09 11 5 (Aggiornamento del 5 XI 09) CORTE EUROPEA 2: VIA IL CROCEFISSO DALLE SCUOLE. UNA CORTE POCO CREDIBILE. UNA CORTE PER I DIRITTI UMANI DEGLI ALTRI, NON DEI CATTOLICI

I sette soloni

I sette soloni di Strasburgo che hanno espulso i Crocefissi dalle scuole Francoise Tulkens (Belgio, presidente), Vladimiro Zagrebelsky (Italia), Ireneu Cabral Barreto (Portogallo), Danute Jociene (Lituania), Dragoljub Popovic (Serbia), Andras Sajò (Ungheria), e Isil Karakas (Turchia).

Con l'italiano, chiarissimamente orientato a sinistra (Movimenti Riuniti, Magistratura Democratica, 'gruppo' torinese con Violante, Caselli ecc.) ci sono persone provenienti da 3 Paesi appena usciti dall'ateismo di Stato, uno da un Paese islamico e solo due, su sette, da Paesi in qualche misura definibili 'cattolici'.

Quale sensibilità possono avere, quale introspezione giuridica, pur indispensabile, possono avere fatto, quale comparazione, come ha detto Bersani, fra un astruso diritto e il buon senso comune?

Il giudice italiano. Situazione illuminante

Nel 1998, Governo Prodi, viene chiamato a dirigere l'Ufficio Legislativo del Ministero di Grazia e Giustizia, incarico che lascerà quando, - Governo Amato II e Ministro di Grazia e Giustizia il torinese, come lui, Piero Fassino, di sinistra come lui - verrà nominato, 25 aprile 2001, giudice alla Corte europea dei diritti umani.

Il quadro politico è già così chiarissimo ma ulteriore conferma viene dai due altri candidati risultati soccombenti nell'assemblea parlamentare del Consiglio d' Europa del 24/25 aprile 2001. Uno è un nome di fama mondiale e già Presidente del Tribunale Internazionale, Antonio Cassese (che però, volete mettere?, pare non avesse sufficiente credito politico a sinistra); l'altro é il Capo del Dipartimento Affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi Carlo Malinconico, nominato da Prodi, pure lui senza sufficiente credito politico a sinistra).

Credibilità zero

La composizione della Corte la dice lunga. Solo gli esteti del diritto riescono a credere che un giudice, qualsiasi giudice, sia refrattario a qualsiasi condizionamento, anche personale. Ci sono, ineliminabili e talora anche inconsapevolmente, elementi soggettivi che entrano nel processo istruttorio e in quello decisionale. Il testo del comunicato poi, e pur in attesa delle motivazioni ufficiali, completa l'opera. La Corte infine - excusatio non petita - è intervenuta con una ovvietà illuminante, e cioè con una nota che puntualizza che la sentenza non è definitiva. Risibile. "L'è pezo el tacòn del buso". la toppa è peggio del buco!

Diritti

La Corte di Strasburgo deve tutelare i diritti umani. Sta bene che tuteli quelli di chi viene in Europa ma magari sarebbe meglio che tutelasse un po' di più quelli di quella parte di europei che ha la disgrazia di non essere di sinistra, di non essere atea, di non essere protestante, islamica, ebrea, sich eccetera.

GdS

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