DONNE DI VALTELLINA---> LA SECONDA INTERVISTA: ELISABETTA FERRO TRADATI CHE E' STATA IL PRIMO SINDACO-DONNA NEL COMUNE DI BORMIO. 12.6.30.4
1) Come vedete, come valutate questa iniziativa?
1.Mi piace sempre che si parli delle donne, soprattutto quando sono le donne a raccontare se stesse. Ringrazio quindi dello spazio che mi viene dato, anche perchè vorrei esprimere i miei più sinceri complimenti alle mamme e alle nonne di questa provincia. Non è facile trovare una concentrazione così elevata di donne concrete, lavoratrici, positivamente oneste, discrete, forti e coraggiose. Se le si paragona alle loro coetanee di aree urbane, potrebbero addirittura sembrare specie diverse...... Aveva ragione Indro Montanelli quando, descrivendo la laboriosità della popolazione in seguito alla frana del Monte Coppetto scrisse: vorrei che l'Italia fosse tutta Valtellina.....
2) Le protagoniste che stiamo coinvolgendo hanno o hanno avuto ruoli importanti. Nello svolgimento di tali ruoli avete incontrato difficoltà - e in tal caso quali - legate al fatto che fosse una donna e non un uomo a svolgerli?
2. Sì, ho trovato enormi difficoltà, legate proprio al fatto di essere donna. Immaginate un sindaco "femmina" che presiede una riunione di 12 consiglieri maschi, alcuni dei quali uomini di successo ed abituati al comando. Una donna capace di assumersi la responsabilità di prendere decisioni esce dallo stereotipo femminile e talvolta suscita reazioni anche ostili. In ciò non ho visto differenze tra generazioni, anzi, forse i giovani incontrano maggiori difficoltà ad avere un rapporto equilibrato con il "potere femminile".....ahhh il testosterone.....La cura per questo abito mentale è quella di somministrare una dose eroica (cioè o letale o risolutiva) di quote rosa nelle amministrazioni ed in politica, fino a che l'altro genere non si sia abituato ad una vera pari dignità.
3) E' abbastanza diffusa l'opinione che qualsiasi attività risulti più impegnativa (famiglia, figli, casa…) per una donna rispetto all'uomo. E' così? In quale misura? E se questa è la diagnosi quale può essere la terapia?
3. Devo necessariamente riferirmi alla mia personale esperienza. Ho potuto affrontare il mio compito di sindaco da "privilegiata": non sono libera professionista e l'impegno amministrativo non ha sottratto tempo ad attività remunerative. Approfitto comunque per sottolineare come il mestiere di sindaco non sia certo un modo per arricchirsi, se lo si compie onestamente....anzi, le spese sono ingenti, soprattutto quelle legali, quando alla competizione dialettica democratica qualcuno preferisce il ricorso a querele e denunce.
A me personalmente è rimasta l'amarezza di quattro anni sottratti ai miei cari ed a me stessa per dedicarli alla grande famiglia della comunità. Pensare ad aprire un asilo nido, un centro ricreativo per gli anziani, una nuova biblioteca, trovare aree per l'edilizia convenzionata, cercare soluzioni ai problemi senza piegarsi ai voleri dei potenti, non procura amici nei giri che contano. E sono i giri che contano quelli che condizionano la stampa, quindi l'opinione pubblica ed il consenso....
4) Con riferimento alla domanda precedente, in termini generali e non personali, ritenete che l'uomo in casa, visto che progresso vi è stato al riguardo, dia un soddisfacente apporto?
4.La soluzione non è semplicemente quella di ottenere maggiore sostegno "materiale" da parte del marito o compagno. Portare le borse della spesa o accudire ai bambini non basta! A volte pesa molto di più dover sopportare malumori e critiche, che non fanno altro che accrescere l'ansia ed il senso di colpa delle donne che hanno importanti impegni extrafamigliari. Per evitare ciò, bisogna saper scegliere il compagno giusto ed avere anche un pizzico di fortuna.
