La gestione al Centro dialisi di Chiavenna ora con personale di AsstValtLario

Nella Giornata mondiale del rene, il 9 marzo, verrà aperto al pubblico insieme con quello di Sondrio

Da ieri, il Centro dialisi di Chiavenna è gestito internamente, da Asst Valtellina e Alto Lario, con personale proprio e formato allo scopo. A coordinarlo Alda Bongio, già caposala del Centro dialisi di Morbegno, che si alternerà sulle due sedi, affiancata da cinque infermiere e da tre operatrici di supporto. Presente anche Maria Loretta Filippini, nefrologa, referente da anni del Centro dialisi di Chiavenna, e che conosce, quindi, molto bene i sedici pazienti che vi afferiscono. <Fondamentale, in questa fase di passaggio dalla gestione garantita dalla cooperativa esterna, alla gestione “in house”, - precisa Carla Colturi, primario della Nefrologia e Dialisi aziendale – la presenza della nostra nefrologa di riferimento, del coordinatore e del personale infermieristico e non, che, d’ora innanzi, ha in carico il servizio. Nostro obiettivo principale, infatti, è garantirne in tutto e per tutto la continuità ad esclusivo beneficio dei pazienti che, in buona parte, da anni, lo frequentano>. Dal lunedì al sabato, infatti, i pazienti si alterneranno su due turni giornalieri di quattro ore massimo ciascuno, con avvio dell’attività a partire dalle 7.30 del mattino. Ciascun turno sarà “presidiato”  da due infermiere e da un’ausiliaria, con la presenza della coordinatrice che si alternerà fra le due sedi di Chiavenna e Morbegno. Attualmente, le sedute si svolgono nella sala dialisi già arredata con strumentazione (macchine del rene) di nuova acquisizione, mentre si lavora all’allestimento della seconda sala da utilizzare in presenza di eventuali picchi di accessi. <Con l’internalizzazione dell’attività, che riguarda, ora, tutti i Centri dialisi aziendali, la nostra Asst – precisa Giovanni Monza, direttore sanitario – vuole riaffermare la propria volontà di garantire il presidio delle attività nodali, sanitarie, anche come strumento di rafforzamento dell’identità aziendale nella quale invita a riconoscersi i propri operatori. Ancor più ora, in ragione della necessità di realizzare concretamente quanto proposto dalla nuova riforma del servizio sanitario regionale, ovvero creare continuità fra l’offerta ospedaliera e territoriale>. Ci sarà modo, peraltro, di meglio conoscere la realtà del Centro dialisi di Chiavenna e di quello di Sondrio, giovedì 9 marzo, quando i due ambulatori nefrologici verranno aperti al pubblico in occasione della celebrazione della “Giornata mondiale del rene”. Dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16, infatti, la popolazione interessata potrà afferire ai due Centri dialisi di Chiavenna e Sondrio per sottoporsi all’esame delle urine, alla misurazione della pressione e al colloquio col nefrologo. <L’obiettivo è sempre la sensibilizzazione alla prevenzione delle malattie renali – sottolinea la dottoressa Colturi -, tenuto conto che il rene è un organo silente e solo sottoponendosi ad esami periodici permette di evidenziare delle problematiche renali e prevenirne l’evoluzione verso l’insufficienza vera e propria>. Sempre il 9 prossimo, infine, sono previsti incontri negli istituti superiori Itis Mattei, Liceo socio-psico-pedagogico Lena Perpenti e Liceo scientifico Carlo Donegani di Sondrio, con esperti nefrologi di Asst ValtLario sul tema “Obesità e malattie renali”. Il messaggio che si vuole lanciare riguarda le problematiche legate al sovrappeso che portano con sé conseguenze su controllo pressorio ed insorgenza di diabete, patologie che, nel tempo, hanno sempre ripercussioni sulla funzionalità renale. Il giorno successivo, infine, venerdì 10 marzo, all’Istituto professionale alberghiero di Bormio, si concluderà il progetto “Dieta ipoproteica per persone affette da insufficienza renale”, con l’allestimento di un menù realizzato dagli studenti con prodotti ipoproteici. Presenzieranno pazienti in dieta ipoproteica e loro famigliari. Iniziativa che, a breve, verrà replicata anche all’alberghiero di Chiavenna, istituto che, pure, partecipa al progetto.

Elisabetta Del Curto
Dalla provincia