POMERIGGI INSIEME DI OTHILIA

"Bisogna possedere una buona autostimaper volersi bene e creare amore"

Nel secondo dei tre incontri con relatori esperti sulle tematiche riguardanti il delicato rapporto genitori-figli nell'ambito del progetto "Pomeriggi Insieme: Aiutarsi per non isolarsi", organizzato da Othilia, Associazione culturale per le pari opportunità con sede a Berbenno, in collaborazione con l'Oratorio San Giovanni Bosco di Berbenno ed il sostegno della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale di Regione Lombardia, è stata di scena la Counselor in Psicosintesi Lia Valenti, che ha espresso le proprie riflessioni sul tema "Stimare se stessi per creare autostima, essere amore per creare amore".

"Innanzitutto - ha specificato la Valenti - possedere una buona autostima crea benessere, e fa star bene con se stessi e con le persone che vivono vicino a noi. Avere autostima vuol dire volersi bene, per creare amore e creare benessere familiare. Ciò che conta nella vita sono gli affetti, e la più grande aspirazione dei genitori è quella di vedere i figli felici".

Ma per riuscire ad ottenere questo risultato ci vuole un grandissimo lavoro sia nel preparare un terreno fertile, sia nell'avere un atteggiamento di fiducia e di coraggio, perché fondamentalmente "autostima" significa amore, e non è possibile amare una persona senza stimarla, di conseguenza non sarà possibile amare il proprio figlio senza prima stimarlo profondamente.

"Noi siamo ciò che pensiamo - ha aggiunto la Valenti - e diventiamo ciò che crediamo di essere: se come genitori ci sentiamo incapaci, alla fine diventiamo incapaci veramente. Così pure nei confronti dei figli: se pensiamo che i nostri figli siano degli incapaci, loro lo diventeranno alla lunga veramente".

"Secondo Lia Valenti - evidenzia la presidente di Othilia Silvia Bertini - l'autostima è composta da quattro principali ambiti: sociale (Vengo cercato dagli amici? Come vengo accolto?), familiare (Come sto nella mia famiglia? Come mi sento ascoltato?), scolastico (Come mi sento con i miei compagni? Li rispetto? Vengo rispettato?) e corporeo (relativo alle proprie emozioni e al confronto con quanto mi circonda, le cui principali domande sono: Mi piaccio? Sono accettato dagli altri? Mi vedo bene?). E, approfondendo la tematica, emerge che le persone aggressive hanno una bassa stima di sé".

Cosa possono quindi fare principalmente i genitori?

"Soprattutto - ha sottolineato la Valenti - bisogna rispettare la personalità dei figli, rafforzare i loro lati positivi, dare fiducia, creare amore e autostima, avere rispetto per la persona, essere dotati di una grande pazienza e anche di molto coraggio. Inoltre, molto importante è l'ascolto, con un pizzico di autorevolezza, quando serve".

Ma come si forma l'autostima? A tale precisa domanda, la Valenti ha ribadito che in questo senso dobbiamo fare riferimento a tre principali "agenzie".

La prima rimane sempre la famiglia, in quanto l'apporto dei genitori è indispensabile per la formazione di una corretta autostima. Infatti, per ottenere buoni risultati è importante che le radici siano molto solide, e ciò avviene attraverso alcuni principali passaggi: il livello di percezione dei figli nell'ambito familiare; il modo di comunicare, che deve sempre essere chiaro e diretto; le regole della famiglia, che sono indispensabili ma che devono anche essere condivise, flessibili, e soprattutto concordate; il collegamento con la società, soprattutto in merito alle relazioni con l'esterno, scongiurando di chiudere la famiglia su se stessa.

Ora l'appuntamento è fissato per l'ultimo incontro del ciclo, programmato per lunedì 4 Maggio

Sul tema "La figura del padre oggi, fra autorevolezza e sostegno" - La crisi del padre e del suo ruolo all'interno della famiglia quale figura di riferimento autorevole.

Relatore: Ezio Aceti - Psicologo

La Counselor in Psicosintesi Lia Valenti

Dalla provincia