EDILIZIA IN PROVINCIA DI SONDRIO: LE COSE OGGI NON VANNO BENE, DOMANI SICURAMENTE NON ANDRANNO MEGLIO. COSA SI DOVREBBE FARE
Le aziende in difficoltà aumentano in provincia. Chiusure, Cassa integrazione, commesse in calo.
Ora emerge anche una difficoltà strisciante nel settore edile. S'è parlato nei giorni scorsi di un calo di assunzione intorno alle 300 unità, concordi i responsabili di settore dei vari sindacati.
Cerri, CGIL, pur invitando a non drammatizzare visto che il settore occupa comunque 8000 lavoratori, ha fornito dati significativi che attestano cali sia di nuovi assunti (40% a fine 2008) che di occupati. A fine anno 400 lavoratori in meno solo 100 dei quali, "non tutti valtellinesi", avranno di che lavorare nei cantieri della Statale 38
Raccogliendo l'invito a non drammatizzare ci limitiamo nelle espressioni verbali dicendo che in ogni caso sta il fatto che se le cose oggi non vanno bene, domani sicuramente non andranno meglio. Una certezza con la viva speranza di prendere una cantonata, cosa purtroppo però improbabile e ne spieghiamo le ragioni.
Si dà la colpa ai mutui e quant'altro collegato per una caduta della domanda. La gente, il medio ceto per intenderci, il miglior cliente, alta qualità a parte, del comparto edilizio-residenziale, non ha più le possibilità. Chi le avrebbe sta sulle sue "perché non si sa mai domani…". Sì, questa è una ragione ma non basta. Ce ne sono parecchie altre.
Residenziale. Prendiamo il capoluogo. E' impressionante vedere quanto si è costruito e ancora si sta costruendo. Non solo condomini ex novo ma anche ristrutturazioni, con ampliamento di offerta in precedenza spesso impossibile per condizioni fatiscenti degli immobili, e per giunta l'utilizzo urbanistico dei volumi geometrici (sottotetti) ed anche un consistente lotto di appartamenti nell'area ex Carini. Quanto all'esistente sono molti in città i cartelli "affittasi" e qualcuno "vendesi". Non bisogna essere la Sibilla Cumana per prevedere il futuro prossimo, e non di mesi, ossia la stasi edilizia. In misura diversa nel resto della provincia.
Conclusione, ahimé, scontata.
Capannonificio. Lo scempio lungo la Statale 38 continua. Si costruisce il nuovo quando già qualcuno di quelli vecchi aspetta compratori o inquilini. Quanti ancora se ne potranno fare?
Conclusione, ahimé, scontata.
Idrogeologico. Vorremmo avvisare chi pare non se ne sia ancora accorto che la Legge Valtellina "volge al desio", cioè al tramonto, e "non intenerisce il core" per nulla in questo caso non ai naviganti di Dante Alighieri ma agli alpigiani di Valtellina. Sarà difficile avere ulteriori provvidenze in simile entità per far fronte ai problemi di riordino e di prevenzione del territorio. Meno risorse, meno appalti, meno occupati anche qui.
Conclusione, ahimé, scontata.
Si intervenga!, ci pare di sentire anticipatamente. Chi e come? C'è forse qualcuno che ha la bacchetta magica? Noi non ne conosciamo come non conosciamo ricette. Saggio, diceva Socrate, è colui che sa di non sapere. Con questa consapevolezza occorre, cartesianamente, cercare di risalire la china. Un primo anello, poi un secondo e così via, magari partendo proprio da quello che lui nei suoi "Principia philosophiae" aveva posto al primo punto: "cogito ergo sum". Penso e dunque esisto. Ci riferiamo al significato del pensare, del pensare al futuro della Valle, magari passando attraverso l'EXPO 2015 ma avendo presente l'essenziale futuro dei confinanti elvetici (oggi divisi dalle Alpi, dopodomani uniti dall'averle in comune). E del pensare anche al futuro ci Sondrio che non finisce alla Cappelletta della Cà Bianca, alla Sassella, al Valdone e al Porto.
Questione di metodo, e di meningi. Non per risolvere i problemi, sarebbe presunzione, ma, questo sì, per porre le basi per risolverli.
Ma oggi pensare, o comunque discutere, è diventato un optional…
GdS