09 09 30 TRE DANZATRICI TIRANESI SUL PALCOSCENICO DELLA SCALA DI MILANO!
La danza è sicuramente una delle prime se non la prima forma artistica che ha accompagnato la vita dell'uomo, in fondo non nasce che dalla semplice voglia di muoversi, dall'istinto che è proprio dell'essere vivente di scoprire il mondo, sperimentandone le dimensioni, interagendo con ciò che lo circonda. Quando il movimento si arricchisce di senso, non è puro spostamento da un luogo o in un luogo, ma vuole comunicare, diventa ballo, rito, emozione.
Dopo centinaia di migliaia di anni l'uomo (per fortuna) conserva ancora la voglia di muoversi e di esprimersi con il suo corpo, certo dai salti attorno al fuoco dei nostri antenati, di tempo ne è passato, e la danza è diventata un'arte, una delle più affascinanti perché in fondo ha bisogno dello strumento più bello e completo che l'uomo ha a sua disposizione… il proprio corpo.
Saper esprimere con i gesti e le movenze degli stati d'animo, vivere e trasmettere delle emozioni, sono sicuramente doti rare, ma sono l'essenza della danza. Questa però è l'immagine superficiale, patinata quasi della danza, quello che ognuno di noi ha in mente quando pensa ai grandi ballerini classici che volteggiano e quasi sfiorano il palco trascinati, chissà per quale strano fenomeno, verso l'alto e non il basso come tutti i comuni mortali schiavi della forza di gravità.
La realtà della danza ad alti livelli è fatta di ben altro però. Anni di lavoro, ore di allenamenti ogni giorno, esercizi sempre uguali ripetuti all'infinito, e dentro di sé la passione e l'ambizione un giorno di calcare qualche palcoscenico importante e magari storico.
Se si chiede ad una bambina che porta il tutu per la prima volta quale sia il suo sogno di ballerina, sicuramente direbbe… danzare alla Scala.
Un sogno per molte, una realtà per poche fortunate, ma soprattutto brave ballerine e ballerini.
In questa categoria negli ultimi anni si sono affacciate anche alcune nostre ragazze uscite dalla scuola del Centro Danza, create da Gianna Manoni, anzi, come direbbe lei, create da madre natura e al limite plasmate dall'insegnante. Il sogno della Scala è diventato per alcune di loro una realtà, qualche anno fa Iris Molinari che dopo aver superato le selezioni per accedere alla scuola della Scala e aver vinto altre borse di studio molto prestigiose ha fatto poi altre scelte ed ora studia con profitto all'università, adesso è la volta di tre giovanissime.
Giulia Strambini undicenne che ha già calcato a giugno il legno del palcoscenico scaligero esibendosi nell'Aida nel ruolo del moretto, davvero una grande emozione per la giovane ballerina. Emozioni che sono state ancora più forti per Silvia Sellini, 15 anni, al terzo anno di studio alla scuola della Scala che ha calcato il palcoscenico il 5, 8 e 10 settembre al fianco di mostri sacri della danza come Roberto Bolle, Massimo Murru e Polina Semionova nell'opera Sogno di mezza estate. Un riconoscimento per il grande impegno e le qualità interpretative della giovane ballerina tiranese che il 29 agosto ha anche ballato in occasione della manifestazione Danza sui Navigli a Milano, evento che quest'anno è stato dedicato alla grande ballerina Polina Semionova.
Non c'è due senza tre ed ecco che dal cilindro di Gianna Manoni esce un altro nome, quello di Eleonora Tagni, anche lei 11 anni e tanto talento, talmente cristallino da farle guadagnare il secondo posto nella graduatoria di ammissione alla scuola scaligera. Davvero un ottimo inizio.
Non resta che dare appuntamento agli appassionati alla Scala per ammirare Bolle e la nostra Silvia e per chi invece volesse avvicinarsi alla danza l'invito è a chiedere informazioni presso il Centro Danza che inizia con questo mese il nuovo anno di attività con una gamma di proposte ampia per garantire sia ai più piccoli di avvicinarsi alla danza attraverso il gioco, che ai più grandi di migliorare la propria tecnica. Chi volesse provare ha un bonus di un mese di scuola gratuito, le iscrizioni si raccolgono direttamente presso la palestra delle scuole elementari di piazzale Credano a Tirano nei giorni del corso.