La frana di Gallivaggio e i timori degli operatori per la stagione estiva

Anche nelle località di fondovalle della Valchiavenna cresce la preoccupazione per le conseguenze sul lungo periodo

9 maggio 2018 – Di giorno in giorno crescono la preoccupazione e l’incertezza degli imprenditori del turismo e del commercio del comprensorio della Valchiavenna per le ulteriori gravi ripercussioni che la frana di Gallivaggio potrebbe avere sull’economia non solo di Madesimo e Campodolcino, ossia dei comuni ‘a monte’ rimasti penalizzati dalla chiusura della statale 36 determinata dal distacco, ma anche delle località del fondovalle, Chiavenna in primis.

Dall'indagine interna condotta in questi giorni dall’Unione del Commercio e del Turismo su un campione selezionato di operatori associati giungono infatti le conferme che il flusso dei turisti, abituati nel periodo primaverile a recarsi in queste località per trascorrere il weekend, si è già fortemente ridimensionato se non, in alcuni casi, addirittura arrestato. I timori maggiori sono tuttavia concentrati sull’ormai imminente avvio della stagione estiva, per la quale alcuni albergatori valchiavennaschi purtroppo segnalano già le prime disdette (e mancate prenotazioni), paventando, quindi, perdite non solo nell’immediato ma anche nel lungo periodo.

Accanto dunque ai problemi per il raggiungimento di Madesimo e Campodolcino, altrettanta se non maggiore preoccupazione è legata al venir meno dei flussi di transito e turistici dalla Valle Spluga, con particolare riferimento ai turisti stranieri provenienti dalla vicina Svizzera e dalla Germania in direzione Chiavenna e località dell’Alto Lago.

Tuttavia, in questo momento di difficoltà va segnalata la vicinanza delle Istituzioni che si stanno muovendo per trovare la soluzione più efficace. In particolare, dall’assessore regionale agli Enti Locali e alla Montagna Massimo Sertori sono arrivati segnali di «disponibilità da parte della Regione nel far fronte alla copertura finanziaria delle opere, anche alternative all’attuale tracciato, necessarie per il ripristino dei collegamenti viari». Dalle prime rassicurazioni ricevute sembrerebbe che nel giro di una settimana si dovrebbero conoscere i tipi di intervento da porre in atto e le relative tempistiche, in modo da garantire maggiori certezze a tutti - residenti, compresi gli operatori economici, e potenziali turisti -, consentendo finalmente di programmare con serenità la stagione estiva.

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