Piani Ats e Asst. Sollecito sindacale
Entro la fine del mese di ottobre Ats e Asst, le Aziende che hanno il compito di programmare e di gestire i servizi sanitari e sociosanitari sul nostro territorio, oltre a quello della Valcamonica e Alto Lario, sono tenute a presentare i nuovi piani organizzativi. Sì tratta di una scadenza importante per capire quali siano le scelte reali che interesseranno i servizi, sia quelli ospedalieri che territoriali, e su come, in concreto, queste Aziende , ed in particolare la Asst che ha il compito di gestirli , intendano applicare i contenuti della nuova legge regionale.
Per questa ragione abbiamo già chiesto l'apertura di un confronto nel merito dei contenuti di questi piani, chiedendo anche che i documenti siano trasmessi in tempi utili per poter fare una analisi approfondita per evitare, come accaduto nel passato, che il confronto si riduca ad una formale presentazione . I motivi di preoccupazione di certo non mancano, ed anzi si sono fatti più forti negli ultimi mesi, al di là degli annunci e delle formali rassicurazioni che giungono dalla Direzione di Asst. Non solo non vi è traccia di potenziamento dei servizi sul territorio e di una più forte integrazione con i servizi sociali, che pure è uno dei punti qualificanti che dovrebbero caratterizzare i nuovi assetti secondo la legge regionale di riforma , ma quello a cui si sta assistendo è un peggioramento dei servizi erogati, sia che si tratti di servizi ospedalieri che di servizi territoriali in particolare quelli che in precedenza erano gestiti dall’Asl come per esempio i consultori. Il risultato, anche per la mancanza di operatori che si sta aggravando, è che emergono sempre di più situazioni di estrema criticità, che potrebbero ancora peggiorare se con i piani non si presenteranno interventi adeguati. A questo si aggiunge un peggioramento dei tempi di attesa ed il ritardo che si sta accumulando per progetti essenziali per il futuro quali me il nuovo POT di Morbegno, con il risultato che un numero sempre più elevato di cittadini valtellinesi e valchiavennaschi si vede costretto a rivolgersi al privato o a strutture fuori provincia. Ci attendiamo dai piani organizzativi aziendali interventi incisivi , che rispondano all’obiettivo di salvaguardare la qualità dell’offerta sanitaria ospedaliera pubblica nella nostra provincia e di far fare passi avanti sostanziali alla attesa integrazione con le prestazioni socio sanitarie territoriali.
Sondrio, 4 Ottobre 2016 Le Segreterie provinciali: SPI CGIL FNP CISL UIL PENSIONATI FP CGIL CISL FP UIL FP