COMUNE DI SONDRIO: A PROPOSITO DELLA RICERCA Diogene-bis “SAGGIO” NON COME GARANTE MA “SAGGIO” COME ANALISTA?
Cogliamo l’occasione dall’avvenuta approvazione da parte del Consiglio Comunale del capoluogo – e da altro aspetto come diremo avanti – del Polo Tecnologico per dimostrare che non usavamo di una furbesca reticenza sull’argomento all’amico architetto Bettini. Uno dei tre architetti che iniziano per “G”, Giovanni, Giuseppe, Giancarlo e precisamente a quello dal nome doppio. Anzi triplo visto che per anni è stato columnist del Centro Valle firmandosi “Polentone controcorrente”, esperienza poi tradotta in un interessante libro che colposamente non abbiamo ancora recensito.
Da tempo la stampa locale si occupa dei “saggi” in Comune di Sondrio, l’idea che consentì nel luglio scorso di evitare la crisi con il ritiro delle dimissioni del Sindaco. Non era reticenza l’evitare l’argomento in ogni sede anche se ripetutamente si faceva il mio nome. Era semplicemente un “non interesse” all’argomento, troppo labile del resto, così come presentato sulla stampa, limitato ai nomi ma senza accenni ai contenuti.
Quando la proposta venne formulata avevamo altro da fare: eravamo in lotta costante con i principi di Archimede e Stevino che si opponevano strenuamente ai miei tentativi di scendere sotto l’acqua del Mediterraneo, senza bombole e senza pinne, oltre una certa profondità. Non che dopo il rientro a Sondrio la questione mi interessasse più di tanto anche se il nome continuava a circolare, per cui non andavo oltre a qualche battuta da bar a chi chiedeva cosa ci fosse di fondato.
Recentemente a Morbegno il locale Lions ha presentato il Polo Tecnologico, relatori Bartesaghi – tra il 1975 e il 1980 assessore nella Giunta da me guidata - e Snider. Dal ricordo di una iniziativa che allora portammo avanti con successo venne lo spunto per una riflessione in argomento. Poteva essere bassa o molto bassa la probabilità che ci si rivolgesse a me, ma in tal caso non si sarebbe trattato di risolvere la questione con un SI o un NO. Con il SI le condizioni, con il NO le motivazioni.
Non c’è, nella definizione di uno schema, modo migliore del porsi nella posizione opposta, e quindi in questo caso nella posizione del dare l’incarico e non del riceverlo. In tale caso il primo requisito è quello dell’indipendenza da ogni e qualsiasi aspetto politico in modo da non avere recriminazioni dai gruppi consiliari, di maggioranza ma anche di opposizione. Il secondo requisito è quello dell’indipendenza da ogni e qualsiasi aspetto di carattere operativo senza quindi interferenze con i lavori di Sindaco, Giunta, Consiglio (nella sua interezza).
In questa logica strada in discesa per affrontare i tre nodi strutturali del Comune di Sondrio, in una visuale che va anche oltre la presente Amministrazione. Affrontare, analizzare, proporre, ferme poi le scelte dei vari livelli politici e istituzionali. Esponendo queste linee, a tavola a Morbegno, immediata è stata la domanda: “ma quali sono questi nodi?” Non può essere data la risposta – che c’è - perché questa per avere possibilità di accoglimento verrebbe solo alla fine come conseguenza di una procedura però possibile solo nel caso di approvazione dello schema di cui sopra.
“Saggio” quindi non come garante ma come analista, un ruolo che in definitiva, per quanto ricostruito, era alla base della proposta di questa estate ma anche dell’esperienza compiuta 30 anni fa dal Comune di Sondrio. Gli schemi validi infatti non hanno tempo. Mutano le condizioni al contorno non la sostanza.
Dicevamo all’inizio che coglievamo l’occasione di dare risposta all’amico arch. Bettini, ma anche ai lettori che fossero stati dello stesso avviso, dal voto consiliare ma anche “da altro aspetto”. Di che si tratta? L’ultima notizia pubblicata in argomento dà per tramontata la candidatura del sottoscritto. Premesso, ovviamente, che io non l’avevo posta, ed espressa la soddisfazione per aver saputo che qualcuno aveva pensato, fra gli altri, anche a me, c’è l’altra soddisfazione ed è quella di vedere allontanato il rischio. Da “candidabile”, anche oltre il non interesse c’erano obiettive difficoltà comunque a toccare l’argomento. Da “ex-candidabile” non ci sono remore.
Alberto Frizziero