IND – PIANO AGRICOLO ESAMINATO IN CONFINDUSTRIA SONDRIO

In particolare la filiera legno e la produzione vitivinicola ricoprono un significativo ruolo nell’ambito dell’economia locale

Il Piano agricolo triennale di prossima emanazione da parte dell’Amministrazione provinciale è stato oggetto di approfondita analisi da parte di Confindustria Sondrio che ha presentato proprie osservazioni.

Di fatto, la filiera legno e la produzione vitivinicola ricoprono un significativo ruolo nell’ambito dell’economia locale, coniugando la valorizzazione delle produzioni agricole con quello assai delicato della tutela e salvaguardia dell’assetto idrogeologico e dei versanti montani che dimostra ogni giorno di più la sua estrema delicatezza e fragilità.

“E’ quindi necessario avviare una nuova fase di collaborazione fra le Istituzioni, le aziende e gli altri attori per rivitalizzare e rilanciare il sistema forestale locale, che rimane, a tutt’oggi, un potenziale in larga parte inespresso” ha dichiarato Corrado Fabi, soggiungendo “dalla funzione di mera protezione data ai nostri boschi, peraltro sempre meno efficace proprio a causa del suo abbandono, dobbiamo passare anche a quella di produzione, come d’altro canto accadeva fino al recente passato. Ciò consentirà di creare valore e nuovi posti di lavoro, ma anche di provvedere alla manutenzione forestale, mantenendo il bosco vitale, efficiente e produttivo.”

Le attuali risorse destinate alla partita vanno quindi incrementate e meglio indirizzate. Meccanizzazione, viabilità forestale, piani di miglioramento, recupero della biomassa e produzione legnosa sono i principali obiettivi che il Piano provinciale deve considerare se vogliamo fare del bosco una concreta risorsa naturale e fonte di ricchezza per il territorio e le imprese.

Anche il settore vitivinicolo, che grazie alle capacità e all’impegno dei nostri Operatori sta dando segnali di notevole dinamismo, deve trovare nel Piano gli indirizzi che gli consentano di competere sul mercato. Quindi, valorizzazione della qualità, certificazione del prodotto e della filiera, potenziamento dei marchi di origine, agevolazioni alla ricomposizione fondiaria, sono azioni che il Piano agricolo deve tenere in giusta considerazione.

“Non solo”, conclude Fabi, “se è da tutti riconosciuto il valore ambientale e paesaggistico della viticoltura terrazzata, dobbiamo necessariamente separare i costi inerenti la componente ambiente da quelli propri dell’imprenditoria viticola. Diversamente, graviamo il comparto di oneri impropri, minandone la competitività”.

CS

CS
Dalla provincia