Rosetta Skyrace, nonostante la pioggia saltano i record della gara
Pubblico delle grandi occasioni e livello sempre più alto per la Rosetta SkyRace, la kermesse podistica disegnata all'interno degli alpeggi della Valgerola, sui sentieri del Parco delle Orobie Valtellinesi. Da percorre 21km con un dislivello positivo di 1550 m in salita e altrettanti in discesa. Partendo dagli 850 m del Polifunzionale di Rasura, i 268 corridori del cielo sono saliti passando dalla località Larice, Ciani e raggiunto gli alpeggi di Combana, Combanina e Stavello - punto più a sud a quota 1940 m -. Da qui si è puntata la Baita del Ven, per poi iniziare nuovamente a salire sfiorando il Lago di Culino e raggiungendo la Cima Rosetta (2140 mt). Discesa tecnica sino a 1700mslm, m per poi risalire lievemente verso la pozza dell'Alpe Olano. Ancora discesa, passando dal Rifugio della Corte e dall'abitato di Mellarolo. Rampa finale verso Rasura e arrivo al Polifunzionale.
LA CRONACA: Come previsto i ritmi sono subito stati sostenuti con il lecchese Nicola Golinelli a dettare il passo agli avversari sulla ripida ascesa che porta sino in località Ciani. Al primo punto controllo, il portacolori del Ger Rancio transita al comando portandosi in scia Franco Sancassani, il rumeno Gyorgy Szabolcs e il ceco Martin Berka.
Al femminile Emanuela Brizio guida invece le compagne di squadra Debora Cardone e Iulia Gainariu. Alle loro spalle la detentrice della migliore prestazione cronometrica su questo tracciato, Raffaella Rossi.
Al giro di boa di Stavello un Nicola Golinelli determinato come non mai ha proseguito in solitaria. Per lui e tutti gli altri concorrenti delal Rosetta 2013, calorosa accoglienza musicale e folcloristica nel punto più lontano con la Bandella Filarmonica di Morbegno. Più staccato l'olimpionico di canottaggio Franco Sancassani. Terza posizione momentanea per Gyorgy Szabolcs. Alle spalle del giovane rumeno, in recupero, il malenco Daniele Zerboni. Al femminile cambio al vertice con Debora Cardone passata al comando su Emanuele Brizio, Iulia Gainariu e Raffaella Rossi.
Dopo 1h21' il fuggitivo Golinelli è passato al GPM di cima Rosetta puntando dritto al nuovo record della gara. Il distacco del primo inseguitore, Franco Sancassani era di ben 5'. Al femminile Emanuela Brizio e Debora Cardone sempre spalla spalla. Nessuna sorpresa in discesa. Golinelli vince con record in 1h59'34" secondo Franco Sancassani in 2h03'39" e terzo Gyorgy Szabolcs in 2h0540". Seguono nell'ordine Daniele Zerboni, Stefano Butti, Micha Stainer, Ignacio Torres Cardona, Dario Fracassi, Guido Rovedatti e Emanuele Miotti.
Al femminile Emanuela Brizio Polverizza il precedente primato della gara vincendo in 2h30'40". Seconda piazza per una super Cardone 2h31'17" (anche lei sotto il precedente record), terza è giunta Rafaella Rossi 2h37'17". Giù dal podio Chiara Gianola - 2h38'06"- e Iulia Gainariu - 2h39'33"-. Sesta Lucia Moraschinelli che precede Monia Acquistapace, Ester Scotti, Patrizia Pagnoncelli e Patrizia Gianola.
GARA GIOVANI: A contorno della prova lunga, come di consueto, è andata in scena la prova giovani da 3350m. Tra le vie del borgo orobico ha primeggiato lo scialpinista locale Matteo Corazza su Francesco Dei Cas e Daniele Corazza. Silvia Berra ha invece vinto su Alessia Fascendinie Marta Coden.
COMMENTI PROTAGONISTI:
Nicola Golinelli: «Ero partito per vincere, ma sapevo che battere il record di Gil Pintarelli non era facile. Lui è uno che non ha continuità di risultati, ma quando è “in botta” va davvero forte. E qui corse ad alti livelli. Ho dovuto faticare oltremodo per riuscire ad abbassare il suo tempo. Sono contento. Quando si vince e si fa pure il record della gara.. va sempre bene».
Emanuela Brizio: «Sono felice. Bella gara. La conoscevo e la sapevo molto bella. Satre davanti a Debora Cardone non è stato facile».
Massimo Zugnoni (Responsabile Comitato Organizzatore): «Il meteo non ci ha dato una mano, ma la gara è andata decisamente bene per numeri e livello. La cosa che più mi piace è che quest’anno siamo stati contattati e abbiamo visto al via diversi stranieri. Da gara provinciale siamo passati a vedere sui nostri alpeggi skyrunner cechi, rumeni, spagnoli e svizzeri».
Maurizio Torri