E la frana di Spriana?
Riceviamo:
Ho atteso un po’ prima di riprendere a rompere le scatole per ovvi motivi, tuttavia ogni volta che in questi giorni mi imbatto in un TG o leggo un quotidiano, non posso fare a meno di pormi delle domande sulla situazione di certe criticità idrogeologiche nella nostra provincia. Non è una novità “scoprire” che un ponte autostradale crolla e poi tutti piangono: siamo in Italia e qui più che altrove le lacrime di coccodrillo sgorgano a fiumi. Però dopo gli eventi di Genova non ho potuto fare a meno di riandare alla pubblica denuncia che con l’architetto Giovanni Bettini e l’ingegner Andrea Marzi facemmo alcuni mesi or sono in merito allo stato dei lavori del bypass della Frana di Spriana. Ovviamente alla conferenza pubblica mancavano il Sindaco della città, il Presidente della Provincia e quello della Comunità Montana di Sondrio oltre che il Signor Prefetto. Sicuramente avevano altri impregni e sicuramente noi non avevamo fatto troppa pubblicità alla cosa, neppure spedendo inviti scritti.
Durante le recenti elezioni comunali mi aspettavo che qualcuno riportasse in vita la questione e invece ho letto del brutto vedere che fanno gli orti vicini alla tangenziale, del degrado estetico dell’Area Carini o di futuri ponti ma nulla in merito alla Frana di Spriana. In questo lasso di tempo ci sono stati mi pare anche alcuni incontri con esperti di vario genere per fare il punto sullo stato del dissesto in provincia, ma mi risulta sui sia parlato di Val San Giacomo, della valle del Frodolfo e di altre criticità: su quella di Spriana neanche un fiato.
La nostra domanda, mia di Bettini e Marzi era semplice. Esiste un pericolo anche remoto? Allora perché non si finisce il bypass e anzi non lo si rende efficiente al 200%? Non c’è pericolo? E allora cosa si aspetta a togliere il cantiere compreso il trenino che pare sia ancora all’interno del tunnel e che con la sua presenza renderebbe impossibile il deflusso delle acque qualora necessario?
Per questo motivo e facendomi interprete anche del pensiero dei due amici con cui si organizzò l’incontro pubblico chiedo al Signor Prefetto, al Sindaco Scaramellini, ai Signori Presidenti di Provincia e Comunità Montana di Sondrio almeno un cenno di riscontro.
Giuseppe Miotti