Comunità Montane: la gestione idrica non passerà dagli ATO

«L'adesione alla gestione unica del servizio idrico integrato è facoltativa per i Comuni con popolazione fino a mille abitanti inclusi nel territorio delle Comunità montane». Questo, in sintesi, è il contenuto del decreto legge che il governo Berlusconi ha approvato nei giorni scorsi, ventiquattr'ore prima che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi sciogliesse il Parlamento. Il decreto legislativo prevede che la facoltà offerta ai piccoli Comuni di decidere le modalità di gestione del proprio patrimonio idrico è comunque subordinata al fatto che sia operata direttamente dall'amministrazione comunale tramite una società a capitale interamente pubblico. Il provvedimento prevede inoltre che l'autorità d'ambito eserciti funzioni di regolamentazione generale e di controllo e che l'eventuale partecipazione alle iniziative promosse dall'Ato venga regolamentata con apposito contratto di servizio, previo accordo di programma.

I Comuni montani con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti sono 1.477 in tutt'Italia.

NLG
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