COMUNE DI SONDRIO: LA RIELEZIONE DEL SINDACO A FINE MAGGIO, FINO A IERI CERTA, OGGI NON É PIÙ COSÌ CERTA

Due mesi fa, passate le vacanze natalizie, iniziato il nuovo anno con previsione di elezioni amministrative ad aprile, presumibilmente nei giorni 21 e 22, date abbastanza distanti dalla Pasqua e prima dei ponti del 25 aprile e del 1 maggio, con eventuale ballottaggio il cinque maggio (la coincidenza con "Ei fu" é puramente casuale) a Sondrio i giochi venivano dati per fatti seppur mai iniziati o quasi.

20 anni di era Molteni

Molteni viene da lontano, anno 1992, mese novembre, giorno 20 con ballottaggio vincente, il 4 dicembre, contro Camurri della Lega che si ferma al 42,3. Illuminante, e per certi versi situazione simile all'attuale l'esito del voto. A Molteni, provenienza socialdemocratica e con l'esperienza della guida del Comitato Sanitario di zona, vanno 4035 voti pari al 26,67. Da Tapiro d'oro con fronde di quercia e brillanti il comportamento degli altri. Camurri, Lega, ha il 16,16%. Viganò, Popolari, il 13,49. Tremonti, AM + UDC) 12,29, Fustella, Forza Italia, 11,84. G.F. Cucchi, altra lista dei Popolari, 7,59%. Fra tutte le combinazioni possibili gli altri riescono a trovare il modo di favorire non solo l'elezione del Sindaco ma addirittura di consegnare alla lista che ha appoggiato il Sindaco, Sondrio Democratica, che ha ottenuto solo il 19,89% ben 24 consiglieri!

E una!.

Rieletto dopo 5 anni, e due, grazie ancora una volta alla frammentazione di una chiara maggioranza potenziale che riesce ad articolarsi in vari rivoletti senza costrutto., nel 2002 deve rassegnarsi a fare il consigliere perché il Sindaco non glielo fanno fare. Chi? Le regole che il Parlamento ha dato agli altri dimenticando di darle a se stesso, ovvero il limite di due mandati consecutivi e poi stop. Non va proprio molto d'accordo con Sindaco e maggioranza per cui dopo un po' si ritira in buon ordine. Non é un abbandono ma solo una pausa. Attesa che finisce il mandato della Bianca Bianchini per rimettersi in liosta. Il mandato finisce un po' prima del termine previsto, i suoi avversari non trovano una linea d'intesa convergendo sul candidato solo in zona Cesarini e una volta ancora si verifica che Molteni diventa Sindaco non perché vince (nonostante un buon ascendente personale, ma perché perdono gli altri. D'altronde la saggezza popolare vuole che chié causa del suo mal pianga se stesso.

Venti anni, quattro mesi e un paio di settimane dopo il primo ingresso nella Stua di Palazzo Pretorio é ancora lui a cercare di afferrare il quarto mandato da primo cittadino.

Due mesi fa

Ebbene, due mesi fa nessuno avrebbe scommesso un €uro su Molteni perdente. Le elezioni parevano una formalità perché, una volta ancora, il campo avversario si profilava politicamente inesistente, in parte addirittura caratterizzato da diatribe e da rapporti tesi. Nel generale silenzio si era distinta solo la voce della cosiddetta "Costituente Civica di Ghrimaldi, Massera, Muffatti ma era intervenuto anche Tacelli di Sondrio anch'io. La loro iniziativa aveva richiamato al Campus tanta gente. C'erano state esposizioni programmatiche e indicazioni di futuro. Sviluppi ulteriori non ve ne erano stati. Scivolate avanti le elezioni amministrative, al 26 e 27 maggio con eventuale ballottaggio il 9 giugno, per l'incanzare delle elezioni politiche c'é stata anche una divisione per chi se ne é andato con Giannino e chi no.

Radio scarpa, abbottonatissima ma non del tutto aveva dato notizia di una candidatura non solo autorevole ma addirittura con ogni probabilità vincente e forse anche al primo turno. Ricorrevano tutti gli elementi voluti oggi dalla gente: capacità, onestà, una verde età, popolarità, nessun incarico politico, garanzia di futuro per la città. La cosa é rimasta sotto traccia, (c'era persino qualcuno che, fiutato qualcosa, chiedeva se fosse donna o uomo come se fosse questo un problema. E poi si trattava di persona in grado di coagulare un vasto schieramento di forze all'insegna però di una iniziativa civica.

Pericolo sventato, pare, per Molteni ma nel momento che lui poteva tirare un sospiro di sollievo é cambiato tutto con quella specie di diluvio universale determinato dal risultato elettorale.

Vediamo cosa é successo a Sondrio.

Cominciamo a dire che Sondrio é uno dei tre Comuni su 78, gli altri Morbegno e Montagna (Mo-Mo-Molteni), dove ha vinto Ambrosoli con il 42,16 rispetto al 37,29 di Maroni. Diverso il quadro delle liste con il centro destra sul 44% rispetto al 41 - 42 del centro-sinistra. Appena sotto il 14 la carcano del M5S penalizzata però da un certo numero di elettori che evidentemente hanno puntato su Ambrosoli sperando così di vincere la sfida con Maroni.

I voti alla Camera lo confermano visto che M5S sfiora il 21%. Centrodestra oltre il 30, centrosinistra al 28 e poi Monti 15, Giannino quasi il tre. Difficile pensare che questi ultimi voti vadano a Molteni anche se ovviamente dipende molto dalle candidature.

Giochi riaperti

Oggi i giochi si sono riaperti. I 5 stelle potrebbero puntare al colpo grosso ma il gap nei confronti del centro-sinistra é notevole, almeno il 10%. Viceversa Molteni cercherà proseliti ovunque ed anche quindi nel giardino grillino. Il campo degli avversari di Molteni, che non sono solo il centrodestra, si é visto rimesso in corsa ma per sperare dovrebbe trovare un'intesa generale, di natura civica e non partitica, ma possibilmente non a giugno o settembre...

Quello che conta

Sondrio non é in buona salute. Le 100 e rotte vetrine, censite da noi a suo tempo, in centro con il cartello "vendesi" o "affittasi", le 60 botteghe che hanno chiuso, gli edifici costruiti desolantemente vuoti e quelli tuttora in costruzione destinati ad esserlo, una piazza che si anima solo artificialmente quando c'é qualche iniziativa, che poi costa, in un quadro di crisi che morde sono il segno negativo di una realtà negativa con prospettive ancor più negative. Si é persa l'occasione del Piano di Governo del Territorio, più una cosmesi che non una strategia di sviluppo, e il recupero é durissimo e di tempo non breve tanto più che tutti dicono che non ci sono soldi (ma in pochi mesi abbiamo visto un paio di piste ciclabili, con una terza in avvio, per un paio di milioni di €uro...).

Su questo quadro pesa la dichiarazione durissima fatta nella riunione citata del Campus da un giovane che ha fatto esperienza in Consiglio Comunale dopo il subentro al prof. Forni quando ha parlato di "dittatura della maggioranza".

Chiunque vinca dovrà fare i conti con i 12 consiglieri che siederanno nei banchi della minoranza, ma più ancora con i problemi di una città che non ha guardato avanti e intorno a sé.

GdS

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