09 09 30 SABATO 3 OTTOBRE L'ABI (E IL CREVAL) INVITA A PALAZZO

Chi vuole potrà visitare a Sondrio: 1) i Palazzi Sertoli, Giacconi e Paribelli e, 2) per la prima volta il Grand Hotel della Posta

Sabato 3 ottobre avrà luogo l'ottava edizione della manifestazione "Invito a Palazzo" promossa dall'ABI con il patrocinio del Ministero dei Beni e le Attività Culturali e del Ministero della Pubblica Istruzione.

Il Credito Valtellinese aderisce all'iniziativa aprendo le porte di Palazzo Sertoli in Piazza Quadrivio a Sondrio e per la prima volta il Grand Hotel della Posta sempre a Sondrio in Piazza Garibaldi.

Raffaella Premoli

1) Palazzi.

Complesso Architettonico dei Palazzi Sertoli, Giacconi, Paribelli in Sondrio I Palazzi Sertoli, Giacconi e Paribelli, sede direzionale del Credito Valtellinese, formano un complesso architettonico articolato posto nel cuore del Centro Storico di Sondrio. Le vicende storiche ed architettoniche dei Palazzi sono strettamente connesse con quelle della Valtellina, che costituì un dominio grigione a partire dai primi anni del 1500 fino al Congresso di Vienna (1815). Il Palazzo dei Sertoli, coinvolto nelle distruzioni seguite all'insurrezione cattolica del 1618 (c.d. "Sacro Macello") venne quasi interamente ricostruito tra il 1634 ed il 1640; una seconda fase costruttiva è documentata nel corso del 1700, quando venne realizzata la cappella gentilizia dedicata a S. Francesco Saverio (1715-16) [il portale che dalla piazza immette nella chiesa porta incisa la data 1716], il salone da ballo ed i salottini adiacenti (architettura di Pietro Solari da Bolvedro e affreschi di Giuseppe Antonio e Gian Antonio Torricelli da Lugano); una terza fase è collocata nei primi decenni del 1800, quando su preesistenti edifici venne realizzata l'ala sud del palazzo e, su progetto del Balazaretto, il giardino e la serra. Il palazzo ora denominato Giacconi reca alcune delle tracce più antiche del complesso (affreschi e colonnati) e fu sopralzato nel terzo decennio del 1800 sino a raggiungere l'attuale consistenza; infine il palazzo della famiglia Paribelli, forse costruito attorno alla struttura di una delle torri della trecentesca cinta muraria della città, fu per diverso tempo in proprietà della stessa famiglia Sertoli e ospitò per alcuni decenni la Sede del Municipio cittadino. Il complesso ospita numerose opere d'arte antica e contemporanea appartenenti alla collezione d'arte del Credito Valtellinese, da Henry de Bles detto "Il Civetta" al Giampietrino, dal Petrini a Bernardino Luini, dalla famiglia Ligari a Segantini, dal Pittoni al Nuvolose,da Spoerri a Cardenas, Consagra e Takis, tra cui spiccano il dipinto di Andy Warhol The last Supper e Il Giudizio Universale della Scuola dei Campi, copia da Michelangelo, olio su tela. ANDY WARHOL (Pittsburgh, Pennsylvania, 1928 - New York, 1987), The Last Supper (Ultima cena), acrilico su tela, 1986. Appartiene al gruppo di lavori ispirati dal Cenacolo di Leonardo. Il dipinto è eseguito secondo la tecnica serigrafia. SCUOLA DEI CAMPI, Il Giudizio Universale - copia da Michelangelo, olio su tela. Eseguita prima del 1564 è stato data in prestito al Vaticano per la mostra "Michelangelo e la Sistina". Rispetto all'originale di Michelangelo questa copia presenta numerose variazioni di colore.

2) Grand Hotel della Posta

L'Hotel della Posta di Sondrio fu costruito tra il 1855 e il 1862 a sud dell'attuale piazza Garibaldi e, pur non essendo tra i primi edifici a sorgere intorno alla nuova piazza, tuttavia con la sua imponente e nobile mole contribuì in modo significativo a definirne il volto ottocentesco. L'Albergo della Posta svolse, sin dall'inizio della sua storia, un'importante funzione per la città: da una affiche pubblicitaria si apprende di come l'Hotel fosse il recapito delle diligenze per Bormio, Santa Caterina, Valmalenco e Poschiavo; per le vetture private dirette sui passi dello Stelvio, Bernina e Tonale, e di come presso l'Hotel vi fossero gli uffici della Posta del Telegrafo e l'Agenzia della ferrovia per la spedizione di bagagli. I lavori di costruzione, avviati nel 1855 per volontà di Francesco Foianini, terminarono già nel 1862, quando fu concessa l'abilitazione: da allora, l'Hotel della Posta ha subito, nel corso del tempo, numerosi interventi di ristrutturazione che hanno però solo in parte modificato l'originaria struttura muraria. Il corpo principale che si affaccia sulla piazza ha sostanzialmente conservato le sue caratteristiche originarie. Nel 1896 l'Hotel passò per via ereditaria alla famiglia Vitali, in seguito al matrimonio tra la nipote di Foianini, Enrichetta, con l'albergatore Pietro Vitali, il quale decise di portare avanti l'attività insieme alla moglie. Nel 1947 l'ingegner Enrico Vitali cedette alla Banca Piccolo Credito Valtellinese il corpo principale dell'Hotel. L'Hotel della Posta di Sondrio è stato recentemente oggetto di un

completo intervento di restauro e di riqualificazione che ha da un lato riproposto le spazialità ed il contenuto materico e decorativo dell'albergo storico e dall'altro adeguato l'immobile alle più moderne tecnologie e finiture in tema di edilizia alberghiera. L'albergo è stato dotato degli arredi antichi che già esistevano nell'edificio, restaurati e ricollocati nei locali ed integrati da altri appartenenti alla banca. L'albergo è stato poi arricchito con un notevole complesso di opere attinte dalla collezione d'arte del Credito Valtellinese: quadri antichi e importanti opere d'arte moderna, in particolare sculture sono state infine collocate nelle sale del piano terra e nel giardino: in particolare si cita la vasta collezione di bronzi dello scultore Arturo Martini, il mur magnetique di Takis e L'Ultima cena di Avalle.

Raffaella Premoli

Raffaella Premoli
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