Sciopero Scuola di domani 5 maggio - Nota del M5S
Riceviamo e pubblichiamo:
Il 5 maggio tutte le sigle sindacali manifesteranno contro il disegno di Legge “La Buona scuola”.
Lo stop alle lezioni proclamato dai cinque sindacati più rappresentativi, Flc-Cgil, Cis e Uil
Scuola, Snals, Gilda e Cobas porterà in piazza migliaia di persone: è dal 2007 che le
organizzazioni sindacali non si presentano in maniera unitaria.
Il Movimento 5 stelle può già dire con certezza che questa scuola non è quella che vogliamo per i
nostri ragazzi e per il nostro Paese, e il movimento spiega il perchè il 7 punti:
1-L'IDEA DI SCUOLA AZIENDA. In nome di una presunta autonomia scolastica,la scuola si
trasforma in un'azienda guidata da un preside-manager che potrà scegliersi i professori in totale
autonomia e a suo completo piacimento. Non sappiamo con quali criteri potrà farlo, ma
immaginiamo con quali conseguenze per la libertà di insegnamento dei professori e per la loro
autonomia professionale e intellettuale.
2-IL DIETROFRONT SULLE ASSUNZIONI. I 150 mila precari che il governo aveva promesso di
assumere sono diventati 100mila e non sappiamo ancora se assunti tutti a settembre o spalmati
su due anni. Tutti gli altri, prima illusi e poi disillusi, rimarranno a bocca asciutta e la guerra tra
poveri, tra i precari di serie A e quelli di serie B, continuerà. La verità è che senza investimenti è
impossibile avere nuove cattedre e dare lavoro ai precari che aspettano da troppo tempo.
3-SOLDI ALLE PARITARIE. I soldi per assumere tutti i precari non ci sono, ma quelli per
foraggiare le scuole paritarie sì. Così nella riforma c'è spazio pure per gli sgravi fiscali per le
famiglie che iscrivono i propri figli in una scuola privata.
4-BONUS CULTURALE AI PROF. Renzi dà un bonus di 500 euro l'anno ai professori per
incentivare il loro consumo culturale, come se la formazione culturale e professionale potesse
essere gestita o incentivata dall'alto. Quei soldi, invece, potevano servire all'acquisto di ebook o
per finalità culturalidestinate agli studenti e alle loro famiglie.
5-IL BLUFF DELLA CLASSI POLLAIO. È stato annunciato lo stop alle classi pollaio, ma non si
capisce come ciò avverrà. Le classi, infatti continueranno ad essere accorpate e aumentate per
numero di alunni per la cronica mancanza di personale.
6-IL RICATTO. Il governo ha scelto di procedere con un disegno di legge e lo ha fatto non per
favorire il dialogo con le altre forze politiche, ma per scaricare sul Parlamento la responsabilità di
un eventuale ritardo nell'approvazione della riforma, che farebbe saltare le assunzioni dei nuovi
insegnanti previste per l'inizio del nuovo anno scolastico. E' un ricatto: il governo ha impiegato 6
mesi per scrivere questa riforma, ma ora il Parlamento o la approva in fretta e furia così com'è
oppure sarà responsabile del caos che si avrebbe a settembre senza assunzioni avviate.
7-LE DELEGHE. Nella riforma ci sono temi fondamentali per la scuola che vengono relegati in un
disegno di legge delega: la valutazione dei docenti, il diritto allo studio, la disabilità, persino
l'edilizia scolastica. Temi che verranno sottratti dal confronto con il Parlamento e sul quale il
governo, ancora una volta, potrà fare il bello e il cattivo tempo. Il Movimento 5 Stelle Sondiro dopo
aver ottenuto l'approvazione della Mozione "dote scuola", sostiente l'iniziativa per mettere in
discussione una riforma che non è una riforma.
Matteo Barberi Movimento 5 Stelle Sondrio