Teatro a Sondrio lunedì 13: “Troiane” da Euripide

“Troiane” da Euripide – progetto e regia Serena Sinigaglia con Maria Pilar Perez Aspa, Fabio Chiesa, Mattia Fabris, Arianna Scommegna, Sandra Zoccolan, Matilde Facheris, Irene Serini, Alessandro Federico, Stefania Gulioti, Matteo Lanfranchi, Giada Lorusso, Vincenza Pastore, Lorenzo Piccolo, Andrea Pinna, Alessandro Sampaoli, Chiara Stoppa

Per coinvolgere e coinvolgersi a testi tanto antichi occorre conoscerli, comprenderli. Il testi greci, in particolare, hanno tutta una serie complessa e articolata di riferimenti che ai più sono sconosciuti. Poiché ritengo che il teatro debba rivolgersi a tutti, indipendentemente dal grado di istruzione e di preparazione del singolo, è d’obbligo dotare gli spettatori degli strumenti necessari per comprendere la vicenda che gli si narra. Le Troiane sono l’epilogo della Guerra di Troia. L’Iliade è il testo più autorevole che ci è pervenuto circa i dieci anni della guerra più cruenta che il mondo antico ricordi, la Guerra di Troia, per l’appunto. Ad ogni richiamo del testo, ad ogni eroe citato, ad ogni fatto sottinteso, apriremo degli squarci paralleli sull’Iliade. Se si parla di Ettore useremo per descriverlo le parole di Omero. E così pure se si parla di qualsiasi altro eroe greco o troiano che sia. Se si citano alcuni episodi famosi, come la morte di Patroclo oppure l’ultimo saluto di Ettore ad Andromaca oppure ancora l’implorazione di Priamo ad Achille oppure il tradimento di Elena, noi vedremo letteralmente dispiegarsi sulla scena quei fatti che Euripide invece si limita solamente a citare. Gli spettatori del V secolo a.c. conoscevano molto bene quelle storie, non c’era certo bisogno di raccontarle ancora una volta. Noi, invece, non le ricordiamo più. Occorre riportarle alla memoria.

“Le guerre, tutte le guerre sono un orrore…” sembra scritto apposta per le Troiane. L’Iliade è un poema di guerra, è fatto dagli uomini e a parlare sono i vincitori. Le Troiane è un poema sull’orrore della guerra, è fatto da donne e a parlare sono gli sconfitti. Al di là di qualsiasi ragionamento politico, al di là di qualsiasi contingenza economica, al di là di qualsiasi ipotetica ragionevolezza, si alza il grido straziante di queste donne. Questo spettacolo è dedicato, dunque, alle vittime delle guerre tutt’ora in corso. Questo spettacolo si aggiunge alle migliaia e migliaia di voci che in questi anni hanno detto il loro no alle guerre.

CS
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