UN COMUNICATO DELLA GUARDIA DI FINANZA PER LA BRILLANTE OPERAZIONE "IRON-EFESTO'
Ufficiali comunicazioni, stamane, in Questura a Sondrio di come sono andate le cose per l'operazione a cui era stato dato il nome "Iron - Efesto". Curiosi come siamo, e come é giusto sia un giornale, abbiamo voluto saperne qualcosa di più onde i lettori ne sappiano qualcosa di più. Iron é, in inglese, il ferro. Efesto é il Dio, fra l'altro, della metallurgia, materia che c'entra, e come, con l'indagine. Reminiscenze classiche, dunque, per chi ha ideato il nome dell'operazione.
Il comunicato della Guardia di Finanza:
Vasta operazione di polizia condotta nel fine settimana congiuntamente dalla Polizia e dalla GdF di Sondrio su delega della Procura della Repubblica nei confronti di una associazione per delinquere avente carattere transnazionale finalizzata a:
frode fiscale, riciclaggiio, usura, contrabbando, spaccio di sostanze stupefacenti, condotte di esercizio abusivo di attività finanziaria, favoreggiamento della 'ndrangheta', emissione di fatture false per 28 milioni di €uro, individuazione di proventi illeciti per 7,5 milioni, individuazione di somme riciclate per oltre 15 milioni. Inoltre più di 100 persone denunciate delle quali 7 tratte in arresto nella notte tra venerdì e sabato.
Una complessa ed articolata attività di polizia giudiziaria in corso fin dal 2010 ha consentito di far emergere gravi condotte criminali operate da un sodalizio delinquenziale estremamente radicato in provincia di Sondrio che ha manifestato importanti capacità propulsive ed operative di spessore internazionale. L'organizzazione, con base in Valtellina, operava infatti tra Italia, Ungheria, Romania, Austria, Slovenia, Croazia e Albania e spaziava dalla frode fiscale, al contrabbando, all'usura, all'esercizio abusivo dell'attività finanziaria, e al riciclaggio di ingenti somme di danaro provenienti da svariate attività illecite.
L'attività di servizio é partita per la Guardia di Finana dall'esecuzione di due verifiche fiscali iniziate nel novembre del 2009 nei confronti di due soggetti economici operanti nella zona di Albosaggia mentre per la Squadra Mobile di Sondrio é partita da indagini antidroga. Le due attività investigative sono poi risultate convergere su soggetti in parte coincidenti e sono proseguite sinergicamente sotto la direzione della Procura della Repubblica di Sondrio.
Il dominus dell'organizzazione, Ronhi Fernando, che operava in particolare nella bassa Valle nel settore della commercializzazione dei metalli, ha, nel tempo, sviluppato più attività fraudolente soprattutto nel settore delle frodi fiscali. I proventi di tale attività illecite, riciclati attraverso canali nazionali ed internazionali, venivano reimpiegati dallo stesso dominus per le più disparate attività, e, in parte posti a disposizione dei "rapporti" con qualificati esponenti della 'ndrangheta. Il giro d'affari sviluppava decine di milioni di €uro
Collegamenti con la 'ndrangheta
Al Ronchi Fernando erano riferibili anche connivenze di caraattere generale e preminente sul sottobosco criminale locale nella sua totalità, oltre che punti di contatto con clan della 'ndrangheta di indiscussa importanza.
Prova circonstanziata ne è l'arresto del latitante Crivaro Francesco (avvenuto il 29 aprile 2011) cui Ronchi Fernando risulta avesse destinato ingenti somme di denaro nel periodo di latitanza. Le indagini hanno permesso di rilevare che le somme elargite erano destinate dal Ronchi per agevolare e favorire la latitanza del citato Crivaro Francesco, ricercato per associazione mafiosa quale affiliato alle 'ndrine' calabresi dei COCO-TROVATO della locale di Erba. Le indagini, svolte su delega dell'AG di Sondrio, hanno consentito, in data 29 aprile 2011, il rintraccio e l'arresto del Crivaro nel Comune di Morbegno mentre si nascondeva in uno dei possedimenti di Ronchi Fernando.
Frode fiscale
Al Ronchi Fernando fa capo un reticolo di soggetti e di numerose società operanti prevalentemente nel settrore dei cd. 'metalli ferrosi' che vengono gestite per il tramite di numerosi prestanome, italiani e stranieri, che a loro volta fanno riferimento a stretti collaboratori di Ronchi e che lo coadiuvano, in una struttura organizzata in maniera fortementre verticistica, nella gestione del meccanismo di frode fiscale. Tali società operano come 'cartiere' consentendo al sodalizio di piazzare sul mercato 'metalli' di ogni genere a prezzi estremamente concorrenziali producendo fatture false ed operanndo, quindi, in completa esenzione di imposta secondo il meccanisno più tipico delle frodi 'carosello IVA'
Riciclaggio
L'organizzazione creata da Ronchi Fernando alimentva, tramite proprie società situate nel territorio nazionale ed internazionale, conti correnti accesi all'estero poi utilizzati con svariate finalità. L'entità di tali flussi finanziari sin qui individuata é stata quantificata in oltre 15 milioni di €uro.
Il denaro veniva tra l'altro reimpiegato per l'acquisto di patrimoni immobiliari dei quali si è avuto riscontro sia in territorio elvetico che in Romania, nonché per la costituzione di disponibilità di denaro contante presso l'abitazione di uno dei sodali situata in territorio rumeno, spesso definita "cassaforte", dalla quale si provvedeva all'occorrenza al rimpatrio dei capitali evitando i canali bancari e quindi qualsiasi tipo di tracciabilità degli stessi.
L'operazione di servizio ha visto impegnati circa 150 uomini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza per l'esecuzione delle misure di custodia cautelare in carcere e numerose perquisizioni locali svolte nelle province di Sondrio, Milano, Bergamo, Como, Udine, Torino e Ferrara.
Il Comandante G.d.F. Col. Salvatore Paladini