RICHIESTA DELL'EX CENTRO ISLAMICO IN VIA TREMOGGE A SONDRIO ORA DIVENTATO "LUOGO DI CULTO": 1) L'INTERVENTO DELL'AVV. GIUGNI 2) LA REPLICA. E LA NOVITÀ: PERCHE' IL CENTRO CULTURALE DIVENTA "LUOGO DI CULTO" 3) IL PARERE TECNICO CONCLUSIVO 4) COSÌ IL SIN

1) L'INTERVENTO DELL'AVV. GIUGNI

Domenica 22 su "La Provincia di Sondrio" l'avv. Nicola Giugni, alle recenti elezioni leader della lista Sondrio 2020, di appoggio al dr. Molteni, oggi Presidente dell'ASM spa, interviene con una nota dal titolo "Sul Centro Islamico intervenga la Curia". In sintesi il suo invito si basa su quanto avvenuto a Padova ove il Vescovo è intervenuto nella polemica per l'annunciata costruzione di una moschea difendendo la libertà di religione. Un intervento siffatto "può contribuire a dirimere le controversie" così come gli islamici dovrebbero dare garanzie circa l'attività da svolgersi all'interno di quello che chiama "centro di aggregazione e di preghiera" rendendo noti i finanziamenti e i soggetti responsabili e lasciando libero accesso a tutti come è per le Chiese cittadine. Una mediazione per una situazione che definisce di esclusiva natura sociale e culturale e che nulla ha a che vedere con problemi di ordine pubblico o di carattere urbanistico-edilizio per i quali ci sono gli organi competenti".

2) LA REPLICA. E LA NOVITÀ: IL CENTRO CULTURALE DIVENTA "LUOGO DI CULTO"

Immediata la replica che però "La Provincia di Sondrio" non ha pubblicato. La riportiamo integralmente:

"Oggetto: ex Centro Islamico oggi "luogo di culto" in Via Tremogge - intervento avv. Nicola Giugni - Replica


L'avv. Nicola Giugni è intervenuto domenica scorsa a pag. 19 de "La Provincia" con una proposta di mediazione che esula dal tema trattato da noi sin dal 3 novembre scorso e cioè quello urbanistico-edilizio, ribadito il diritto di tutti ad avere "un luogo di preghiera" ma nel rispetto delle regole esistenti, e precisato che la tutela degli interessi privati, che pure ci sono, tocca evidentemente ai privati.

Questione sociale e culturale

Doveroso riprendere la sua affermazione: "La questione è di esclusiva natura sociale e culturale che nulla ha a che vedere con problemi di ordine pubblico o di carattere urbanistico "per i quali ci sono gli organi competenti". Sembrerebbe in questo modo configurare in un certo senso il nostro intervento come indebito.

E gli avvocati allora?

Risponderemo, sia consentito, con una battuta. Non mi pare che l'avv. Giugni o i legali suoi colleghi a un cittadino che si presenta con problemi d'ordine urbanistico-edilizio rispondano di rivolgersi "agli organi competenti"… Vero è invece che in genere, studiato il caso, predispongono memorie, ricorsi o quant'altro da sottoporre, poi, "agli organi competenti".

Quello che ha fatto, sin da 3 novembre, il CCCVa studiando il caso ma fin da allora sostenendo che non era possibile il subentro tout-court alla palestra in Via Tremogge senza una variante.

Da Centro Culturale a Luogo di Culto

In ogni caso quali sono gli " Organi competenti" a stabilire se è o no possibile il subentro tout-court dell'ex "Centro Culturale" - recentemente divenuto "luogo di culto" per il quale, al contrario del "Centro", non sussiste l'obbligo di prevenzione incendi -?

Non è una questione nominalistica, non è per nulla la stessa cosa.

- La nuova dizione, "luogo di culto", usata nell'ultima risposta al Comune per giustificare la non-necessità del Certificato di prevenzione incendi, riflette la natura di opera di urbanizzazione secondaria - natura pubblica - e comprende normativamente in sé, oltre ad altre pertinenze possibili quali abitazione del Ministro del Culto, Oratorio ecc. anche un Centro di formazione, quindi il Centro Culturale.

