APPUNTAMENTI AL CEC, IL 10 E IL 14 DICEMBRE
Testo 10 dicembre
Lunedì 10 dicembre, ore 18.00, il Centro evangelico di cultura (Sondrio, Via Malta 16; sito web: sondrioevangelica.org) invita a un incontro su «10 dicembre 1948. Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo». Hanno aderito Agenzia per la pace, Amnesty International Gruppo 211 Lewcco, Anpi, Arci Sondrio, Bottega della solidarietà, Centro di documentazione Rigoberta Menchù, Emergency, Gay Sondrio, Il richiamo del Jobél, Issrec, Quarto di luna e Sondrio-São Mateus.
Il 10 dicembre 1948 l'Assemblea dell'Onu approva una Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Un monito rivolto a tutti i governi a ribadire e a rispettare i diritti di individui, popolazioni, Nazioni. Così, infatti, recita l'art. 1: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono aire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza».
I medesimi concetti ricorrono nella prima sezione della Dichiarazione dei diritti della Virginia (1776) e nell'articolo 1 della Dichiarazione francese dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789); documenti entrambi frutto del movimento riformatore del Cinquecento - nel secondo caso, privato della sua anima teologica.
Il messaggio biblico - sia nell'Antico sia nel Nuovo Testamento - lega in un vincolo stretto e indissolubile l'amore per Dio e per il prossimo. Basti pensare all'istituzione del Giubileo (Levitico 25) e alla predicazione di Gesù come riportata dai quattro vangeli. Su base scritturale, poi, Lutero e tutti gli altri Riformatori hanno ribadito che l'uomo deve amare sia il suo Signore sia il suo fratello e non praticare perciò né discriminazioni di sorta né sfruttarlo.
Testo 14 dicembre
Venerdì 14 dicembre, ore 18.00, a Sondrio, presso il Centro evangelico di cultura (Via Malta 16; sito web: sondrioevangelica.org), il pastore evangelico Giuseppe Platone, giornalista e saggista, parlerà su «Protestantesimo e musica. All'ascolto dei maestri di Bach». Verranno commentati e ascoltati brani scelti da Schütz, Sweelinck, Buxtehude e Telemann.
Il legame inscindibile fra protestantesimo e musica affonda la proprie radici nel movimento di riforma della Chiesa messo in moto dal monaco agostiniano Martin Lutero (1483-1546).
Secondo il Sassone, la musica rende gli uomini maggiormente pazienti ed è mezzo di comunanza con Dio. Con Agostino amava ripetere «Chi canta prega due volte»; e a lui si deve l'innovazione liturgica del canto corale. Nel luteranesimo, infatti, il canto viene praticato in forma polifonica sia nel culto sia in famiglia.
Luterano fu Bach, che tradusse in note i catechismi di Lutero; luterani, i suoi maestri: Heinrich Schütz (1585-1621), Jan Pieterszoon Sweelinck (1562-1621), Dietrich Buxtehude (1637-1707) e Georg Philipp Telemann (1681-1767).