesse al consumo lo scorso anno il Consorzio ha raccolto, infatti, 216.251 tonnellate di oli usati, oltre l’89% del potenziale raccoglibile. Questo risultato ha consentito alla rigenerazione di produrre oltre 110.000 tonnellate di basi lubrificanti e 37.000 tonnellate di altri prodotti petroliferi (oli combustibili e gasoli), confermando, così, la leadership europea del nostro Paese in questo particolare processo di trattamento e riutilizzo di lubrificanti usati.
4. La rete di raccolta e i settori critici
Il Consorzio si avvale di una rete di raccolta costituita da 73 aziende private, Il COOU potrebbe recuperare nel settore autotrazione fino al 58% dell’immesso al consumo nel comparto (il COOU ne ha recuperato circa il 55,7%) e il 34,3% nel settore industriale (il COOU ha recuperato il 26,2%). 30.000 tonnellate sfuggono alla raccolta.
5. Il vademecum del “FAI DA TE”
Il cambio dell’olio di un’auto è una faccenda seria, sia perché il contatto tra l’epidermide e il lubrificante usato è pericoloso per la salute, sia perché la dispersione
di olio usato danneggia l’ambiente. L’articolo 14 del Dlgs 95/1992 stabilisce, infatti, che chiunque disperda incautamente gli oli usati nell’ambiente sarà punito con l’arresto fino a 2 anni o con un’ammenda fino a 10 mila euro.
È comunque importante che siano rispettate alcune semplici regole di comportamento:
• indossare guanti impermeabili durante l’intera operazione;
• raccogliere l’olio usato in un contenitore a chiusura ermetica per evitare dispersioni e non utilizzare recipienti di materiali fragili, come il vetro;
• assicurarsi che non vengano mescolate all'olio sostanze diverse (anche l'acqua,infatti, può rendere difficoltoso il riutilizzo);
• chiamare il numero verde del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, l’800-863048, per conoscere l’indirizzo del centro di raccolta più vicino. La consegna è gratuita.
6. Esempio di un’Italia che funziona
Il Consorzio può considerarsi un esempio importante dell’ “Italia che funziona”. Tra le eccellenze del COOU occorre, infatti, ricordare che la percentuale degli oli avviati alla rigenerazione in Italia è pari a circa l’80%, mentre la Germania è arrivata al 63%, la Spagna al 39% e la Francia al 38