5) Che la società sia profondamente cambiata nel giro di non molti anni è un fatto. Come valuta questo cambiamento, quali le cose positive, quali quelle negative?
5.Questa domanda mi fa sentire vecchia, perchè la risposta che sorge spontanea è quella tipica di un anziano: non apprezzo i cambiamenti della società che mostrano di incidere marcatamente ancor più nell'intimità delle famiglie rispetto ai costumi sociali ed ai loro aspetti esteriori.
6) Vediamo la nostra di società, di Valtellina e Valchiavenna. Dal suo osservatorio, sulla base dell'esperienza fatta, come ne giudica la situazione attuale. Quale, eventualmente, futuro intravede?
6. La società valtellinese assomiglia ad un adolescente che sta diventando adulto. Da qualche decennio guarda fuori dai propri confini ed ha preso atto di possedere enormi potenzialità. Purtroppo però la maggior parte dei suoi figli più capaci, che si recano a studiare fuori dalla provincia, spesso non vi fanno rientro perchè trovano grandi possibilità di veder valorizzate le proprie capacità altrove. E non mi riferisco a chi sceglie di prepararsi, ad esempio, in ingegneria aerospaziale che trova giustamente collocazione là dove si producono aeroplani, ma anche di laureati in medicina, in economia, in architettura, in scienze del turismo.... e potrei continuare con l'elenco di professionalità che dovrebbero trovar spazio nelle nostre terre. Ci stiamo privando di un'intera generazione che lascerà un vuoto quasi incolmabile.
7) Al Governo ci sono diverse donne, come Ministro e come Sottosegretario. Prescindendo ovviamente da valutazioni o condizionamenti di tipo politico quali vede bene, quali meno bene?
7. Non posso e non voglio nascondere la mie simpatie politiche. Sono totalmente in sintonia con il movimento nel quale milito e mi oppongo con forza a questo governo tecnocratico. Mi è difficile quindi giudicare imparzialmente. Conosco però molto bene i professori universitari: purtroppo in larga misura rappresentati da persone che si ritengono superiori agli altri e capaci di esprimere giudizi infallibili su molti argomenti. A questa categoria appartengono gran parte dei ministri e sottosegretari donne di questo atroce governo, completamente avulso dalla società ed indifferente alle esigenze del popolo. Nutro grande diffidenza verso chi si sente onnipotente, infallibile, perfetto e depositario della verità. A maggior ragione se non gode del suffragio popolare.
Note biografiche
Sono nata a Milano da famiglie di origine trentina e padovana, ho un figlio di 31 anni maestro di sci e cuoco e sono sposata con un uomo fantastico che sopporta i miei malumori e riesce a farmi sorridere.
La mia vita professionale mi ha dato grandi soddisfazioni: sono medico veterinario ed ho la fortuna di esercitare la mia professione in ambito universitario, a contatto con i giovani. Sono stata direttore di istituto, ora di dipartimento, dell'Università di Milano.
I miei hobbies sono molto casalinghi, le tre C: cucina, casa e cani. Ho praticato molti sports, ma lo sci alpino è senza alcun dubbio il mio preferito; non amo le attività sportive che si svolgono negli ambienti chiusi e non frequento palestre. Appena posso mi dedico a passeggiate nel bosco con i miei cani e lì sono in pace, anche col mondo.
Già Sindaco di Bormio (2006-2010), componente del consiglio direttivo provinciale Lega Nord.
Elisabetta Ferro Tradati
2 - segue - poi Simona Schiantarelli Mazza già Sindaco di Tresivio
A lettrici e lettori:
LE NOSTRE DONNE OGGI.
L'INVITO A LEGGERE LE INTERVISTE CHE IL GIORNALE CONTINUERA' A PROPORRE NUMERO DOPO NUMERO E, SE POSSIBILE, CON IL PASSA-PAROLA SEGNALARE L'INIZIATIVA AD ALTRE 'DONNE DI VALTELLINA'. Grazie