- La vecchia intestazione, viceversa, non può comprendere il luogo di culto per cui visto che tutti gli atti e le istanze avanzate avevano per oggetto il "Centro Culturale", almeno la sala di 220 mq avrebbe dovuto sottostare alla normativa di prevenzione incendi.

Organi competenti

La pura gestione è affidata per legge ai dirigenti comunali. In situazione chiara il "Permesso di costruire" competerebbe al Dirigente di settore. Il compito invece di dipanare una matassa urbanisticamente bollente - quantomeno per una diversa interpretazione seriamente motivata - compete invece a chi ha per legge il compito di dare le direttive, ovvero agli amministratori comunali sia che scelgano la via di una variante al PRG sia che optino per una interpretazione autentica delle norme, anche perché le conclusioni debbono avere valenza generale, erga omnes.

Il precedente dei Testimoni di Geova

Il Comune di Sondrio d'altronde ha un precedente, quello dei Testimoni di Geova per i quali ha compiuto un percorso nitidissimo, urbanisticamente corretto che avrebbe potuto, magari anche dovuto, essere copiato per la vicenda presente.

Il problema urbanistico resta comunque

La proposta dell'avv. Giugni di una mediazione quand'anche dovesse concretizzarsi non sposterebbe di una virgola il problema urbanistico-edilizio che comunque avrebbe necessità di essere dipanato in modo corretto e legittimo. Questo anche nell'interesse dei richiedenti per evitare negative sorprese successive in sede giurisdizionale.

Il parere ai richiedenti

Ai richiedenti, e per conoscenza, agli interessati in Comune, non agli organi di informazione, viene inviato il parere definitivo che conferma, ad ancor maggior ragione rispetto al precedente per via dell'acquisita ulteriore documentazione sugli atti e le istanze della pratica, la diversità di natura tra una "palestra sportiva" - il cui insediamento non era legittimo ma solo legittimato per via del condono - e ben altra "attrezzatura collettiva", configurabile addirittura come opera di urbanizzazione secondaria.

Riflessione

Dispiace che non si sia fatta qualche riflessione sulle posizioni da noi illustrate sin dal novembre scorso che avrebbero consentito a tutti di guardare al problema con maggiore attenzione. Questo vale anche per l'acquisto con l'impiego ingente di risorse di cui s'è parlato (anche in questi casi si è soliti condizionare la definizione al buon esito della pratica edilizia).

Il parere reso è a disposizione di chi lo desidera per contribuire all'approfondimento tecnico della questione. Quale sia la decisione che verrà adottata non potrà non tenere conto delle osservazioni presentate con adeguata, indispensabile, motivazione".

Alberto Frizziero


3) IL PARERE TECNICO CONCLUSIVO

In data 25 giugno è stato rimesso ai richiedenti e a diversi soggetti in Comune di Sondrio il parere tecnico conclusivo, - in otto pagine, 101 paragrafi in 411 righe - analiticamente comprensivo di tutti gli elementi significativi della vicenda.

Riportiamo la sintesi in sede di sommario:

"Ai richiedenti e, p.c., a quanti di interesse

Oggetto: Centro Islamico, ora "Luogo di culto"- parere conclusivo

Si rimette il richiesto parere dopo accurata analisi dell'intera documentazione.

Si conferma rigorosamente quanto già indicato nella prima nota del 3.11.2007, nella seconda del 26.4 e nel successivo parere preliminare del 17.6.2008.

A nostro avviso, come si dimostra nel successivo testo, non esistono le condizioni urbanistico-edilizie per il rilascio del "Permesso di costruire" a quello che in questi mesi è stato definito "Circolo Culturale" e che dal 22 maggio è divenuto "Luogo di culto" (modifica che ha evitato la necessità della prevenzione incendi).

Non esistono neppure, a nostro avviso, le condizioni perché possano decidere gli uffici risultando necessari atti amministrativi o, nella peggiore delle ipotesi, interpretazioni autentiche, di competenza degli amministratori.

