MOSTRA DI PITTURA A PALAZZO PRETORIO DI SONDRIO
Le sale espositive di Palazzo Pretorio ospiteranno, da venerdì 8 dicembre a domenica 17 dicembre 2006, la mostra dal titolo “Nelle pieghe più riposte della natura”, oli e disegni di Enrico Canetti, Gio Gaiani ed Enrico Giussani. La mostra, che gode del patrocinio del Comune, rimarrà aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00 ed il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Una grande libertà interpretativa favorisce ed esalta le opere di Enrico Canetti, Gio Gaiani, Enrico Giussani. Dalle grandi tele, ai piccoli bozzetti ai disegni traspare sempre un segno preciso, derivante dalla immediatezza nel “vedere” e fissare ciò che a loro appare.
Curiosità, entusiasmo spingono questo “anomalo” gruppo a seguire un percorso non facile a cavallo tra una figurazione al limite ed una rappresentazione informale cromaticamente sensibile e delicata ma, allo stesso tempo, decisa e forte.
Il loro sconfinato amore per l’arte e per quella parte di natura non ancora adulterata dall’uomo li trasporta ad esaltare e sublimarne i contenuti.
Amici da sempre, radici lombarde… questo è il loro “collante” che accomuna i tre anche e non solo nel percorso artistico.
E’ stato gettato un ponte tra le varie e non facili personalità fino a trattare insieme medesimi temi, dipingendo smisurate superfici a tre mani, mantenendo altresì il costante proprio modo personale di interpretazione.
Hanno affrontato tematiche più disparate con pacate ma precise contestazioni e un famoso critico li indicò “gli antiuomini in scatola” per il loro rifiuto tutto contadino delle costrizioni e sofisticazioni, fautori di ciò che mancava e manca tuttora nelle grandi metropoli.
Il verde che deve essere salvato, il verde polmone della città che sta scomparendo, l’ultima foglia verde, sono i temi costanti della denuncia che diventa invocazione.
Nella loro piena maturità espressiva raccolgono emozioni ed inquietudini, le loro opere hanno complesse trame poetiche, infinite suggestioni e intense trasparenze ove scompaiono e quasi si annullano le forme per lasciare spazio al colore che si fonde con la materia in una quasi sinfonia sempre soffusa da un profondo lirismo.
Giangipier