NOVITA' UTILE: I NOSTRI COMUNI FINO A 1.000 ABITANTI POSSONO GESTIRSI DA SOLI L'ACQUA 12.2.10.14
I Comuni fino a 1.000 abitanti, inseriti nel territorio di una comunità montana, possono gestire direttamente il servizio idrico integrato in economia senza dover necessariamente ricorrere a società partecipate e quindi all'in house. Il via libera è arrivato ufficialmente dal Ministero dell'Ambiente che con la nota n. 0001477/UL del 26 gennaio 2012, ha fornito l'interpretazione autentica di una controversa norma del Codice ambientale (art. 148, comma 5 dlgs n. 152/2006) su cui fino ad ora si era pronunciata solo la Corte dei Conti Abruzzo (con parere n. 16/2011).
Nel parere inviato all'Anci e all'Uncem, il Ministero ha ritenuto di non doversi discostare dall'interpretazione dei giudici abruzzesi secondo cui per gli enti montani fino a 1.000 abitanti l'adesione alla gestione unica del servizio idrico integrato è facoltativa «a condizione che gestiscano l'intero servizio e previo consenso dell'autorità competente». Tale facoltatività, scrive il Ministero, non può che «sottintendere l'ammissibilità di una forma di gestione del servizio idrico integrato alternativa».
Per Enrico Borghi, vicepresidente Anci con delega alla montagna, il via libera ministeriale «è importante perché riconosce l'autonomia dei comuni in una materia significativa come quella dell'acqua». «I piccoli comuni di montagna potranno decidere di gestire direttamente le proprie risorse idriche dopo aver svolto un'adeguata pianificazione e valutazione economica», ha proseguito. «È un ottimo segnale di sussidiarietà in controtendenza rispetto agli ultimi provvedimenti».
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