IND.IMPRESE E BANCHE: ALLEANZA STRATEGICA CONTRO LA CRISI. LA COLLABORAZIONE ABI-CONFINDUSTRIA ARRIVA ANCHE A SONDRIO

5 febbraio 2009 - Incontro ispirato alla più ampia collaborazione per superare la fase negativa

Il rapporto è stretto e consolidato da tempo, cementato da interessi convergenti, affinato negli anni da continui confronti, ma ora si è concretizzato in un tavolo al quale siedono

Confindustria e Abi, ovvero rappresentanti dell'imprenditoria e delle banche. La finalità è quella di rafforzare la collaborazione e di elaborare una serie di proposte per contrastare la difficile situazione economica. Lanciato a livello nazionale e quindi declinato regione per regione, provincia per provincia, su esplicita indicazione dei presidenti delle due associazioni, Emma Marcegaglia e Corrado Faissola, il tavolo si è recentemente riunito anche a Sondrio, nella sede di Confindustria. Vi hanno partecipato il presidente Corrado Fabi e il consigliere di Giunta Pierangelo Mazza, anche amministratore di Confidi Lombardia, a rappresentare Confindustria Sondrio, Mario Alberto Pedranzini, DG della Banca Popolare di Sondrio, in qualità di presidente della delegazione provinciale Abi di Sondrio, Edoardo Semeria del Gruppo Credito Valtellinese, Claudio Montagner di Intesa

San Paolo, Giorgio Miglio di Ubi Banca di Valle Camonica e Luciano Binda di Unicredit, assistiti da Pierfrancesco Gaggi, degli Uffici centrali di Abi. I tavoli tecnici a livello locale sono stati individuati da Confindustria e Abi sia quali centri di impulso per elaborare misure di contrasto alla crisi, sia come sensori dell'andamento del rapporto tra banche e imprese. Il ruolo loro affidato è quello di affrontare congiuntamente questioni di interesse comune legate al sostegno creditizio all'attività produttiva, nell'ambito di percorsi tracciatisu scala nazionale ma declinati poi sulle specificità locali. In questa logica si stanno

muovendo le delegazioni provinciali, una cinquantina quelle già attivate, e così ha fatto il tavolo sondriese, gestito dagli intervenuti in un clima di grande cordialità e collaborazione.

Nel suo intervento il presidente Fabi ha sottolineato la fortunata peculiarità della provincia di Sondrio nella quale operano banche storicamente vicine al territorio, e quindi alle famiglie e all'imprenditoria dei luoghi. "Il loro ruolo così connotato ha favorito, di fatto, atteggiamenti aperti e collaborativi anche da parte delle altre banche" - ha proseguito Fabi -. In discussione gli strumenti individuati da Confindustria e Abi per contrastare la

crisi, a partire dal rapporto banca-impresa, che ricopre un ruolo strategico non solo per la mera concessione del credito, ma anche quale assistenza finanziaria globale. La crisi non ha frenato le banche, che mantengono la consueta disponibilità di credito per le imprese. In questo rapporto secolare, da alcuni decenni si sono inseriti i Confidi che, per adeguarsi alle nuove necessità, si stanno rafforzando attraverso una struttura patrimoniale più efficace ed una minore frammentazione dell'offerta. Più forti e più grandi per essere sempre più efficienti. L'altro mezzo per favorire l'accesso al credito è il rifinanziamento di 450 milioni di euro del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che in nove anni di attività ha sostenuto oltre 56mila aziende con procedure snelle e semplificate. L'attenzione si è quindi focalizzata sul rating delle imprese, aspetto ancora poco esplorato dalle aziende di Valtellina e Valchiavenna, ma molto sentito in ambito associativo. "È nostra intenzione promuovere azioni di formazione e di consulenza per sensibilizzare gli imprenditori rispetto alla presentazione delle loro aziende presso gli istituti di credito - ha detto il presidente Fabi -, soprattutto per quanto riguarda il rafforzamento del livello di patrimonializzazione". In proposito il direttore generale della Banca Popolare di Sondrio

Pedranzini ha osservato: "Molteplici sono state le iniziative sul territorio per illustrare le nuove metodologie di valutazione introdotte da Basilea. Ora che i timori, per altro più sentiti dalle PMI, e derivanti da un possibile utilizzo di tali strumenti in modo asettico, slegato dagli aspetti della conoscenza diretta, sono rientrati, occorre lavorare insieme sui contenuti in modo da individuare, pure con il supporto consulenziale delle banche,

percorsi di sviluppo virtuosi anche per quanto concerne la struttura patrimoniale e finanziaria delle aziende. Il dialogo tra banche e imprese è fondamentale per condividere le scelte di crescita e sviluppo e seguirne via via l'andamento a vantaggio della sostenibilità dei relativi piani industriali".

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