SABATO 5 A SONDRIO IL PRESIDENTE NAZIONALE DEL CAI
La Sezione Valtellinese del C.A.I., in collaborazione con Alpinia, informa che nella mattinata di Sabato 5 Aprile, alle ore 9.00, presso la Sala Vitali, in Via Pergole a Sondrio, gentilmente concessa dal Credito Valtellinese, il Presidente Generale del Sodalizio, professor Annibale Salsa, intratterrà il pubblico sull'argomento "Spazio Alpino e Stati Nazionali", preludio alla presentazione del libro "Battaglie per la Trafojer" di Giuseppe Magrin e Giovanni Peretti, edito da Alpinia.
Il prof. Annibale Salsa, docente di antropologia filosofica e culturale all'Università di Genova, è dal 2004 Presidente Generale del Club Alpino Italiano, uno dei più antichi e gloriosi del mondo, che conta oltre 300.000 Soci.
Di origini liguri, il prof. Salsa vive a Savona, città di mare dove iniziano le Alpi, alle quali ha sempre guardato sin da giovane, spinto dalla sua passione, con il punto di vista del montanaro più che del cittadino e lo sguardo di chi in montagna vive e lavora tutti i giorni e ne trae sussistenza, non solo passatempo o divertimento.
Relatore sopraffino, già ospite della Sezione Valtellinese in più di un evento culturale, il Presidente Generale nell'occasione con la sua conferenza introdurrà all'argomento del libro che sarà presentato dal dott. Giovanni Peretti di Bormio, che con Giuseppe Magrin, entrambi del gruppo scrittori di montagna, ne è l'autore.
Giovanni Peretti, geologo, giornalista pubblicista, specializzato in neve, valanghe e meteorologia alpina, è dirigente del Centro Nivometeorologico della Regione Lombardia, oltre che direttore responsabile della rivista "Neve e valanghe" di AINEVA; Past President della Sezione di Bormio del C.A.I., è stato per circa venti anni nel Soccorso Alpino, ove ha ricoperto incarichi tecnici anche a livello regionale e nazionale, rappresentando l'Italia per circa un decennio nella Commissione Internazionale di Soccorso Alpino (CISA-IKAR), gruppo tecnico di lavoro dedicato alle valanghe. È autore di testi legati alla sua attività lavorativa, oltre che di varie guide di montagna e di scritti concernenti le vicende della Grande Guerra, di cui è un appassionato studioso.
Altrettanto appassionato di questo periodo storico, il veneto Giuseppe Magrin è noto al pubblico per essere autore di importanti testi sull'argomento, tra cui, il più conosciuto ed apprezzato, "Il Capitano sepolto nei Ghiacci", nel quale Magrin ha ricostruito magistralmente il nobile ed indomito spirito del Capitano Berni, il valoroso ufficiale degli Alpini caduto combattendo sul più alto campo di battaglia della Prima Guerra Mondiale, il Monte San Matteo, nel gruppo Ortles-Cevedale.
Il nuovo frutto del lavoro di ricerca di Magrin e Peretti oggetto della presentazione, racconta fedelmente e con materiale originale inedito, tutte le fasi delle battaglie per la Trafojer ed è perciò ricco di illustrazioni d'epoca, oltre che attuali, di disegni, cartine e schizzi tutti tratti dalla poderosa monografia fotografica ed illustrativa che il Comandante della I Compagnia Sciatori, il Ten. Guido Bertarelli, compilò, a guerra terminata, assieme ai suoi Alpini che avevano combattuto le battaglie per la Trafojer.
Le vicende alpinistico-militari raccontate nel libro, risalgono all'estate del 1917 ed ebbero quale teatro il fronte più alto di tutta la Grande Guerra, in alta Valtellina, dove gli Alpini italiani si erano attestati, tra l'altro, sulla Cima di Trafoi (Trafojer Eiswand - 3.559 m) e sulla cresta di Baeckmann che la congiunge alla vicina vetta della Thurwieser (3.648 m), luogo impervio ed alpinisticamente complesso ancor oggi, che dava però loro la possibilità di controllare tutti i movimenti delle truppe dell'impero Austro-Ungarico.
Il 27 di agosto di quell'anno, dopo mesi di duro e silenzioso lavoro di scavo di un tunnel lungo poco meno di un chilometro e mezzo all'interno della ripidissima parete nord, i soldati imperiali sbucarono sulla vetta della Trafojer, irrompendo nelle baracche degli ignari Alpini e facendo una trentina di prigionieri. Da qui la fulminea reazione dei soldati italiani, che il primo settembre contrattaccarono, riconquistando la posizione perduta.
La vicenda svoltasi in condizioni assurde, in un ambiente di altissima quota ed estremamente impegnativo, vide protagonista con i suoi uomini il tenente Bertarelli. Nato a Milano nel 1886, egli era un forte alpinista ed un grande conoscitore del gruppo Ortles-Cevedale ed una volta partito volontario per la guerra, fu assegnato proprio al fronte che percorreva le vette del gruppo.
Estremamente colto, Bertarelli fu una figura di spicco nel Club Alpino Italiano, nel Touring Club Italiano e successivamente nell'Associazione Nazionale Alpini.
A guerra terminata con l'aiuto del fedele amico Giuseppe Tuana di Grosotto - la grande guida alpina, medaglia al valor militare, protagonista di un pagine epiche della Grande Guerra in Valtellina, tra cui la conquista, con altri arditi come lui, di una postazione strategica sul vuoto del versante italiano del Gran Zebrù, il nido dell'aquila - Betarelli si impegnò nel recupero e nella ricostruzione dei Rifugi Alpini devastati dalla guerra appena finita, ed in particolare della Capanna Milano, in Val Zebrù, ricostruita a sue spese e dedicata al V Alpini ed a tutti i commilitoni caduti.
E fu proprio in questo luogo amato, che Bertarelli si dedicò alla memoria, perché le gesta degli Alpini non fossero dimenticate. E fu così che, grazie ai ricordi dei compagni di battaglia e suoi personali, egli ricostruì le vicende che li avevano visti protagonisti, documentandole nella puntuale e preziosa monografia che oggi, grazie all'accurato lavoro degli autori, vede la luce nel libro "Battaglie per la Trafojer" e nella coinvolgente presentazione multimediale dell'opera, che il coautore Peretti offrirà al pubblico Sondriese.
Lucia Foppoli (x)
(x) Presidente Sezione Valtellinese del C.A.I.