“L’orso bruno sulle Alpi e nel Parco dello Stelvio: passato e futuro della specie”

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Ormai da qualche anno l’Orso bruno ha fatto la sua ricomparsa in Alta Valtellina. Si tratta di esemplari provenienti dal Trentino, dove il plantigrado è stato reintrodotto alla metà degli anni ’80 (prelevandolo, pazzesco, da altro habitat conme quello sloveno - ndr).  Grazie a questi nuovi “arrivi” l’orso sta tornando sulle nostre montagne, circa un secolo dopo la sua scomparsa. La sua presenza dimostra come gli ambienti dell’Alta Valtellina siano tornati a essere ricchi e ben diversificati.

Il grande carnivoro (non troppo carnivoro, in verità) ha comportamenti e abitudini affascinanti, ma spesso l’idea che se ne ha non corrispondente alla realtà. Talora viene visto come un buffo personaggio da cartoni animati, talaltra viene temuto come un potenziale pericolo per l’uomo.
L’occasione per capire chi è veramente l’orso verrà fornita dalla conferenza “L’orso bruno sulle Alpi e nel Parco dello Stelvio”, che sarà tenuta da Carlo Frapporti, studioso di orsi.
L’incontro è in programma giovedì 9 luglio alle ore 21:00, presso il Centro Visitatori del Parco di S. Antonio Valfurva (piazza Forba 4).
La serata fa parte delle tante azioni previste dal progetto Life “Gestire 2020”, che intende garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione della biodiversità previsti dalle direttive comunitarie in campo ambientale (http://www.naturachevale.it/).
L’ingresso alla conferenza è libero.

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Nostra nota
Sarebbe opportuno invitare anche quel trentino, conoscitore e difensore degli orsi (ha cambiato opinione...) mezzo massacrato da un orso che non era stato provocato, che non era una femmina con i piccoli, che se l'era presa con un atleta la cui prestanza fisica ha evitato il peggio. Oggi è stato colpevolmente reintrodotto l'orso che oggi fra stragi nel mondo animale senza pagare dazio dato che, grazie alle decisioni in essere, non ha l'unico nemico che aveva quando il mondo animale si autoreggeva senza norme salvo le sue da sempre, quelle naturali. L'unico nemico era l'uomo.  Facendo le corna e gli scongiuri dovesse succedere un altro episodio come quello dianzi ricordato inevitabile sarebbe il vaglio legale delle responsabilità anche indirette, di eventuali connivenze, di altri fattori.
Una sola domanda al relatore: se chiunque, ma in particolare un bambino, in montagna incontrasse l'orso come finirebbe?
(gds)

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