Il parere ovviamente come da precedenti note presuppone in ogni caso il diritto di chiunque di poter avere un luogo di preghiera che non è in discussione, ma ovviamente deve collocarsi nell'ambito delle norme esistenti, com'è stato per la Chiesa del Sacro Cuore e per i Testimoni di Geova. Il parere inoltre non interviene negli aspetti di carattere privato propri del condominio e dei residenti.

Le nostre osservazioni e i nostri rilievi hanno un loro fondamento. Al di là di come vengano considerate resta il dispiacere che non sia stato adeguatamente approfondito, magari anche attendendo le conclusioni dell'iter amministrativo, quest'aspetto della compatibilità urbanistica prima di procedere all'acquisto dei locali. Il CCCVa in ogni caso non procederà oltre anche nell'eventuale caso che, contro, a nostra avviso, ogni evidenza interpretativa si dovesse procedere con il rilascio, essendo a quel punto la materia nelle mani unicamente dei diretti interessati.

Per il CCCVa: Alberto Frizziero"

4) COSÌ IL SINDACO

Una interpellanza dei consiglieri Soppelsa e Bortolotti ha determinato nel Consiglio di venerdì scorso la risposta del Sindaco. Clima tranquillo e importante affermazione del Sindaco Molteni: "La richiesta della comunità islamica è logica e normale, e stante le leggi vigenti l'amministrazione comunale è nelle condizioni di dare una risposta corretta. E questo è un percorso che il consiglio dovrà fare insieme, senza preclusioni ideologiche e con la serenità necessaria a tutelare i diritti di tutti". Precisato che la domanda è all'attenzione degli uffici ha precisato la linea che vuole il rispetto della legge e l'aspirazione a trovare una soluzione d'intesa.

5) SODDISFATTO IL CCCVa

Soddisfatto il CCCVa. Sta emergendo con nitidezza la piena validità del parere del 3 novembre scorso rimesso ai richiedenti, e ampiamente diffuso, così come delle note successive.

- Sin dalla prima nota abbiamo riconosciuto il diritto per chiunque, nella fattispecie per gli islamici, di poter avere un luogo di culto sulla base dei principi, e del testo, e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e della Costituzione italiana e dello Statuto comunale.

- Abbiamo sostenuto le ragioni di alcuni condomini interessati dal momento che la previsione di affluenza, così come desumibile dagli spazi per i quali è stata richiesto il Permesso di costruire (due sale di 80 e di 220 mq con capienza max rispettivamente di 100 e 275 persone), in un condominio e con le caratteristiche degli accessi quali oggi esistenti pone problemi indipendentemente che si tratti di islamici, sondriesi, svizzeri o quant'altro.

- Abbiamo illustrato le ragioni per cui l'eventuale Permesso di costruire deve essere preceduto da una variante di piano o comunque da un pronunciamento di natura tecnica e formale del Consiglio Comunale.

- Abbiamo evitato il sorgere di contrapposizioni di tipo "ideologico" sull'argomento.

6) LA SCELTA DI BOLOGNA

- Di fronte a qualche invito di ricalcare la scelta della Giunta di sinistra del Comune di Bologna di rompere l'intesa per la moschea perché non soddisfatte le condizioni poste (varo di una Fondazione per trasparenza di finanziamenti e rottura dei rapporti con l'UCOII aderendo invece all'Associazione islamica promossa dal Ministro dell'Interno Amato) abbiamo con buon senso escluso la possibilità della Fondazione Sondrio non essendo Bologna. Tutto sommato pensiamo possa bastare quello che del resto le nostre Istituzioni chiedono alle nostre Associazioni: Statuto, nomine, bilanci e simili. Le garanzie di natura economica sono cosa che riguarda i privati (condominio).

- Abbiamo infine lasciato cadere l'altro argomento, quello della questione UCOII correttamente sostenendo che se la vedano in Comune indipendentemente dalla questione urbanistica.

7) DISPONIBILITÀ DELLA MEMORIA

Si ribadisce la disponibilità della memoria per eventuali interessati si di questo problema che di situazioni similari.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Dalla provincia