L'avv. Tomasi Presidente del PFP di Sondrio
“Nominato il nuovo Cda dell’Azienda speciale per la formazione - CFP Valtellina”
Malgrado le incertezze, tutt’ora in corso, causa il tortuoso processo di attuazione delle legge
56/2014, circa le attribuzioni in capo all’Ente Provincia, la Provincia di Sondrio ha oggi provveduto,
con atto del Presidente Della Bitta, alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione
dell’Azienda speciale per la Formazione professionale della Provincia di Sondrio - PFP Valtellina.
Compiute le verifiche del caso sono stati nominati i seguenti signori:
- Marco Paolo TOMASI – Avvocato di Tirano, in qualità di Presidente del CdA
- Michele RIGAMONTI – Imprenditore di Sondrio, in qualità di consigliere
- Debora RICETTI – Operatrice scolastica di Morbegno, in qualità di consigliere
“Nel ringraziare vivamente il Consiglio di Amministrazione uscente, ovvero il Presidente Ettore
Castoldi e i consiglieri Silvio Marchetti e Luigi Pentimone, per il generoso impegno svolto a favore
della formazione umana e professionale dei nostri ragazzi, che, tra l’altro, ha fatto registrare una
costante crescita complessiva degli alunni frequentanti (n. 478 alunni frequentanti le due sedi di
Sondrio e Vallesana) sono ora – ha dichiarato il Presidente della Provincia Luca Della Bitta – a
caricare sulle spalle del nuovo CdA delle gravose responsabilità soprattutto in ordine alle prossime
nuove disposizioni regionali che di fatto modificano sostanzialmente le modalità di finanziamento
delle Doti allievi. Il nuovo CdA si troverà a gestire, con il supporto della Provincia e degli altri Enti
locali interessati, una delicata fase di transizione con delle criticità da superare, ma anche delle
opportunità da cogliere (es. ruolo di Vallesana - Sondalo).
Ringrazio – ha concluso il Presidente Della Bitta - i consiglieri del nuovo Consiglio per aver
accettato questo incarico e questa sfida. Al territorio, alle categorie e agli Enti il compito di costruire,
attorno al PFP, un sistema di collaborazione e di sinergie per fronteggiare le criticità e realizzare un
percorso di sviluppo condiviso. Nessun personalismo, ma un lavoro di squadra a servizio dei ragazzi e
del loro futuro”.